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Trasparenza ad intermittenza per l’Albo pretorio del Comune di Bari

Trasparenza ad intermittenza al Comune di Bari per gli atti amministrativi soggetti a pubblicazione sull’Albo pretorio on-line che, come è noto, dal primo gennaio 2011 è divenuto obbligatorio per tutte le Pubbliche amministrazioni, in base a quanto previsto dalla legge n. 69/2009, che ha disposto la pubblicazione informatizzata del vecchio strumento cartaceo di pubblicità legale. Sta di fatto, però, che l’Amministrazione barese di recente è stata oggetto di critica da parte di alcuni cittadini che si sono accorti di un “buco” di pubblicazione di circa dieci mesi nell’Albo pretorio on-line per le delibere di Giunta approvate dal 24 dicembre dello scorso anno fino al 6 gennaio scorso. Vale a dire di tutte le delibere di Giunta degli ultimi sei mesi di gestione dell’allora sindaco Michele Emiliano e di quelle dei primi mesi della gestione Decaro. La questione è stata sollevata anche da un organo di stampa locale che si è accorto del “buco” nell’Albo comunale barese on line e, a seguito di un dettagliato servizio al riguardo, ha auspicato che il Comune corra ai ripari. Infatti, in un primo tempo molti coloro che si erano accorti del “buco” di pubblicazione avevano ipotizzato ad un disguido o ad un guasto nel programma informatico che regola la diffusione degli atti sul sito. In realtà così non è, perché la responsabile comunale dell’Albo pretorio barese, Serafina Paparella, ha precisato con una nota che “Il presunto ‘buco nero’ delle determine sull’Albo pretorio online relativamente al periodo dal 24 dicembre 2013 al 6 ottobre 2014 è frutto, in verità, di un adeguamento del sistema informatico dell’ente alle vigenti prescrizioni in materia di protezione dei dati personali. La pubblicazione degli atti amministrativi (delibere, ordinanze) sull’Albo pretorio online, infatti, assolve alla pubblicità legale, in ossequio all’art. 124 del Tuel – D.lgs 267/2000. Una volta scaduto il termine di pubblicazione, gli enti locali non possono continuare a diffondere i dati personali contenuti in quegli atti; diversamente si verrebbe a configurare una diffusione di dati personali illecita in quanto non supportata da idonei presupposti normativi, così come sancito dall’art. 19, comma 3, del Codice sulla Privacy”. E, per meglio sostenere quanto precisato, la stessa responsabile delle attività dell’Albo pretorio barese al riguardo ha richiamato, inoltre, le “Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati”, emanate dal Garante della privacy lo scorso 15 maggio e pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale n. 134 del 12 giugno 2014. Per poi concludere il comunicato dichiarando che: “Pertanto preme sottolineare che, nella gestione dell’Albo pretorio online, l’ente si è attenuto a quanto previsto dal provvedimento dell’Autorità garante”. Però, tali recenti precisazioni, fornite con una nota stampa dalla responsabile delle attività dell’Albo pretorio del Comune di Bari, più che chiarire la vicenda del “buco” di pubblicazioni hanno dato adito ad ulteriori critiche nei confronti dell’Amministrazione barese da parte alcuni cittadini, che non condividono affatto l’interpretazione fornita dalla suddetta responsabile dell’Ufficio comunale addetto alle pubblicazione degli atti amministrativi, spiegandone il perché. Infatti, gli stessi contestatori hanno rilevato che “Gli ‘atti’ soggetti a pubblicazione non sono, per definizione della natura stessa di tali pratiche, suscettibili di privacy. Per cui parlare di diffusione illecita di dati personali per tali atti è del tutto fuori luogo”. “E d’altronde – chiariscono i contestatori – parlare di violazione di privacy per atti pubblici soggetti a pubblicazione legale, dopo della scadenza del termine di pubblicazione, è anche illogico e paradossale, visto che comunque tali pratiche sono state sottoposte alla pubblica conoscenza”. Ma c’è di più. Infatti gli stessi cittadini, che contestano il “buco” di delibere presenti nell’Albo del Comune di Bari, hanno pure spiegato che la ‘ratio’ della legge 69 del 2009, che ha istituito l’obbligatorietà dell’Albo pretorio informatico per tutte le Amministrazioni pubbliche non è soltanto quella di rendere più facilmente accessibile la conoscenza di taluni provvedimenti amministrativi di interesse generale, ma anche quella di dare la possibilità a chiunque, ed in via permanente, di accedere alla consultazione di tali atti. Quindi, i dubbi di scarsa trasparenza e di una, a volte, non corretta applicazione della norma sulla pubblicazione di tutti gli atti amministrativi soggetti a diffusione sull’Albo pretorio comunale sono ancora tutt’altro che fugati. “Anzi – rileva qualche altro cittadino scettico sul chiarimento fornito dalla responsabile dell’Ufficio competente – il denunciato ‘buco nero’ di pubblicazioni riguarda le delibere di giunta, mentre nella nota del Comune si parla inspiegabilmente in modo evasivo di ‘determine’, confondendo forse le idee perché è ben nota la differenza di natura dei due diversi tipi di atto.” Ma per molti utenti il sospetto maggiore è che nel periodo in questione le delibere di Giunta non siano state affatto pubblicate sull’Albo pretorio on-line, in quanto non ci si spiega come mai vi sono tuttora delibere precedenti ed altre successive a quell’arco temporale. Un’altra pure importante obiezione è quella che alcuni utenti, esperti di navigazione informatica, sollevano a riguardo dell’accessibilità al sito del Comune di Bari ed alla sua difficoltà di consultazione da parte degli utenti comuni. Infatti, a detta di questi esperti, il sito non sarebbe di facile rintracciabilità e consultazione da parte di normali utenti di Internet, che non sono utenti sufficientemente qualificati nell’uso del computer. E ciò a differenza dei siti di altre Amministrazioni pubbliche che sono invece facilmente rintracciabili e consultabili anche da parte di utenti Internet poco esperti nella navigazione informatica. In definitiva, a voler prendere per buone tali lamentele, allo stato attuale la trasparenza amministrativa ed il contatto diretto con i cittadini (almeno tramite Internet) non sarebbero di certo ed ancora un effettivo punto di forza dell’Amministrazione comunale barese di cui vantarsi.           

 

Giuseppe Palella

  


Pubblicato il 12 Novembre 2014

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