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Tripaldelli: “La pausa è servita per recuperare qualche acciaccato”

Preparazione della 31ª giornata di campionato, che vedrà i galletti sfidare la Carrarese

Ieri pomeriggio il Bari è tornato al lavoro per la preparazione della 31ª giornata di campionato, che vedrà i galletti sfidare la Carrarese di mister Calabro presso lo Stadio Comunale dei Marmi domenica 30 marzo alle ore 15.

La sosta, per la disputa delle gare di Nations League, è stata avvertita come una boccata di ossigeno per un Bari ricco di defezioni, tra rientri di lungodegenti e situazioni da monitorare. Il reparto difensivo ha vissuto delle evidenti emergenze nelle ultime gare, con Vicari costretto a determinare la propria presenza sulla base delle sensazioni relative alla sindrome da conflitto dell’anca, che gli è stata diagnosticata dallo staff sanitario, e Pucino che si è allenato, per oltre due settimane, in palestra per gestire un problema alla schiena che non gli ha permesso di maturare neanche un minuto nelle ultime due sfide. Il rientro di Šimić nella partita con la Sampdoria, dopo la lesione al retto femorale della coscia destra che lo ha visto fuori per quattro gare fino alla fine di febbraio, ha permesso al reparto difensivo di respirare; con il croato in campo, nei 739’ disputati, il Bari non ha mai perso.

A centrocampo si attende di comprendere quali siano le condizioni di Ahmad Benali, sostituito al 67’ contro la Salernitana per un apparente crampo, situazione che sarà stata sottoposta a maggiori indagini nelle giornate successive. Le sensazioni dello staff sanitario sono state sempre positive al riguardo, considerando la capacità del giocatore di fermarsi in tempo, prima di peggiorare la situazione. Anche Nunzio Lella si trascina un problema muscolare da diverse settimane, con soli 22’ giocati contro la Sampdoria, mentre ha mancato la convocazione negli ultimi due appuntamenti. Adrea Oliveri è tornato dalla lungodegenza causata da una lesione al bicipite femorale della coscia destra, infortunio maturato nella gara contro il Brescia del 18 gennaio. Rientrato tra i convocati il 2 marzo contro la Sampdoria, il giocatore in prestito dall’Atalanta ha iniziato ad accumulare minutaggio nelle ultime due gare, disputando 23’ contro la Salernitana. Il recupero di Oliveri potrebbe essere la chiave di volta per il ripristino dei movimenti offensivi dei quinti, avendo realizzato, nei 1.445’ giocati in biancorosso, tre assist.

Sulla trequarti si attende l’exploit degli uruguaiani; nello specifico Pereiro ha avuto bisogno di tempo per ritrovare la condizione ottimale, dato il suo impiego pressoché nullo nel Genoa. Falletti, invece, dopo aver recuperato dalla lesione all’adduttore lungo della coscia destra, infortunio maturato durante una seduta di allenamento del 28 ottobre, ha saltato tre gare, ma dal rientro non è più riuscito ad inserirsi in maniera decisiva nel gruppo tanto che, nelle ultime 4 gare, ha accumulato solo 2’ contro il Sassuolo. Nello specifico della partita con la Salernitana, la sua indisponibilità è stata dovuta ad uno stato influenzale pressoché superato.

Per ciò che riguarda il reparto offensivo, Andrija Novakovich dovrebbe aver del tutto recuperato la lesione distrattiva del legamento collaterale mediale del ginocchio destro, maturata durante la sfida con la Reggiana del 12 gennaio, motivo per cui il serbo-statunitense ha saltato sei partite per tutto il mese di gennaio e febbraio e ha ricominciato ad accumulare minutaggio dalla gara con la Sampdoria, collezionando 58’ in tre gare. Andrea Favilli è l’altro profilo avanzato da attenzionare, il cui minutaggio è andato decrescendo dalla gara con la Cremonese del 15 febbraio, realizzando solo 8’ negli ultimi tre incontri.

Dal quadro recupero infortunati è evidente come, nella maggior parte dei casi, si tratti di giocatori che, soprattutto nella prima parte del campionato, abbiano quasi sempre fatto parte dell’11 titolare e che siano arrivati alla necessità di uno stop rigenerativo e fisiologico, escludendo alcuni infortuni dovuti ad eventi traumatici.

Tra i pochi a non aver subito alcuna problematica di natura fisica, nell’arco della stagione, c’è il terzino sinistro Alessandro Tripaldelli, probabilmente per il suo impiego limitato; sono infatti solo 153 i minuti da lui disputati nelle retrovie biancorosse, in casi di estrema necessità. Con una formazione nel settore giovanile della Juventus, ha poi esordito in massima serie con il Sassuolo ed il Cagliari, maturando anche altre esperienze in Italia, a Crotone e alla Spal, oltre che all’estero in Olanda. Tripaldelli ha indossato la maglia della nazionale italiana nelle formazioni under 19 ed under 20. Intervenuto nel corso del format del TB Sport serale dell’emittente Telebari presso il Teatro Format, il numero 13 biancorosso ha analizzato la sua carriera e prospettato le sue aspettative per il presente campionato del Bari: “Aver fatto esperienza nel settore giovanile della Juve è stato molto formativo per me, è una società molto organizzata dal punto di vista dei campi e delle strutture; in quell’occasione ho avuto modo di allenarmi con giocatori di spessore come Dybala, oltre che di fare amicizia con molti dei miei futuri compagni di squadra, tra cui Favilli. Ho giocato in Serie A con grandi allenatori come De Zerbi nel Sassuolo. Peccato che in quella stagione ho avuto un infortunio al menisco che mi ha reso indisponibile per 3 mesi; alla ripresa c’è stato il lock down per via del covid. Poi sono passato nel Cagliari con Di Francesco, dove avevo accumulato 12-13 presenze fino a gennaio, che mi permisero la convocazione in nazionale, con la disputa della finale degli europei in under 19 e la partecipazione ai mondiali under 20. Quando è stato esonerato Di Francesco, è subentrato Semplici, in una situazione di classifica complessa, in cui i giovani sono stati tutelati, motivo per cui ho fatto scelte diverse successivamente. Personalmente preferisco giocare come quinto, ma dipende da come viene interpretato questo ruolo, nel senso che preferisco avere una progressione in corsa più avanti. In questo campionato non abbiamo mai giocato con il freno a mano; probabilmente siamo stati condizionati, dal punto di vista psicologico, a margine di alcune rimonte subite. Avere un portiere come Boris aiuta tantissimo la difesa che può permettersi di posizionarsi più alta. Questa settimana di pausa ci ha aiutato a recuperare qualche acciaccato; infatti, in molti si sono dedicati al differenziato per essere pronti al rush finale. Da queste ultime 8 partite vogliamo provare ad ottenere il miglior risultato possibile”. (ph. Tess Lapedota)

T.L.


Pubblicato il 26 Marzo 2025

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