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Tour pugliese di Renzi per il suo ultimo libro… e per contare le “truppe”

Il segretario del Pd, Matteo Renzi, è venuto in Puglia, in questo fine settimana, a presentare il suo libro dal titolo “Avanti”, edito da Feltrinelli, per mettere (come lui stesso ha dichiarato nella sua prima uscita pugliese a Martina Franca) “un po’ di puntini sulle i” sui suoi 1000 giorni a Palazzo Chigi, ma anche probabilmente nel partito pugliese, in vista delle elezioni politiche del prossimo anno. Infatti, il tour dei due giorni pugliesi del segretario nazionale non serviranno solo a presentare il libro di cui è autore, ma anche verosimilmente ad incontrare referenti ed esponenti locali della sua corrente politica interna al partito di cui è segretario, al fine di mettere a punto strategie e nomi della sua componente politica per la composizione delle liste del Pd di Camera e Senato nella nostra regione. Scelte, queste, che in Puglia alle prossime politiche potrebbero essere non facili per il segretario Renzi, visto che nell’ultimo congresso del partito uno dei suoi due contendenti alla segreteria nazionale era proprio il governatore pugliese, Michele Emiliano, che in questa regione ha la sua principale roccaforte elettorale e di partito, oltre che di potere. Il tour pugliese di Renzi, oltre a Martina Franca (Ta) nel primo pomeriggio, ha fatto tappa a Lecce nella tarda serata di ieri ( venerdì) e fa tappa a Trani e Bari nella mattinata di oggi. A Martina Franca, durante la presentazione del suo libro nel Teatro Verdi, Renzi ha detto: “Serve una grande scommessa sul futuro del Paese. Abbiamo tutto per farcela e per uscire dalla situazione di difficoltà. Siamo un Paese pieno di bellezza e con dei cervelli straordinari”. Però, dopo la “batosta presa al referendum – ha aggiunto il segretario del Pd – c’era qualcuno che aveva in testa di tornare indietro”, ammettendo pure di aver commesso “diversi errori” in precedenza. “Ma il nostro Paese – ha commentato Renzi – deve andare avanti o altrimenti fare politica non serve a niente”, perché “la politica – per lui – é prendere per mano le esigenze del Paese e portarlo fuori” dalle secche istituzionali, sociali ed economiche in cui è impantanato. Invece, parlando degli avversari più temibili per il Pd, ha candidamente dichiarato: “Salvini (ndr- Lega Nord) e Di Maio (ndr – M5s)”, per poi aggiungere: “Prima del nostro governo (ndr – ossia quello suo prima e di Gentiloni ora, entrambi a guida Pd) proponevano di uscire dall’Euro, ma l’Italia sarebbe saltata per aria”, rilevando: “Noi l’abbiamo portata fuori dalla crisi facendo delle riforme, tenendo presenti il sogno e la concretezza, il progetto alto e la dimensione quotidiana”, sottolineando che questo è ciò che ha cercato di fare nei suoi mille giorni di governo e che intende fare anche in futuro. Parlando a Martina Franca, Renzi ha anche avvertito che l’Italia rischia una “svolta populista” alle prossime elezioni politiche, però il suo partito “punta sulle idee”, perché crede ancora sulla possibilità che la grande maggioranza degli elettori italiani voglia essere governata da esecutivi seri e capaci. Inoltre, ha precisato Renzi: “Per me la politica è sentimento, mentre ci sono colleghi che la fanno con risentimento”. E qui ha spiegato: “Voglio fare chiarezza sullo ‘stai sereno’. Oggi non posso dire stai sereno a uno che poi mi querela. Voglio chiarire la genesi del passaggio di consegne con Enrico Letta, sulla discussione con Mario Monti che riguarda flessibilità e austerity”, perché “se continuiamo a tagliare (ndr – la spesa pubblica) senza un progetto di crescita ammazziamo il Paese”. Invece, per Renzi, bisogna “tenere insieme crescita e innovazione”. In riferimento alla situazione interna del partito, il segretario del Pd ,rispondendo alle domande di alcuni, ha detto: “se ci dessimo lamano noi del Pd cercando di non litigare più, tutto sarebbe il massimo”. E, ad una signora che gli ha chiesto se fosse contento del Pd, Matteo ha risposto: “Discutiamo di tutto” ricevendo dalla stessa in replica: “Discutete di tutto anche troppo”. E, forse non a caso, mentre il segretario Renzi faceva a Martina Franca la sua prima uscita pubblica di questa sua “due giorni” pugliese, la corrente interna al Pd che fa capo al presidente Emiliano, Fronte democratico, rendeva noto che, in vista della conferenza programmatica di ottobre del Partito democratico, sabato 30 settembre è convocata a Bari un convegno di corrente dal titolo “Divenire”, su numerosi temi tra cui ambiente, conoscenza, risparmio, benessere sociale, libertà, lotta alle mafie, turismo e cultura, i cui lavori saranno aperti e poi chiusi dal leader di “Fronte democratico”, Emiliano per l’appunto. Insomma, potrebbe essere questa la contromossa del Presidente della Regione in “risposta” alla discesa in Puglia di Renzi per questo fine settimana. E questo è sicuramente un segnale che la “guerra” di posizioni nel Pd pugliese, in vista delle prossime politiche, è cominciata. Ma, soprattutto, che l’invito di qualche giorno fa di Emiliano, all’interno del gruppo Pd alla Regione, a “deporre le armi” per prepararsi uniti alle elezioni politiche potrebbe essere stato soltanto una mossa tattica, oltre che simbolica, in previsione dell’odierna presenza di Renzi in Puglia. Una presenza che, altrettanto verosimilmente, non sarà solo per ragioni politico-culturali di partito, ma anche ricognitiva interna delle truppe renziane pugliesi, per la corsa alle prossime politiche.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 23 Settembre 2017

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