Trash-art, dall’anticonformismo all’impegno ambientalista
Fino al 25 settembre saranno in esposizione a Parcocittà a Foggia le opere del nostro Pino Marino
In principio furono i cubisti, i dadaisti e i futuristi. Si deve a questi spiriti inquieti, curiosi e anticonformisti l’ingresso nell’espressione artistica di elementi prima impensabili, come oggetti comuni ed altre cose anonime del quotidiano collettivo. Il loro era solo un gesto dissacrante verso l’establishment artistico, con particolare riguardo per la scultura e la pittura, e, più in generale verso il ‘politicamente corretto’. Quelle avanguardie non potevano essere a conoscenza di cose come inquinamento, spreco delle risorse e stravolgimento climatico, per quanto il fenomeno degenerativo fosse già in atto almeno embrionalmente dai primordi della rivoluzione industriale. La provocazione visse il suo periodo d’oro nei primi anni del Novecento, prima di cadere apparentemente nel dimenticatoio. In realtà la trash-art era solo andata in letargo. Risvegliatasi verso la fine degli anni settanti al prendere forma della coscienza ambientalista, essa sta ora conoscendo un rilancio progressivo attraverso l’opera dei suoi più illustri rappresentanti. E’ il caso di Wik Muniz, l’artista brasiliano che trae ispirazione dal Jardim Granacho di Rio del Janeiro, la più grande discarica a cielo aperto al mondo e popolata dalla più misera e disperata fauna umana, i’ catadores’, i raccoglitori di immondizia (nell’immagine una delle sue opere più famose). E’ il caso pure dell’australiano John Dahlsen il quale utilizza solo i rifiuti restituiti sul bagnasciuga dall’Oceano per dare vita a collage in cui si evocano paesaggi naturali. E non si dimentichi Ha Schult, intellettuale-attivista tedesca che alcuni anni fa con dodici tonnellate di rifiuti installò a Roma e Madrid il Disconfort Hotel, un’anti-struttura ricettiva priva di acqua ed elettricità. Un altro artista, un portoghese, Bordalo II, assembla con gli scarti murales a rilievo di enormi dimensioni. La canadese Aurora Robson è arrivata a stampare mail-spam e a farne collage cartacei … E gli italiani ? Nel nostro paese, nel territorio di Santarcangelo di Romagna, sono attivi i Mutoid, un collettivo di artisti e performer che ha trasformato una cava abbandonata in un gigantesco laboratorio dove prendono vita i ‘mutoidi’ gigantesche sculture semoventi realizzate assemblando soprattutto avanzi di autovetture. Avvicinandoci a casa nostra, ci pare doveroso segnalare un esponente foggiano della trash-art e già appassionato presepista, Pino Marino, le cui creazioni – realizzate tra Foggia e Capitanata ed esposte anche fuori regione – sono in questi giorni in mostra a Parcocittà, nel capoluogo dauno. Reduce dal successo di Castello Ducale di Bisaccia il mese scorso, Ready-Made, questo il nome dell’esposizione, potrà essere liberamente visitata sino al 25 settembre dal lunedì al giovedì, dalle 17:00 alle 20:00.
Italo Interesse
Pubblicato il 17 Settembre 2024