Trasporto disabili: “Costa troppo, così si escludono tante famiglie bisognose …”
Scoppia al Comune di Bari il caso del servizio di trasporto sociale in favore dei soggetti diversamente abili, che potrebbe avere requisiti addirittura discriminanti. A lanciare il sasso nello stagno è stato ieri, con una stringata nota indirizzata a Sindaco e Assessore Ai Servizi Sociali, l’ex consigliere comunale Luigi Cipriani segretario del Movimento Politico “Riprendiamoci il Futuro” che, senza pensarci su due volte, punta l’indice contro il nuovo bando di trasporto dei portatori di handicap pubblicato proprio dal Comune. Nel calderone ci finisce così il disciplinare dello stesso bando, secondo Cipriani contenente “…elementi giuridici costituiti da requisiti discriminatori e penalizzanti, ossia il superamento di un reddito pari a 20 mila euro annui che comporta per coloro in tale posizione l’esborso di circa 600 euro mensili, a fronte degli attuali 30,99 euro mensili”. Possibile? Possibile un tale squilibrio di indennità da pagare per chi, con disabile a carico che ha necessità d’essere accompagnato in istituto o in centro di recupero, può contare su un reddito annuo non certo da nababbo? Cipriani non si fa pregare e precisa via cellulare: <<Debbo evidenziare che parliamo di servizi da intendersi quali interventi a sostegno della mobilità di persone diversamente abili, in situazioni di particolare necessità, con ridotta capacità motoria. Persone in stato di necessità particolare che non trovano risposta ai loro impedimenti nei tradizionali mezzi di trasporto pubblico o nella rete familiare, con conseguente rischio di esclusione ed isolamento dal contesto sociale. L’aspetto paradossale –spiega ancora l’ex consigliere del Gruppo Indipendente/Libertà – è costituito dalla commistione fra aspetto giuridico ed economico, laddove la priorità andrebbe assegnata al primo, poiché trattasi di soggetti da supportare sotto il profilo sociale indipendentemente dalla propria posizione economica, con la precisazione che nel caso ci siano soggetti con reddito superiore a 20 mila € gli stessi possono o potrebbero essere oberati da costi familiari (prestazioni sanitarie non in convenzione, mutuo casa, figli da sposare ecc. ecc) per cui, in concreto potrebbero al netto trovarsi fruitori di un reddito inferiore ai citati 20 mila euro annui>>. Ecco perché il suo movimento politico ha immediatamente chiesto all’assessore al Welfare Francesca Bottalico <<…immediata revoca del bando e rivisitazione del reddito quale requisito di accesso al servizio in questione>>. Ma dagli uffici comunali di piazza Chiurlia confermano che il servizio di trasporto “a chiamata “consiste nel prelievo e accompagnamento dei soggetti fruitori dalle proprie abitazioni verso qualsiasi destinazione prescelta, nell’ambito del territorio cittadino. E che è possibile fruire di un numero massimo di due corse al giorno, dal lunedì alla domenica compresa, dalle ore sette alle ventuno, prenotando il servizio presso il “call center” del gestore, il giorno prima dell’utilizzo, tuttavia difficilmente sarà cambiata una virgola di bando e disciplinare annesso in quanto, rivolto a disabili psichici, fisici e non vedenti, residenti a Bari, in fondo hanno solo previsto maggiore trasparenza e gradualità nell’accesso al servizio, per evitare sperequazioni. A parlare per la Bottalico è la delibera licenziata dalla Giunta pochi giorni fa (n° 675 del 12/10/2018) che, come detto, approva il nuovo disciplinare del servizio, con tanto di scheda aggiornata con l’approvazione della nuova graduatoria degli utenti aventi diritto. Una graduatoria per un servizio sociale importante che, a quanto pare, sta creando non pochi malumori…(fdm)
Pubblicato il 18 Ottobre 2018