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Totem, telecamere e vigili di quartiere: quando il controllo del territorio diventa spot elettorale

 

Correva l’anno 2009 e il 16 Marzo il vice sindaco e assessore alla Sicurezza e Polizia Municipale di Bari Emanuele Martinelli, in tandem col comandante Stefano Donati,  illustravano felici e contenti a Palazzo di Città in pieno clima pre-elettorale (la prima giunta Emiliano volgeva al termine e di lì a tre mesi si votava per eleggere sindaco e consiglieri…) i nuovi e rivoluzionari servizi prestati dalla Polizia Municipale nei quartieri baresi. Battimani assicurato per il nuovo vigile di quartiere, un servizio attivo già dal giorno successivo nelle nove Circoscrizioni cittadine, secondo impregni, promesse e proclami. “Con l’istituzione della Polizia di prossimità –  dichiarava garrulo Martinelli – l’Amministrazione può dire a ragione di aver realizzato tutti gli obiettivi contenuti nelle linee programmatiche di governo della città in relazione al controllo e alla sicurezza del territorio”. A Martinelli, non contento, non pareva vero ricordare anche l’attivazione di quella polizza ‘Barisicura’ che doveva allineare la Città di Bari alle metropoli, oltre all’installazione d’una sessantina di telecamere (che sarebbero state presto quasi raddoppiate) in altrettanti punti nevralgici del territorio comunale che entro il 30 giugno –sempre di cinque anni or sono, poco prima delle elezioni….- sarebbero diventate più di cento. Poi c’era il servizio ‘Cometa’, con sedici totem che dovevano consentire ai baresi di comunicare in tempo reale con la Sala Comando di via Toscanini della Polizia Municipale ed infine l’assunzione di centosessantuno nuovi vigili urbani. Atto, quest’ultimo, che avrebbe consentito al Comune di Bari l’attuazione del decentramento della PM in tutti i quartieri. E pensare che, per una gestione ottimale dei rapporti – ma anche dei conflitti – con i cittadini, sempre su iniziativa dell’assessorato guidato dall’ex vicesindaco, i neo vigili di quartiere avrebbero frequentato financo un corso di formazione tenuto da docenti della Facoltà di Psicologia dell’Università di Bari: roba da sbellicarsi dalle risate, col senno di poi, visti i risultati. Infatti, a partire da marzo 2009 gli agenti con la bandana biancorossa a scacchi su berretto e braccio, sono stati dislocati in tutti i quartieri, periferie comprese, ma giusto il tempo della campagna elettorale. Ad ogni Circoscrizione fu assegnato un nucleo fisso di agenti riconoscibili che operavano esclusivamente in quel quartiere, coordinati da due ufficiali e da un responsabile, che avevano il compito di  confrontarsi con i presidenti di Circoscrizione per “…recepirne le istanze e le segnalazioni”, parola di Lino Martinelli. Da martedì 17 marzo 2009, dunque, il servizio di Polizia di quartiere è stato garantito tutti i giorni dalle 7.30 alle 21.00, con una pattuglia operativa per ciascun turno in ogni Circoscrizione. Al termine del corso di formazione, cioè a partire dal  14 aprile, ognuna delle diciotto garitte installate a spese dei cittadini baresi sul territorio comunale, avrebbe avuto una pattuglia di riferimento. E i vigili di quartiere sarebbero stati tutti dotati di un palmare –  spiegò poi il comandante Donati – per avere accesso immediato a numerose banche dati e quindi poter rispondere alle richieste dei cittadini in tempo reale. Per consentire ai cittadini di effettuare segnalazioni e porre quesiti agli agenti, dal 17 marzo sarebbe stato attivato  anche il numero verde 800 544 866 (ovviamente da chissà quanto tempo non più abilitato….) mentre nei luoghi di maggiore affluenza sarebbero stati comunicati (!) anche i numeri del cellulare di servizio degli agenti impegnati nei quartieri di riferimento. Ovviamente , precisava Donati, i vigili di quartiere si sarebbero aggiunti agli agenti in servizio impegnati nelle operazioni ordinarie. E veniamo a oggi, per capire che fine ha fatto questo popò di operazione affidata ai nostri caschi bianchi per il controllo del territorio, accentrata sul vigile di quartiere. Dunque, la polizza Barisicura non è più attiva, i totem idem da sempre,  i vigili nei quartieri non li ha visti praticamente nessuno, detto senza troppi giri di parole. Come nessuno sa se le varie telecamere funzionano o meno. E le garitte? Veri monumenti allo spreco, desolatamente vuote tutto l’anno, salvo qualcuna in centro come quella davanti alla stazione di piazza Moro o in piazza Luigi di Savoia, frequentate da normali agenti in servizio. Le unità di vigili urbani assegnati a ogni circoscrizione, con i vigili di prossimità, dunque, erano solo numeri di fantasia giocati al lotto sulla ruota delle elezioni amministrative 2009, come quasi tutti i numeri che da Palazzo di città escono quotidianamente, profusi a iosa da amministratori in eterna campagna elettorale…

 

 Francesco De Martino


Pubblicato il 26 Novembre 2014

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