Primo Piano

“Tribunali all’ex Bonomo? Complicato ristrutturarlo e mancano i fondi…”

 
 
Sede unica dell’edilizia giudiziaria sempre in cima all’elenco dei problemi urgenti da risolvere per il Capo della giunta comunale Michele Emiliano anche se, come ha ammesso lui stesso, l’Ente che lui rappresenta è stato praticamente esautorato da quasi due anni dopo la nomina d’un Commissario ‘ad acta’ nominato dal Prefetto. A prendere di mira il primo cittadino barese è stato adesso Luigi Cipriani, già Consigliere Comunale e Segretario Politico del Gruppo Indipendente Libertà, il quale senza mezzi termini ritiene che le ultime dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Bari circa la “nuova” soluzione per la sede degli uffici giudiziari possa essere anche la struttura Ex Manifattura. Dichiarazioni che per Cipriani costituiscono l’ennesima dimostrazione che Emiliano versi oramai in stato “confusionale”,  ovvero lo stato di chi usa un marchingegno per dire l’ennesimo “no’ alla soluzione proposta dopo la ricerca di mercato innescata dallo stesso Comune nel lontano agosto 2003 dall’impresa Pizzarotti. Soluzione che, sempre secondo l’ex Consigliere Gil, consentirebbe alla Procura Barese di avere una struttura funzionante e sicura sia per gli avvocati, i dipendenti, i magistrati e cittadini frequentatori. Insomma, Emiliano continua a “mescolare” le carte senza dire pubblicamente il perché della non condivisione del progetto dell’impresa Pizzarotti da Parma. Gino Cipriani non le manda a dire. E parla chiaro: “Il Sindaco oltre all’ultima, e non sarà l’ultima, soluzione ex Manifattura, propone un’ulteriore idea balzana, ossia di trasferire gli uffici giudiziari nei locali dell’ex Ospedale Militare Bonomo. Beh, vorrei ricordare che le “scelte” del Sindaco sono inattuabili in quanto i siti dallo stesso “sbandierati” risultano inadeguati sia dal punto di vista logistico, che sotto il profilo urbanistico e della sicurezza, soprattutto per i magistrati, ad ospitare detti uffici, non trascurando che egli stesso dichiara la mancanza dei fondi necessari per la ristrutturazione”. Per dirla tutta il Gruppo Indipendente Libertà invita il Sindaco ad avere il “coraggio” di dire si al progetto  “Cittadella della Giustizia”, a condizione che l’accordo generale raggruppi, in un’unica delibera, la ristrutturazione e messa in sicurezza degli attuali  uffici della Procura, situati in P.zza De Nicola nel cuore del quartiere Libertà,  al fine di accorpare, in questa struttura, tutti gli  uffici comunali ivi compresi i relativi assessorati. Una soluzione che permetterebbe, da un lato, un risparmio economico per le casse della Civica Amministrazione, per mancati pagamenti dei canoni per i locali presi in locazione (per un importo complessivo di quasi 3 miliardi di vecchie lire), e dall’altro salvaguarderebbe l’indotto economico del quartiere Libertà. Tuttavia ci sarebbe da evidenziare che la proposta ex Manifattura è prevista anche un piano di riqualificazione di piazza De Nicola, come la realizzazione di un’area  a verde, galleria commerciale (su via Bovio), un auditorium – cinema – teatro da 250/300 posti e infine un’area sanitaria  riabilitativa. Oltre al fatto che, elenca ancora l’ex consigliere di centrodestra barese, con la realizzazione della “Cittadella” nei pressi dello Stadio S. Nicola, si avrebbe la riqualificazione di tutta la zona, oggi nota ai cittadini baresi soltanto per il proliferare della prostituzione e malaffare. Altri vantaggi, per la collocazione della “Cittadella” al Libetà, li trarrebbero gli stessi operatori legali (giudici ed avvocati), i quali, vedi l’ampia disponibilità di parcheggio ed il facile raggiungimento della struttura in questione, sarebbero agevolati nella propria attività, in quanto, nella predetta “Cittadella”, verrebbero accorpati Procura Penale e Civile che ora sono sparpagliati fra via Nazariantz e piazza De Nicola, Tribunale dei Minori (via Tommaso Fiore), Tribunale Amministrativo Regionale della Puglia (piazza Massari); Giudici di Pace (viale Europa al san paolo), eccetera. Prendere in considerazione l’immobile di via Ravanas per accogliere aule e uffici giudiziari, inoltre, garantirebbe un incremento dell’attività delle maestranze e degli artigiani  locali (quasi tremila), che attualmente sono in piena crisi economica per mancanza di commesse, oltre a fornire, alle attività economiche che si svolgono nell’ambito della Circoscrizione di Carbonara – Ceglie del Campo – S. Rita (da sempre emarginata dal “tessuto” urbano), un significativo impulso di riqualificazione urbano e commerciale.                              
 
Antonio De Luigi
 
 
 
 
 
 
 


Pubblicato il 3 Febbraio 2012

Articoli Correlati

Back to top button