Cronaca

Troppo a rilento i lavori per il Teatro Piccinni

Finanziamento previsto: 6 milioni, 713 mila e 939 euro e consegna dei lavori, primo atto del tormentato iter dei lavori già in ritardo: questi gli impegni assunti da tecnici ed amministratori comunali dopo la nota sui lavori di adeguamento del Teatro Piccinni indirizzata dall’assessore all’Economia dellepoca, Francesco Boccia, all’ex Coordinatore Provinciale del Pri, Giuseppe Calabrese. Il quale, all’inizio di dicembre 2006, aveva posto alcuni quesiti sugli interventi necessari per rimettere a norma il vecchio Teatro Comunale di Corso Vittorio Emanuele. Infatti, sin dal lontano settembre del ’97 l’equipe dei progettisti esterni incaricati dal Comune aveva consegnato il progetto esecutivo di adeguamento, ripristino e normalizzazione degli impianti del piccolo, ma prezioso Teatro Comunale “Niccolo’ Piccinni”, per una spesa complessiva prevista di 10 miliardi di vecchie lire, senza che fossero mai iniziati i lavori previsti dal progetto. Per questo Calabrese era tornato in campo per sapere se fosse stata effettuata una verifica sulla compatibilita’ dei lavori progettati con quelli eseguiti, se il progetto complessivo avesse ottenuto il parere favorevole degli enti competenti e se lo stanziamento disposto a suo tempo era sufficiente per eseguire tutti i lavori previsti dal progetto esecutivo di adeguamento del teatro. “I finanziamenti ci sono e sono sufficienti –aveva assicurato a suo tempo al nostro giornale il responsabile del procedimento al Comune, ing. Nitti- e fra non molto sara’ approvato anche il progetto definitivo”. Poi, naturalmente, s’è passati alla fase dell’appalto con la pubblicazione dei bandi e la gara d’appalto, ma anche dopo essere consegnati i lavori alla ditta appaltatrice di Matera, le operazioni vanno a rilento. Molto a rilento, se anche il sindaco Emiliano, sette mesi fa, è stato costretto a verificarlo di persona. Con un ‘blitz’ sul cantiere servito a constatare che gli operai dell’impresa quella mattina di metà giugno, neppure erano presenti sul cantiere. E cosi’, liquidate mesi fa dalla Giunta Municipale le spettanze dei progettisti che avevano fornito al Comune i capitolati per i lavori di rimessa a norma del piccolo gioiello di Corso Vittorio Emanuele II, restano ancora i punti interrogativi sugli ultimi dettagli sugli ultimi lavori per rimettere a norma, una volta per tutte, il Piccinni; chiuso nella primavera del ’95 perche’ il Sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia, appena eletto, intendeva ristrutturarlo di sana pianta, invece di adeguarlo poco alla volta con lavori a stralci, presto sorsero i primi problemi dei progetti di ristrutturazione e messa in sicurezza acquisiti in ritardo. Tanto da costringere l’assessore alla Cultura dell’epoca, Pinuccio Tatarella, ad assumere altri progettisti affinche’ predisponessero un progetto stralcio per l’apertura immediata del Teatro Piccinni. Alla fine, dopo i “tiraemolla” fra progettisti, amministratori, tecnici e politici, il Piccinni e’ stato riaperto, ma con i dubbi che ancora oggi rimangono intatti su procedure, costi aggiuntivi e lavori ancora  in sospeso per la messa in sicurezza dell’unico teatro comunale barese. Che oggi, dopo aver funzionato a pieno regime per tanto tempo nonostante i dubbi sul completamento dei lavori inerenti alla sicurezza, si presenta come un cantiere che va avanti a singhiozzo, secondo quel che riferiscono residenti e dipendenti comunali che lavorano nella sede centrale di Palazzo di Città. Ma pèer chiarire davvero la situazione del cantiere, potrebbe presto esserci un sopralluogo dell’avvocato barese Marco Lacarra, assessore comunale ai Lavori Pubblici…

 

Antonio De Luigi 


Pubblicato il 10 Gennaio 2013

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