Cronaca

Trecento gli stabilizzati delle telecomunicazioni, già pronti ad altre sfide

Anno terribile per chi lavora, questo che finalmente sta passando agli annali, specie per chi non ha nemmeno la sicurezza di un’occupazione stabile e sicura. Andando più a fondo nello studio dei vari settori del lavoro, sono circa trecento i precari delle telecomunicazioni, logistica e trasporti che nel corso del 2020, nonostante le terribili condizioni del mercato del lavoro causati dalla pandemia, sono stati stabilizzati in Puglia. Lo ha rilevato il Consiglio generale della ‘Felsa Cisl’ regionale (federazione che rappresenta e tutela i lavoratori somministrati, gli interinali, i collaboratori a progetto, le partite Iva e gli autonomi) che si è svolto in video conferenza per l’appuntamento di fine anno. ‘On demand, selfemployment, Hybrid work place’ (letteralmente ‘lavoro su richiesta, lavoro autonomo e posti di lavoro ibrido) sono alcune delle parole chiave messe al centro della riflessione dell’assemblea Cisl. “Si conclude un 2020 – osserva Elena De Matteis, segretaria Felsa Cisl/Puglia – che ha stravolto molto più rapidamente il mercato del lavoro in meno di 12 mesi di quanto sia avvenuto negli ultimi vent’anni. In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un’evoluzione impressionante nei tempi e nelle caratteristiche del mercato del lavoro non solo nella dimensione spazio-temporale, ma anche nelle peculiarità dei servizi al lavoro e dei lavoratori”. L’impatto della digitalizzazione causa Covid da un lato ha richiesto un rapidissimo aggiornamento della produzione e delle ‘skills’ dei lavoratori, dall’altro un ruolo cruciale nella rappresentanza anche di lavoratori come quelli rappresentati dalla Felsa che per la prima volta si sono cimentati nei comitati di sicurezza gestione Covid all’interno delle aziende”. Fondamentale le sinergie che le federazioni della Fit Cisl (Trasporti) e Fistel Cisl (Telecomunicazioni) e Felsa Cisl hanno svolto quest’anno, riuscendo a stabilizzare attraverso accordi e discussioni via web centinaia di lavoratori somministrati nei call center e nella logistica oltre alla firma di accordi che lasciassero pochi lavoratori a casa o a garantirne la copertura con la cassa integrazione di settore. “Sicuramente si prospetta un 2021 tecnicamente intrigante e delicato per il mercato del lavoro pugliese: gli indicatori statistici dicono che siamo ormai dalla testa ai piedi davanti ad alcuni punti cruciali a partire dal prepotente impatto della digitalizzazioneche apre scenari importanti a cui serviranno risposte immediate soprattutto per l’impatto che avrà sull’economia e sulla società meridionale e quindi pugliese. Sono di poche ore fa i dati sul continuo arretramento del meridione rispetto al resto di Italia e sicuramente la digitalizzazione amplierà i gap storici proprio per quanto riguarda la formazione dei lavoratori, l’infrastrutturazione delle imprese e non ultima la conciliazione tempi di vita- lavoro che con il telelavoro ha assunto tonalità nuove e al tempo stesso preoccupanti. “Nel Meridione abbiamo un sistema di welfare e politiche attive anomalo e sicuramente di “ginocentrismo”, con al centro la donna e lo sviluppo della vecchia legge 7/2007 su conciliazione tempi di vita/lavoro. Basti pensare che in Italia la somministrazione è ancora un’isola felice per accedere al mercato del lavoro, mentre nel resto d’Europa la prima esperienza lavorativa è nelle start up. Per questo motivo siamo pronti a rispondere alle sfide del lavoratore autonomo che già rappresenta insieme a quelli di categoria come gli ambulanti, i giostrai e altri”, conclude De Matteis. Per un 2021 che, lo sperano davvero tutti, sarà diverso per chi lavora, stabilmente o in maniera precaria…

 

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 31 Dicembre 2020

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