Cultura e Spettacoli

Trasferte ‘epiche’, partite infuocate

E’ noto che il palmares dell’A.S. Bari non va oltre una Coppa Mitropa conquistata nel 1990 e una trentina di campionati disputati in serie A. Pochino per una piazza storicamente calda e generosa. Tuttavia, scartabellando nel passato di questa centenaria società emerge che il Bari nel 1945 si laureò campione di un torneo riconosciuto dalla Federazione. Messa così sembrerebbe grossa se non si precisasse che il torneo era stato allestito su base regionale. Com’è noto, per via delle vicende belliche, non era stato disputato il precedente campionato, l’edizione ’43-’44, che avrebbe dovuto vedere la  società biancorossa militare in serie B. Trovandosi l’Italia in uno stato pietoso, nel disordine sociale ed economico del tempo la Federazione decise che squadre composte da giocatori provenienti da tutte le serie nazionali si sfidassero su base regionale (le squadre vincitrici  avrebbero partecipato al successivo Torneo Centro–Sud, cui corrispondeva a Nord quello dell’Alta Italia ; le prime quattro classificate dei due rispettivi campionati, dopo aver preso parte ad un Campionato Misto, avrebbero avuto diritto all’iscrizione automatica alla serie A del campionato 46/47). Il Bari si ritrovò così a vedersela con Altamura, Liberty Bari, Grottaglie, Arsenale Taranto, Barletta, Lecce, Pro Italia, Gioia, Acquaviva e Brindisi. Furono partite infuocate, segnate da incidenti sugli spalti e in campo (pestaggi a danno di arbitri e giocatori ospiti). Numerose società ritenute oggettivamente responsabili delle intemperanze dei propri tifosi vennero escluse, altre si ritirano per mancanza di giocatori. Partite in tredici, le squadre arrivarono in sette alla fine del torneo, che il Bari si aggiudicò precedendo di tre punti l’Arsenale. Così laureatosi ‘Campione Regionale’, il Bari prese parte al Campionato Centro Sud dove brillò classificandosi alle spalle del Napoli e staccando squadroni come Roma, Lazio e Fiorentina. Fu un campionato segnato da trasferte ‘epiche’ : A Palermo i calciatori biancorossi arrivarono a bordo di un vecchio furgone postale adattato a pullman ; mentre si andava a  Salerno, sulla salita di Ariano Irpino la comitiva rimase bloccata dalla neve per otto ore ; sulla Sila si viaggiò con i giocatori armati di revolver nel timore di bande armate… Le cose andarono all’opposto nel conclusivo Girone Finale. Forse perché demotivato (come già detto, l’ammissione al primo campionato regolare di serie A del dopoguerra era automatica), il Bari giocò senza mordente. Con una sola vittoria, tre pareggi e dieci sconfitte, sei gol fatti e trentacinque subiti si classificò ultimo. Si riscattò l’anno appresso arrivando settimo, ancora oggi miglior piazzamento di tutti i tempi in serie A.

Italo Interesse


Pubblicato il 22 Settembre 2012

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