Cultura e Spettacoli

Tra recupero della tradizione e attenzione alla modernità

Presentato il programma della stagione 2026 del teatro Petruzzelli

Presentato il nuovo programma della stagione 2026 del Petruzzelli, che si presenta ricco e articolato in un’ottica nuova: quella di valorizzare la nostra traduzione culturale aprendosi, nel contempo, alle nuove esigenze che le tendenze più moderne e internazionali impongono. Alla conferenza stampa di presentazione presenti il Sindaco di Bari e Presidente della Fondazione Teatro Petruzzelli Vito Leccese, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il Sovrintendente pro tempore Nicola Grazioso e il Direttore Esecutivo Luigi Fuiano. «Il teatro è una forma d’ arte e di emozione, indispensabile per la crescita di ogni comunità, sono grato ai miei colleghi di questa esperienza, perché la collaborazione mi ha insegnato che tutto deve essere come un puzzle, in cui ogni elemento deve essere al suo posto, nella condivisione comune. Le presenze di quest’anno hanno sfiorato un milione di visitatori, e questo non può essere che un dato positivo. Le tante nuove iniziative poi, a cominciare dal bookshop del Petruzzelli, hanno contribuito ad incrementare questo bilancio», ha considerato Grazioso, introducendo le parole del Sovrintendente Luigi Fuiano: «Importante quest’ anno l’omaggio a Piccinni, a gennaio sarà messa in scena La Cecchina, così come le varie collaborazioni internazionali che si stanno consolidando con l’Egitto e la Cina. Una nuova stagione che si svolgerà tra tradizione e innovazione e il giusto mix tra nuove proposte e qualità artistica. Un concerto straordinario, che però è previsto per il 29 agosto di quest’anno, sarà quello di Yunchan Lim, primo debutto dell’artista sudcoreano in Italia. Il nostro coro sarà poi il vero protagonista: si esibirà a febbraio anche nella stagione dei pomeriggi musicali di Milano. Nei Famila concert il coro sarà protagonista in due dei nove concerti previsti. Per quanto concerne la Turandot, abbiamo chiuso un accordo con il festival di Santa Fe, in New Mexico. La Cecchina, in coproduzione con il teatro massimo di Palermo sarà anche introdotta da uno speciale speech di Gianrico Carofiglio». L’obiettivo di quest’anno sembra essere quello di apportare innovazione, nell’ambito di un recupero e di una rivalutazione di opere a lungo dimenticate. Il Gobbo del Califfo, per esempio, fu messo in scena al Petruzzelli nel 1930 e nel ’56, e poi l’ultima volta al teatro Piccinni nel 1962. Operazione che rientra nella serie di eventi legati alle celebrazioni del tricentenario della nascita del grande compositore barese Niccolò Piccinni. La sinfonia n.1 e n.7 di Sostakovic apriranno la stagione sinfonica e cameristica 2026, sotto la direzione di Stefano Montanari, a sottolineare un tema (quello della guerra) quanto mai attuale. Un repertorio raro quello di quest’anno, quasi mai toccato in passato. «Ricordo perfettamente ciò che eravamo, nulla di più di un gruppo di amici che non si arrendono mai, e che si sono ripresi in mano il proprio destino. Sono incredulo su tutto quello che siamo riusciti a realizzare in pochi anni. Siamo sfuggiti a quel destino che vede il sud come privo di possibilità culturali. Dobbiamo valorizzare i talenti della nostra terra, invece di osannare sempre e soltanto chi viene da fuori», ha sottolineato Michele Emiliano. Il Sindaco  Leccese ha poi ha parlato del Petruzzelli come della nostra Araba Fenice: «L’ ostinata caparbietà ha fatto sì che il nostro meraviglioso teatro tornasse a splendere, grazie a chi, in un momento così delicato, è riuscito a farlo diventare di nuovo un attrattore culturale di questa città. Sono orgoglioso di aver dato indicazioni su questo nuovo programma, insistendo sull’importanza della valorizzazione dell’identità storica, nella rivalutazione di un personaggio come quello di Piccinni, a cui forse non è stato mai dato il riconoscimento che meritava, in una città che ha tanto bisogno di recuperare la propria memoria storica».

Rossella Cea


Pubblicato il 19 Giugno 2025

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