Tra perdite, fogna in tilt e carenza d’acqua, è sempre più emergenza in città
Sono stati puntuali ieri mattina i rappresentanti dell’Acquedotto Pugliese a Palazzo di Città, col Presidente Nicola De Sanctis accompagnato dai suoi collaboratori più stretti per esporre alla Commissione Qualità dei servizi i lavori programmati dall’Ente e cercare di rendere più indolore l’emergenza idrica in Città. Irma Melini sa bene che la Città di Bari è in piena emergenza idrica, appunto, con il rischio che si dimezzi ulteriormente la disponibilità di acqua, come appreso ieri anche dagli atri rappresentanti dei cittadini baresi. Ma qualche schiarita c’è: Bari solo quest’anno in corso ha recuperato il 4,4 percento e l’ente di via Cognetti ha garantito squadre di ricerca perdite che lavorano costantemente, lungo tutto l’arco dell’anno. <<Si sta procedendo anche alla riattivazione pozzi per cercare di compensare ciò che non vi è più negli invasi. Hanno in progetto anche due dissalatori. Certo la situazione è difficile ma Aqp mi ha tranquillizzata oggi sulle nuove programmazioni, volte nel caso di Bari al ridisegnamento dell’intero impianto fognario>>, ha rimarcato la Melini. Solo in Città sono stanziate riscorse per oltre 120 milioni di euro, di cui sui due depuratori Bari-Ovest e Bari-Est ci sono 70 milioni. Le due sottocondotte saranno portate fino a 2,4 chilometri con una profondità di 30 metri. Un problema che Irma Melini ha da poco sollevato proprio nel caso della prima sottocondotta, quella di Fesca davanti al nuovo Waterfront, che insieme a quella di San Giorgio, attualmente è a soli 800 m dalla costa balneabile e ad una profondità di 10 m. Quindi, questi lavori, che Aqp immagina possano terminare nel 2021 sono molto importanti per lo sviluppo sano del nostro litorale. <<Poi il presidente e la dottoressa Portincasa hanno evidenziato i lavori per milioni di euro rivolti proprio all’ammodernamento delle reti e al tema delle perdite. Fra questi, 26,2 milioni per rivedere tutto lo schema fognario della Città di Bari, a monte del canale Picone al fine di realizzare un nuovo schema e nuovo impianto di sollevamento, così anche da eliminare l’impianto di sollevamento di piazza Diaz (2021): sarà una conquista per quella Piazza. Si elimineranno –ha continuato la consigliera del Gruppo Misto a Palazzo di Città – le interferenze di fogna nera dalla condotta Matteotti destinata a tornare canale di sola fogna bianca. Il cui carico inquinante sarà ridotto del 70-80% entro il 2018>>. Diversa storia, invece, il prolungamento della condotta Matteotti, la cui responsabilità è interamente in capo al Comune di Bari, di cui non si hanno notizie ormai da molto tempo. Resta il tema della pulizia delle bocche di lupo, pulite dall’acquedotto in caso di fogna mista. Difficile ancora accertare chi pulisca i 170 km di pluviale, la cui pulizia è competenza stretta del Comune. <<Difficile anche per me che interrogo il Comune da due anni su questo. Infine, per l’approvvigionamento di acqua anche ai piani più alti degli edifici cittadini, confermiamo che le assemblee di condominio debbono deliberare i serbatoi condominiali, così come previsto dalla norma del codice civile che garantisce un uguale accesso ai servizi essenziali a tutti i condomini (anche secondo ordinanza sindacale del 1974). Per quei condomini invece dove ogni appartamento ha un suo serbatoio, l’Acquedotto consiglia di acquistare un Booster serbatoio da 50 ai 200 litri per dare la sola pressione all’acqua, al fine di arrivare fino si piano più alti>>. Nei quartieri popolari di Bari, tra i più colpiti dalla mancanza di H2o per colpa della carenza di pressione e di chissà che, direbbero….l’acque e’ ‘vass e la paper non galleggia!
Francesco De Martino
Pubblicato il 30 Novembre 2017