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Triplicano gli illeciti nel settore agroalimentare: cemento e rifiuti settori floridi per l’ecocriminalità

Presentati i dati del bilancio sull’ecomafia, registrati nel 2011. Ad illustrarli, Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia. La situazione appare lievemente migliorata, grazie soprattutto al costante lavoro svolto dalla magistratura, come confermato da Tarantini: “ Sono 33.817, gli illeciti ambientali accertati nel 2011, 93 al giorno, 4 ogni ora. In aumento anche i furti di opere d’arte, gli incendi boschivi e il racket degli animali. Triplicati gli illeciti nel settore agroalimentare, mentre il cemento ed i rifiuti si confermano settori clou del florido business dell’ecocriminalità. La Puglia, purtroppo, sale sul podio per il ciclo illegale del cemento, il racket degli animali, le discariche abusive di pneumatici fuori uso, mentre scende al terzo posto, nel ciclo illegale dei rifiuti. Bari, Foggia e Lecce, sono fra le prime dieci province per illegalità ambientale, in Italia nel 2011” ha spiegato il presidente Tarantini. Dunque, nella classifica generale dell’illegalità ambientale, la Puglia rimane stabile al quarto posto con 3.345 infrazioni accertate, 2.971 persone denunciate, 57 arrestate e 1.281 sequestri effettuati. Rispetto al 2010, aumentano le infrazioni accertate, le persone denunciate e quelle arrestate. Mentre, per quanto riguarda i sequestri effettuati, la nostra regione nel 2011, si colloca al primo posto. Nella classifica delle prime dieci province per l’illegalità ambientale in Italia, ne troviamo ben tre pugliesi: Bari al 4° posto con 1.097 infrazioni accertate, Foggia (passata dal sedicesimo all’ottavo posto) con 775 infrazioni accertate e Lecce (passata dal tredicesimo al nono) con 742 infrazioni accertate. Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia scende al terzo posto, subito dopo la Campania e la Calabria, con 421 infrazioni accertate, 441 persone denunciate e 250 sequestri effettuati. Per quanto concerne lo smaltimento illegale di pneumatici fuori uso, la Puglia è in testa alla classifica, con 28 discariche sequestrate. “Si tratta di rifiuti costituiti principalmente da materiale plastico di scarto, carta da macero, rottami ferrosi e rifiuti elettrici ed elettronici, che però ritornano in Europa, sotto forma di prodotti finiti, dopo essere stati lavorati illegalmente all’estero, senza alcuna precauzione per la salute dei lavoratori e dell’ambiente. Un caso su tutti: l’operazione Gold Plastic, con la quale, il 6 dicembre scorso, si è conclusa una complessa indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, riguardante un ingente traffico illecito di rifiuti, costituiti da materie plastiche, gomma e pneumatici fuori uso” ha dichiarato Francesco Tarantini. Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia quest’anno sale al terzo posto, con 683 infrazioni accertate, 1.040 persone denunciate, un arresto e 356 sequestri effettuati. Entrano nella “top ten” delle province italiane per il mattone illegale, quelle di Bari e Foggia. Lecce, invece, sale al quinto dal sesto posto nella classifica delle province del mattone selvaggio con 229 infrazioni accertate, 413 persone denunciate e 131 sequestri effettuati. Per quanto riguarda, invece, il racket degli animali (corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffico di animali da compagnia, commercio di specie protette, macellazione clandestina, bracconaggio e pesca di frodo), la Puglia sale al terzo posto, con 909 infrazioni accertate, 890 persone denunciate e 406 sequestri effettuati. Tra le prime dieci province italiane per infrazioni contro la fauna troviamo Bari con 361 infrazioni accertate (al 3° posto), Foggia con 219 (al 7° posto) e Lecce con 218 (all’8° posto). “Posso ritenermi molto soddisfatto dei dati presentati. Rappresentano il simbolo del lavoro svolto dalle forze dell’ordine quotidianamente, insieme a quello svolto dalle Istituzioni. Il bilancio presentato non è di certo dei migliori – ha dichiarato Lorenzo Nicastro, assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia – ma sono convinto che sia soprattutto perché nella nostra regione, siamo molto più bravi a scovare illegalità e illeciti ambientali. Ritengo che sia oramai necessario un maggiore inasprimento sanzionatorio, per quanto riguarda i reati ambientali. E’ indispensabile comprendere – ha proseguito l’assessore Nicastro – che i crimini perpetrati nei confronti dell’ambiente, inevitabilmente ricadono sulla nostra salute, basti pensare ai cavalli dopati”. Il rapporto annuale di Legambiente sull’ecomafia, sembra essere positivo anche per Antonio Laudati, Procuratore della Repubblica di Bari, il quale ha affermato l’importanza di proseguire su questa stessa strada, per tentare di arginare un fenomeno che colpisce tutti indistintamente. “Credo sia molto importante partire da un principio basilare: i processi non si contano, bensì si pesano. E’ necessario comprendere prima di tutto, la gravità del reato commesso – ha sostenuto il Procuratore Laudati – Il porto e l’aeroporto di Bari, intanto, sono diventati dei terminal molto importanti, soprattutto per quanto concerne il sequestro di animali e di rifiuti. Dobbiamo continuare su questa strada, ma dai dati registrati, possiamo concederci un po’ di ottimismo”.

 

Nicole Cascione


Pubblicato il 5 Luglio 2012

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