Trattamento di fine mandato rinviato a settembre e…forse oltre
Dopo circa 4 ore, l’assemblea si scioglie per mancanza del numero legale e senza trattare anche altri punti iscritti da tempo all'odg
La seduta di ieri del Consiglio regionale pugliese, dopo circa 4 ore di interventi e l’approvazione di alcuni provvedimenti all’odg, tra i quali anche alcuni debiti fuori bilancio, è stata interrotta per il venir meno del numero legale ed il prossimo Consiglio, per trattare gli altri punti in elenco fra i quali figurava anche il Tfm, è stato aggiornato al 20 settembre. Infatti, come preannunciato lunedì, la maggioranza di centrosinistra, dopo le proteste di sindacati, organizzazioni e vari gruppi di cittadini, e accogliendo l’invito del presidente della Regione, Michele Emiliano, ha deciso di non discutere e votare, ma di rinviare, la proposta di legge che vede primo firmatario il capogruppo del Pd, Filippo Caracciolo, per la reintroduzione ai consiglieri pugliesi del Trattamento di fine mandato, abolito – come si ricorderà – nel 2012. Quindi, sia il Pd che i movimenti civici hanno preferito rinviare la discussione ma, come hanno precisato, non si tratta di un passo indietro. Pertanto il voto in Consiglio è stato solo posticipato.
Resta da capire come i gruppi di maggioranza vorranno procedere e se accetteranno, come chiesto dalla Cgil, un confronto pubblico. Il trattamento di fine mandato è un assegno da circa 35mila euro che verrebbe riconosciuto ad ogni consigliere regionale a fine legislatura. La proposta di legge è retroattiva, a partire dal 2013. “Non abbiamo fretta, – ha dichiarato il capogruppo dei Dem – l’approvazione del provvedimento può tranquillamente slittare, ma sia chiaro, sul Tfm non facciamo alcun passo indietro”. “Perché
dovremmo?” – si è domandato retoricamente Caracciolo, sostenendo che “è un diritto dei consiglieri regionali della Puglia, esattamente come lo è per i consiglieri delle altre regioni, per i sindaci e per i parlamentari”. “Si vuole privare i consiglieri regionali pugliesi di questo diritto?” – ha incalzato con l’interrogativo il primo firmatario della proposta, per poi affermare: “Bene, si faccia lo stesso con tutti i consiglieri d’Italia e con tutti i parlamentari. Si revochi l’aumento che tutti i sindaci d’Italia si stanno applicando proprio in questigiorni”. Ed ancora: “Si revochi l’aumento stabilito per i capigruppo di Camera e Senato, anche quella è una questione di questi giorni”. Però, la polemica più dura Caracciolo l’ha riservata all’ex governatore di centrosinistra della Puglia, Nichi Vendola, al tempo del quale il Tfm dei consiglieri fu abolito ed al quale fa sapere: “Rinunci a pensioni e vitalizi Vendola, che è così bravo a fare la morale, quando però riguarda gli altri, senza rendersi conto che il suo Tfm incassato è pari a quello che dovrebbero prendere (ndr – con la legge da approvare) i 51 consiglieri in un anno”. “In pubblico – ha aggiunto Caracciolo – si diceuna cosa, nel privato ne vale un’altra”. Quindi, “la politica della doppia morale che soffia sul vento del populismo e della demagogia”. Il capogruppo dem ha preannunciato, poi, di accogliere l’invito del governatore Emiliano, soprassedendo per il momento al voto, per prima affrontare “i detrattori” della proposta “a viso aperto”. Emiliano, infatti, in una lettera aperta ai consiglieri aveva chiesto di rinviare la votazione e affrontare pubblicamente la questione. In apertura di seduta la presidente dell’Assemblea, Loredana Capone (Pd), prima di passare a trattare l’odg ha rilasciato una lunga ed accorata dichiarazione rivolta ai colleghi d’Aula, oltre che ai cittadini, per ricordare sia l’impegno svolto quotidianamente dai politici regionali a servizio della comunità pugliese, sia le difficoltà di tanti cittadini comuni, alle prese con problemi di lavoro o di salute, oltre che di mantenimento familiare. Questioni urgenti, queste, che vanno affrontate prioritariamente rispetto ad altre che invece possono essere differite o posposte. “Ci vogliono leggi uguali per tutti che – ha affermato la presidente Capone – tengano conto che non tutti sono uguali e che proprio per questo si facciano strumento di garanzia per ciascuna diversità. Perché tutte e tutti contano”. Per poi ricordare una frase di don Lorenzo Milani che diceva: “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”. L’intervento introduttivo della Capone alla seduta di Consiglio di ieri si è concluso con un monito. Ossia che, ha concluso la presidente Capone, “la fiducia nelle Istituzioni è preziosa e delicata, è quella luce che si fa speranza nel buio, e chi la ferisce si prende una grande responsabilità”. Intanto, dopo gli esiti di ieri del Consiglio regionale, la neo segretaria della Cgil pugliese, Gigia Bucci, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “I consiglieri che dicono di meritare il Tfm fanno mancare per la terza volta il numero legale in Consiglio regionale su un provvedimento, questo sì, utile ai pugliesi. Si trattava della legge recante ‘Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica’, e cioè lo sconto sulle bollette della luce”. Presenti –ha rilevato, infatti, Bucci – “solo 20 in aula su 50, il prossimo consiglio rinviato al 20 settembre”. Quindi, ha concluso: “Buone ferie”. Mentre, a margine dell’ennesimo Consiglio regionale concluso per mancanza del numero legale, il capogruppo dell’opposizione di centrodestra facente capo al partito di Giorgia Meloni (Fdi), Francesco Ventola, a nome dell’intero gruppo regionale ha rilevato: “Siamo riusciti ad approvare solo dei debiti fuori bilancio (in questo caso i numeri la maggioranza li trova!), ma subito dopo si è sgretolata sulle modifiche alla legge sulle compensazioni energetiche (meglio conosciuta come legge Delli Noci)”. Però, ha incalzato Ventola, “abbandonando l’aula la maggioranza ha fatto venir meno il numero legale su provvedimenti come l’elezione del garante dei disabili” che – come ha ricordato anche un altro esponente regionale di Fdi, Antonio Gabellone, “sono tre anni e quattro mesi” che non viene nominato. Ovvero, da quando è morto il già presidente Giuseppe Tulipani. Ma, ha aggiunto il capogruppo di Fdi, tra le questioni ancora da risolvere con urgenza ci sono anche “la soluzione delle liste di attesa e provvedimenti che riguardavano le case popolari, vale a dire tutti i problemi che riguardano davvero i pugliesi”, su però “la maggioranza non c’è, nonostante Emiliano in questi anni ha impiegato la stragrande maggioranza del suo tempo a fare campagna acquisti nell’ambito della minoranza”. Quindi, resta indubbio per Ventola ed Fdi che, con questi ennesimi rinvii ed il ritorno in aula con gli stessi temi fra circa due mesi, “la maggioranza di Emiliano ha scritto l’ennesima brutta pagina” nella storia di questa compagine di governo regionale.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 26 Luglio 2023