Tra sonorità orientali, percussioni e arpa nasce Open Up
Brahms diceva che ci sono così tante melodie che vagano nell’aria che bisogna fare attenzione a non calpestarle. La musica ambient, in particolare, cerca di captare la spiritualità delle cose o perlomeno di predisporre il nostro animo a percepirle, una predisposizione soprattutto cara agli orientali, le cui sonorità ci affascinano da sempre e trasportano in mondi lontani, come quelle di Sakamoto e altri artisti noti al grande pubblico. Ma è possibile immaginarle associate a uno strumento a percussione come il tank drum e alla delicatezza dell’arpa? Ebbene sì, ci hanno provato il musicista slovacco Jakub Rizman e il percussionista barese Giorgio Finestrone, dando vita ad ‘Open Up’, un CD sperimentale insolito ma molto interessante. Discutiamo con lui delle sue caratteristiche.
Qual è il genere che predilige?
“Da giovanissimo ho partecipato ai primi Festival rock a Giovinazzo e a Sannicandro. Ho studiato batteria qui a Bari, appassionandomi poi al jazz, che mi ha fatto scoprire nuovi scenari.”
Pensa che in Puglia e in Italia in generale ci sia abbastanza attenzione verso il Jazz?
“Con mio grande piacere sto notando specialmente in Puglia un interesse verso questo genere anche da parte dei più giovani. Mi affascina il fatto che sia una musica universale, un genere che accomuna un po’ tutti. Il jazz nasce affinché tutti siano uguali. Ho partecipato a Umbria Jazz nel 2009 venendo a contatto con diversi musicisti provenienti da tutto il mondo, ho imparato il senso e il valore dello scambio, dell’interazione tra generi diversi, cosa che facendo musica nell’ambiente ristretto di Bari non avrei mai potuto capire. Ho avuto il privilegio di conoscere maestri come Tony Esposito ma anche a livello internazionale ho notato sempre questo: se vuoi fare jazz devi conservare un atteggiamento umile, è un genere che mette maestri e allievi sullo stesso piano.”
Abbiamo una buona scuola di Jazz in Italia?
“Per me sì, anche in Puglia abbiamo una buona scuola, ma si tratta sempre di qualcosa di diverso. Il jazz è nato in America e lì ha le sue radici autentiche. È come la pizza che è nata in Italia e in altri luoghi non la faranno mai come la fanno qui. L’Italia ha comunque una tradizione importante con maestri come Gianluca Petrella, Paolo Fresu, Vito di Modugno, Pietro Condorelli, Tullio de Piscopo, che collaborando con musicisti americani è stato anche un pioniere qui da noi. “
Veniamo al suo CD e all’incontro con Jakub…
“Il progetto del gruppo Tank Harp è nato dopo l’incontro con questo musicista poliedrico e itinerante, sono rimasto affascinato da questo artista slovacco così versatile. Un artista di strada che ha suonato in tutto il mondo ricevendo numerosi riconoscimenti importanti. L’ho conosciuto tramite alcuni maestri del Conservatorio di Bari.”
Che particolarità ha questo CD a livello sperimentale?
“Abbiamo provato a utilizzare questo strumento a percussione nuovo, il tank drum, che va su hertz particolari, abbinandole alle sonorità orientali e all’arpa, lo strumento angelico per eccellenza dai toni molto carezzevoli. Dall’esperimento è quindi nato il CD Open Up, uscito nel periodo del lockdown, abbiamo voluto dargli un titolo molto significativo che evoca il bisogno di libertà che sentivamo in quel momento. Ci sono diversi brani a cui tengo molto tipo Tokyo e Midnight, che sta a rappresentare il momento magico evocato per tutti noi dalla mezzanotte. Un CD di musica Ambient utile per rilassarsi e allontanare lo stress quotidiano, grazie anche ad altri strumenti a percussione come le maracas. In altre parole si va sulla questione spirituale usando però una timbrica orientale. Complice la passione per il grande Sakamoto che è sempre fonte di ispirazione. “
So che recentemente è uscito un vostro nuovo singolo …
“In realtà è una cover che sta avendo molto successo, si chiama ‘Children’ e sta per uscire su tutte le piattaforme, nell’attesa di poter tornare ai nostri concerti dal vivo, al rientro in Italia di Jacub, che al momento si trova in Spagna, essendo un po’ insofferente alle restrizioni he stiamo subendo ora in Italia.”
Rossella Cea
Pubblicato il 22 Settembre 2021