Cronaca

Trasporto ecosostenibile:In rivolta studenti e pendolari di Mola e Torre a Mare

 

Ed ora sulle aree e posti auto attorno alla piccola Stazione Ferroviaria di Bari-Torre a Mare, c’è una bella petizione di protesta, lunga e dettagliata, con un fiume di proposte a beneficio di sindaci, assessori e prefetto. Dovranno essere questi ultimi, adesso, a raccogliere la palla al balzo e rendere la situazione meno insostenibile: da un lato le macchine dei pendolari che aumentano (l’aumento costo della vita spinge il cittadino ad usare i mezzi pubblici), dall’altro i Vigili Urbani di Noicattaro che redigono sanzioni a tutto spiano. In questo modo il biglietto Ferroviario per giungere da Torre a Mare a Bari o a Mola di Bari, costa al cittadino-lavoratore o studente 39 euro per multa oltre ai 2 euro canonici tra andata e ritorno: importo complessivo 41 euro al dì, una follia. I firmatari della lettera di petizione, fanno sapere i più arrabbiati, sono ben centociqnantasei cittadini residenti tra Torre a Mare e Noicattaro e la petizione è stata inoltrata a una quindicina di destinatari, tra i quali figura il Sindaco e assessori del Comune di Noicattaro, ma anche Sindaco e assessori Comune di Bari, Presidente e Assessori della Provincia, Presidente e Assessori Regione Puglia, Prefetto di Bari, Maggiore Vigili Urbani di Noicattaro, RFI Spa (società controllata da Ferrovie dello Stato, proprietaria della Stazione di B. T. a Mare). A far traboccare il vaso, anzi, il blocchetto delle multe in dotazione ai fin troppo rigidi guardiani della circolazione, ciò che è accaduto Il 30 ottobre scorso, quando i Vigili urbani di Noicattaro hanno lasciato un avviso di rimozione coatta sulle auto parcheggiate nei pressi della stazione Ferroviaria di Bari – Torre a Mare. Eppure, come ricorda il signor Genchi, tra i primi firmatari della petizione, l’art. 158 Codice della Strada statuisce che, con riguardo ai passaggio a livello, la sosta è vietata soltanto quando essa avvenga “in corrispondenza o in prossimità” degli stessi. Ma vi è di più: ai sensi del successivo art. 159, la rimozione dei veicoli è possibile quando la sosta degli stessi “costituisce grave intralcio o pericolo per la circolazione” e sempre che “il segnale di divieto di sosta sia integrato dall’apposito pannello aggiuntivo” e, nessuna di tali condizioni ricorre nel caso concreto. <>, si legge ancora nella petizione rivolta ad amministratori e organi istituzionali. Insomma, nel momento in cui, per i cittadini sorge un’esigenza che merita tutela, come quella di trovare parcheggio nei pressi della stazione ferroviaria di Bari – Torre a Mare, il primo compito di un pubblico amministratore dovrebbe essere quello di ricercare tutte le possibili soluzioni per poterla adeguatamente soddisfare, non certo quello di minacciare sanzioni, al di là di quanto la stessa legge prevede. Ed ora, ferma restando la necessità di rispettare le disposizioni di legge, tocca a sindaci e assessori di Noicattaro e Bari attivarsi prontamente al fine di trovare una concreta soluzione al problema “parcheggio” nei pressi della citata stazione ferroviaria di Torre a Mare. Magari eliminando, nel piazzale antistante e nelle vie adiacenti alla stazione ferroviaria, i divieti di sosta o fermata dove non strettamente necessari o, addirittura, disposti in assenza dei presupposti di legge. Ma si potrebbe anche eliminare piante infestanti e cespugli sorti ai cigli del piazzale vicino alla stazione, per consentire il recupero di circa 1 mt. di larghezza delle predette strade, rendendo più agevole lo scorrimento del traffico. Ma pendolari e utenti chiedono anche di predisporre l’opportuna segnaletica orizzontale e illuminazione, sempre per delimitare le aree destinate a parcheggio, ottimizzando lo spazio disponibile, incrementando gli spazi destinati a parcheggio o, anche, attivandosi presso Trenitalia, affiche’ consenta la sosta all’interno dei propri spazi. Da ultimo, ma non ultimo, bisognerebbe impiegare le funzioni di accertamento e repressione della Polizia Municipale di Noicattaro, esclusivamente nei limiti previsti dalla legge. E cioè senza tartassare ulteriormente chi, per recarsi a scuola o al lavoro, ha deciso di sfruttare quei mezzi non inquinanti e/o ecosostenibili tanto cari a sindaci guasconi e presidenti poetico/alternativi…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 8 Dicembre 2012

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