Primo Piano

Tra un anno si voterà per il dopo Decaro, ma i nomi non ci sono ancora

Nel centrosinistra barese "acque agitate" per la scelta del candidato. Nel centrodestra si aspetta l'indicazione da Roma

Tra un anno esatto gli elettori baresi saranno chiamati a scegliere il loro nuovo sindaco. Infatti, stante ai soliti bene informati, il governo Meloni pur non avendo ancora stabilito con certezza la data delle elezioni amministrative per i Comuni che andranno al voto il prossimo anno, il Viminale però avrebbe già individuato, in linea di massima, la possibile data in cui celebrare sia le elezioni europee che le amministrative. E questa ricadrebbe nella prima decade di giugno 2024. Un tempo, quindi, che da calendario sarebbe ancora lungo per decidere i nomi da mettere in campo a Bari per il dopo Decaro, ma che in realtà, per i tempi richiesti dalla politica, è alquanto breve per una sfida nella quale si deve misurare da un lato una coalizione che da vent’anni non vince una competizione locale nel capoluogo, il centrodestra per l’appunto, e dall’altro una coalizione, quella di centrosinistra, che pur avendo vinto consecutivamente ben quattro competizioni comunale e regionali, questa volta rischia di giungere all’appuntamento elettorale depotenziata o, quantomeno, in uno scenario politico nazionale, ma anche interno, non affatto favorevole. Infatti, i fattori di maggior preoccupazione del centrosinistra pugliese e, in particolare, barese sono quelli rivenienti sia dalla pesante sconfitta registrata a Bari ed in Puglia alle ultime politiche di settembre 2022 che dalla situazione di riassestamento scaturita lo scorso febbraio nel Pd nazionale, a seguito della vittoria a sorpresa di Elly Schlein alla segreteria del partito. Elementi, questi accennati, che hanno sicuramente turbato determinati assetti all’interno sia dei Dem pugliesi che dell’intera coalizione politica di centrosinistra che in Puglia ruota intorno innegabilmente intorno al governatore Michele Emiliano, ed a Bari intorno al sindaco Antonio Decaro. E delle conferme alla situazione creatasi all’interno del centrosinistra locale sono emerse già dai risultati elettorali dei principali Comuni andati al voto recentemente in Puglia, a cominciare da Brindisi, dove il centrodestra ha vinto al ballottaggio (ma avrebbe potuto vincere, forse, già al primo turno!) proprio in conseguenza di quanto innanzi accennato sia sulla situazione interna al centrosinistra che dell’onda lunga del centrodestra, riveniente da quanto accaduto lo scorso fine settembre a livello politico    Ma vediamo, ad un anno esatto di distanza dalle prossime amministrative, come a Bari si stanno organizzando i due principali schieramenti. Nel centrodestra finora i movimenti sono unicamente a livello organizzativo interno dei singoli partiti, poiché sia quanto riguarda il nome del candidato sindaco che la composizione della coalizione non dovrebbero essere oggetto di particolare fermento, atteso che per l’indicazione del candidato sindaco questa volta la scelta dovrebbe essere fatta dai vertici nazionali e non a livello locale o con le primarie, mentre la coalizione avrà certamente come asse le forze tradizionali del centrodestra, ossia Fdi, Fi e Lega, a cui però si uniranno sicuramente delle civiche che ospiteranno candidati non inquadrabili nettamente nelle forze politiche di sistema, ma che si alleano in base alle opportunità del momento, o delle possibilità di vittoria dello schieramento. Invece, ben più complessa appare la situazione sul fronte del centrosinistra barese, dove sia l’indicazione del candidato sindaco che la composizione della coalizione si presentano come delle matasse difficili da dipanare, proprio in virtù di quanto innanzi accennato. Difatti, in una recente nota della direzione cittadina del Pd è stato affermato che l’obiettivo è quello “di arrivare a breve alla prima convocazione di un tavolo che lavori alla costruzione della coalizione, alla definizione di linee programmatiche condivise e alla condivisione di un metodo per la definizione della candidatura a sindaco”. Tale dichiarazione, però, non fa altro che confermare i dubbi di quanti, tra gli addetti ai lavori, sospettano che la coalizione di maggioranza esistente verosimilmente non c’è già più sostanzialmente per le prossime amministrative, tanto che lo stesso Pd parla di “costruzione della coalizione” e, quindi, di assetti da ridefinire. Come pure, nella stessa nota, i Dem parlano di “metodo da definire” per la scelta del candidato sindaco. E ciò vuol dire che non tutte le forze che in teoria potrebbero allearsi con il Pd a Bari sono d’accordo sulla possibilità di scelta con le primarie del nome da candidare a Primo cittadino per il dopo Decaro. Fin qui ciò che emerge dalle cronache. Invece, stante a ciò che dice dietro le quinte della politica barese, il centrodestra a Roma avrebbe già individuato in linea di massima il nome da indicare a sindaco nel 2024 a Bari, che – stante i soliti bene informati – dovrebbe essere scelto tra uno degli esponenti baresi di centrodestra eletti in Parlamento nel 2022. Ed il nome di cui maggiormente si parla è quello del senatore Filippo Melchiorre di Fdi. Anche dietro le quinte del centrosinistra “qualcuno” parla di possibili “giochi già fatti” nel Pd barese per il nome da indicare alla successione a Decaro e su cui, però, non ci sarebbe né la condivisione dei vertici nazionali dei Dem, né di una parte locale del partito. Ancora più complessa l’intesa, sia sul nome che sul metodo, con talune aree civiche dell’attuale fronte di maggioranza al Comune di Bari. Infatti, dall’interno di tali aree – sempre secondo i “si dice” – non sarebbero pochi coloro che aspettano il pretesto di un candidato sindaco non gradito per passare sul fronte opposto alle amministrative del prossimo anno. In realtà, sono verosimilmente in molti a Bari ad attendere di sapere con certezza chi è il nome di entrambi gli schieramenti, oltre che la composizione effettiva delle coalizioni, per poi decidere da che parte schierarsi alle elezioni. Quindi, non resta che attendere, per vedere chi nei prossimi mesi, da ambo i fronti, scenderà per primo in campo per tentare di vincere la “partita” delle prossime comunali. E questa volta giocare d’anticipo a Bari potrebbe verosimilmente costituire un vantaggio. Come di fatto è sempre stato per il centrosinistra barese, da quando nel 2004, riuscì con Michele Emiliano ad espugnare quella che era considerata una delle roccaforti nazionali (anche al Comune) del centrodestra.

Giuseppe Palella

.


Pubblicato il 7 Giugno 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio