Tra Ferrara, Bari e Bologna si spezza il filo: scricchiola l’accordo per la Fiera
Pochi giorni di distanza dai giorni decisivi in vista della cosiddetta privatizzazione della Fiera del Levante, fissati alla vigilia di Natale, segno che prima o subito dopo la fine di quest’anno la cessione alla cordata appulo-romagnola deve essere cosa fatta. Nel frattempo Nicola Zanardi, amministratore delegato di Ferrara Fiere, dopo essere finito nel calderone delle polemiche politiche che stanno complicando non poco lo sbarco delle fiere emiliane nel colosso Fiera del Levante, si è rinchiuso in un singolare mutismo, per chi lo conosce. Ma il polverone sollevato dai grillini pugliesi sull’affaire, con i rappresentanti del M5S che hanno formalizzato in un altro esposto alla magistratura i loro dubbi, lo ha anche più che preoccupato, nonostante non sia certo amministratore di primo pelo, Zanardi. Ma la voce corsa di aver sfruttato i contatti con il Cda della Campionaria barese per ottenere informazioni utili a preparare l’offerta per la gestione della fiera, in vantaggio su potenziali concorrenti, non gli è andata giù. «Ho partecipato al consiglio di amministrazione di cui parlano i grillini (il 3 settembre 2014, ndr) ma come invitato in una sorta di audizione, in quanto i consiglieri volevano saperne di più sul nostro interesse nei confronti del Levante – è stata alla fine dell’estate scorsa la versione di Zanardi – Le informazioni che ho a mia volta chiesto sono dati aziendali assolutamente pubblici, a disposizione di chiunque, niente che potesse avvantaggiarci nei confronti di potenziali concorrenti. Che poi non ci sono stati, in quanto la nostra è stata l’unica manifestazione d’interesse». Dunque, l’ad ferrarese non nasconde la delusione per quanto sta succedendo a Bari e l’idea che potrebbe sfilarsi all’ultimo momento da un contratto con troppi lati ambigui, pare qualcosa più di una semplice impressione. «Si tratta evidentemente di una battaglia politica che ha come obiettivo le amministrazioni pugliesi, e non Ferrara o Bologna Fiere, vedremo quali saranno gli sviluppi. Per il momento non è stato formalizzato nulla e personalmente non ricopro alcun incarico ufficiale al Levante». Ricapitoliamo: l’offerta della cordata composta da Bologna Fiere, Ferrara Fiere, Sogeicos spa e Camera di commercio di Bari è stata passata ai raggi X fin dal primo momento, mettendo in risalto conflitti di interesse e interessi non riconducibili solo al rilancio del patrimonio barese. I grillini si sono impuntati, chiedendo di fermare l’iter di aggiudicazione in autotutela e non solo per il palese conflitto d’interessi del presidente camerale Ambrosi, deciso a non tirarsi indietro e vero animatore dell’incontro tra pugliesi ed emiliani. Continuiamo a rimanere basiti dinanzi ad una privatizzazione che di privato sembra avere ben poco quando appare, piuttosto, come la cessione ad uno dei tre soci fondatori della gestione per i prossimi 60 anni di un asset strategico e dall’enorme potenziale per la Terra di Bari e la Puglia intera, qualora fosse gestito in maniera professionale da manager del settore – ripete il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) – La politica, dal Comune di Bari alla Regione, ha prima contribuito in maniera devastante a pregiudicare il futuro della Fiera del Levante con scelte scellerate, poi ha cercato di ripianare con contributi in conto capitale per ben 9 milioni di euro e, infine, sembra ora optare, con millantato obtorto collo causa crisi, alla cessione alla Camera di Commercio di Bari senza una concreta e trasparente progettualità futura. Un ente camerale – prosegue il deputato 5 Stelle – che, come del resto stabilito dalla legge 7 agosto 2015, n. 214, dovrebbe avere altre mission, come la valorizzazione ed il sostegno alle imprese pugliesi, piuttosto che la gestione diretta di una Fiera della portata della Caravella”.
E proprio l’opportunità dell’operazione per la gestione patrimoniale e finanziaria della Camera di Commercio di Bari, nel rispetto dei principi di armonizzazione della finanza pubblica, ha spinto il deputato L’Abbate (M5S) a presentare l’interrogazione indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al Ministero dello Sviluppo economico, al Ministero dell’Economia nonché al Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione, non senza dimenticare un pio di esposti molto circostanziati nelle stanze della Procura. E Natale, data focale per l’accordo appulo/emiliano, potrebbe non registrare le sottoscrizioni determinanti in calce ai contratti già predisposti tra fiere di Bari, Bologna e Ferrara…
Francesco De Martino
Pubblicato il 19 Dicembre 2015