Primo Piano

Tremano i funzionari: a rischio il battaglione di ‘posizioni’ e ‘professionalità’

 

Avanti piano, molto piano in Regione per risolvere i problemi del personale. Infatti, ad esempio, per poter procedere alla ricollocazione del personale delle ex province (polizia provinciale e biblioteche, in tutto circa 140 lavoratori), all’assunzione dei 200 vincitori del concorso RIPAM e relativi  idonei in graduatoria, all’assunzione dei 40 appartenenti alle categorie protette ed stabilizzazione di circa 340 precari si pensa essere necessario e prioritario favorire l’esodo del personale ‘storico’, in perfetto equilibrio coi nuovi ingressi. <>, osserva Carlo Cirasola, segretario CSA -Dipendenti Regione Puglia. E per la contrattazione decentrata c’è l’impegno dell’Assessore al Personale Nunziante e del capo del Settore Personale Paladino per una immediata costituzione del fondo per il salario accessorio e conseguente costituzione della delegazione trattante per affrontare nell’immediato le problematiche attinenti gli istituti contrattuali comprese le progressioni orizzontali. Impegni, promesse, impegni e di nuovo promesse, quando si parla di definire quadri economici dai contorni assai sbiaditi, per non dire contorti. Dunque, tempi grami per i dipendenti dell’ente Regione Puglia, con una caterva di problemi da risolvere e il capo della giunta che da un po’ di mesi, invece, non fa altro che occuparsi di “Red”, Tap, trip e Triv, acronimi che afferiscono redditi dignitosi o trivellazioni marine. Vale a dire null’altro che non siano referendum, ripicche con Matteo Renzi o vacue svolte elettorali. Del resto Emiliano sulle questioni del personale la sua pietra tombale ritiene di averla già messa l’estate scorsa, delegando la realizzazioni del suo nuovo e ambizioso progetto di rilancio della burocrazia interna (denominato “MAIA”) a un assessore alla risorse umane in verità un troppo renitente e a uno staff di pretoriani inesperti, quanto ignoranti in materia. Risultato? Questioni come i fondi destinati all’intero comparto (e quindi anche all’esercito degli impiegati) sono tuttora a livello di “quiz” posti ai vari tavoli tra rappresentanti sindacali e dell’amministrazione regionale pugliese, manco fossimo al vecchio/nuovo ‘Rischiatutto’. Eppure trattatasi di questioni che si pongono senza soluzione di continuità da diverso tempo –come detto all’inizio- oramai bollenti, ma soprattutto senza mai raggiungere risultati certi. Almeno sulla quantificazione e regolarità della erogazione, atteso che perfino la Sezione della Corte dei Conti ha chiesto – nero su bianco – espliciti chiarimenti all’ex dirigente del Personale Domenica Gattulli (sbarcata da via Celso Ulpiani ai più sereni lidi di via Capruzzi, negli uffici del Consiglio) che, però, non ha chiarito un bel niente. Anzi. A preoccupare, dunque, il silenzio della nuova amministrazione sulla falsariga della precedente, ma anche la sostanza di problematiche economiche, finanziarie e contabili di assoluto spessore e rilievo. Problemi che non possono più essere procrastinati, salvo esporsi al pagamento di un prezzo assai alto sulla pelle dei dipendenti, soprattutto quelli storici. Ci riferiamo, senza girarci troppo attorno, al reggimento dei funzionari-quadri con incarichi di alta responsabilità ( Alta Professionalità) e posizioni organizzative (P.O.) che, a causa di ritardi e traccheggia menti vari, potrebbero in futuro vedere le proprie funzioni falcidiate causa, appunto, nebulosità ovvero carenza dei fondi da erogare. A pepare ancor più un minestrone già di per sé abbastanza salato, ci ha penato la solita, vecchia e collaudata politica ‘buonista’ del governatore-filosofo che dispensava incarichi e prebende senza mai approfondire titoli posseduti e obiettivi raggiunti, vale a dire senza mai fare i conti con l’oste. Con il risultato, obiettivamente parlando, che dal 2005 al 2015 la Regione Puglia si è ritrovata, come detto, con un vero e proprio battaglione di “alti funzionari” che percepiscono pingui riconoscimenti in busta paga pur avendo svolto –in diversi casi- soltanto funzioni di segreteria. E adesso al presidente Emiliano potrebbe toccare, suo malgrado, di fare le nozze coi fichi secchi…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 12 Aprile 2016

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