Cultura e Spettacoli

Tre ‘mariposas’ per la libertà

Dal 1930 al 1961 la Repubblica Dominicana fu in pugno a Rafael Trujillo. Basato sulla repressione e su uno spietato sfruttamento della forza lavoro, il governo di Trujillo è rimasto tristemente celebre come una delle dittature più sanguinose della storia dell’America latina. Si calcola che Trujillo abbia sulla coscienza la morte di almeno cinquantamila connazionali. Oltre che feroce ed egocentrico, il dittatore dominicano era anche avido: Prima nazionalizzò la quasi totalità dei beni dei cittadini, quindi li incamerò a titolo personale (alla fine era arrivato ad accumulare circa ottocento milioni di dollari, messi al sicuro in banche straniere). Nonostante l’efficienza del SIM (Servico de Inteligencia Militar), Trujillo non riuscì mai a estirpare del tutto la dissidenza. Una delle espressioni più eroiche dell’opposizione clandestina fu il ‘caso Mariposas’. Patria, Minerva, Maria Teresa e Bélgica Adela Mirabal erano quattro sorelle dissidenti che facevano parte del ‘Movimento 14 di giugno’. All’interno del gruppo le Mirabal erano note col nome in codice di ‘Mariposas’ (farfalle). Nel gennaio del 1960 il movimento venne scoperto dalla polizia segreta di Trujillo. Le sorelle Mirabal coi rispettivi mariti furono incarcerate, per essere liberate alcuni mesi dopo, a differenza dei loro coniugi, i quali rimasero reclusi. Il 25 novembre 1960 Patria, Minerva e Maria Teresa si stavano recando in visita ai mariti, i quali erano stati trasferiti nel carcere della città di Puerto Plata. L’auto sulla quale viaggiavano fu intercettata da agenti del SIM. Le tre sorelle si videro costrette a scendere, poi a dirigersi in un luogo appartato, una piantagione di canna da zucchero. Lì, gli infausti ‘giustizieri, le violentarono prima di bastonarle a morte. I loro corpi vennero poi rimessi nel veicolo sul quale stavano viaggiando e che venne fatto precipitare da un dirupo in una macabra messinscena. Ma nessuno si lasciò convincere dalla tesi dell’incidente. Il clamore mediatico della menzogna si rivelò fatale per il regime che, già traballante, cominciò a sfaldarsi. Nel 1961 un colpo di fucile raggiunse Trujillo mentre, nottetempo, transitava in automobile in compagnia del suo autista di fiducia verso San Cristóbal, la sua città natale, alla periferia della capitale, Santo Domingo, ribattezzata (ma guarda un po’) Ciudad Trujillo. In memoria dell’eccidio delle Maribal, nel 1998 l’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità la internazionalizzazione della commemorazione di questa data. Il 17 dicembre 1999 l’assemblea generale delle Nazioni Unite votava la risoluzione 54/134, con cui s’individuava la data del 25 novembre come Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 25 Novembre 2020

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