Treni di vita e treni di morte
Nel Museo Ferroviario della Puglia, a Lecce, in mezzo a motrici maestose e sfolgoranti vetture di prima classe è esposta una vettura che sulle due fiancate presenta una gran croce rossa su fondo bianco. E’ l’unica superstite del Convoglio V della Croce Rossa che nel 1915, all’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra venne assegnato al compartimento di Bari per fare la spola tra il capoluogo e gli ospedali della provincia. Avrebbe trasportando i malati e i feriti scaricati in porto dalle navi-ospedale che provenivano dall’opposta sponda adriatica. La composizione di questi convogli prevedeva l’utilizzo di 14 fra carri e vetture. Di questi 14 vagoni, i primi quattro erano adibiti a funzioni varie (bagagliaio e magazzino, alloggio ufficiali ed infermiere, cucina e deposito viveri, mensa e deposito), mentre i restanti dieci erano destinati al trasporto degli infermi. Di questi ultimi dieci, sette potevano accogliere 24 barelle a testa, uno ospitava la sala operatoria con annessa infermeria (altre 12 barelle), un altro era destinato ai malati infettivi (14 barelle) ; nell’ultimo alloggiava il personale di assistenza, cioè portantini, addetti alle pulizie e ai servizi vari (36 letti e 6 brandine). Insieme al Convoglio V stazionava a Bari un convoglio di opposta ‘natura’, il T.A. XII, sigla che stava per Treno Armato della Regia Marina di stanza sul tratto costiero n° 12 (Barletta – Monopoli). Questi altri convogli si distinguevano per la presenza di carri modificati per accogliere cannoni navali da 152/40 e pezzi antiaerei da 76/40. Poiché la linea ferroviaria adriatica scorre a pochissima distanza dalla linea di costa e poiché un tempo la limitata antropizzazione del litorale offriva la massima visibilità, queste batterie mobili entravano in servizio con un tiro utile di novemila metri là dove le batterie costiere non potevano intervenire. I treni armati operavano in convogli di due treni, uno operativo e uno logistico, che durante gli spostamenti non operativi viaggiavano uniti (il treno logistico si componeva di carrozze adibite ad alloggio personale, carro cucina, carro officina e carro deposito materiali). Ogni treno armato era munito di una cassetta telegrafica da campo e di un apparecchio telefonico, che con apposita asta potevano inserirsi nel circuito telegrafico e comunicare con gli altri treni, le stazioni e i posti di osservazione. Questi convogli, infine, disponevano di due locomotive, una in testa, l’altra in coda, di modo che, qualunque fosse la direzione da prendere, il treno potesse raggiungere la massima velocità ; a tale scopo le caldaie delle due locomotive erano sotto pressione 24 ore su 24. Il T.A.XIIintervenne il 27 luglio 1916 per contrastare idrovolanti austroungarici che attaccarono Bari e Molfetta.
Italo Interesse
Pubblicato il 10 Aprile 2019