Cronaca

Troppo comodo ricordarsi adesso che la politica deve stare fuori dalla gestione Petruzzelli….”

Sull’ulteriore riduzione di trasferimenti statali per la Fondazione Petruzzelli, che ammonterebbero a circa 108mila euro, non tarda ad arrivare la replica del deputato barese Giuseppe Brescia (componente della Commissione Cultura a Montecitorio) al Sindaco di Bari Antonio Decaro. “Si tratta di una riduzione dovuta al taglio di 2,5 milioni complessivi alla dotazione del ‘fondo unico per lo spettacolo’ ad opera del Governo Renzi – ha dichiarato Brescia – E se da un lato gli investimenti in scuola e cultura del premier rimangono solamente slogan mediatici che poi si traducono costantemente in tagli e ancora tagli, fa ancora più specie ascoltare le parole del Sindaco Decaro, collega di partito di Renzi”. Il Primo cittadino del capoluogo pugliese aveva dichiarato “Grazie alla città metropolitana, sarà possibile rafforzare l’attività della Fondazione, coinvolgendo gli altri Comuni”. Affermazioni che non trovano d’accordo il M5S. “L’istituzione delle città metropolitane, volute da questo Governo targato PD con la cosiddetta legge Delrio – ha continuato il parlamentare del M5S – ha comportato la perdita di ancora più ingenti fondi alla cultura. Trasformando le province italiane in enti di secondo livello, infatti, ci si è irresponsabilmente dimenticati di chiarire a chi spettino le competenze sugli enti culturali fino ad oggi assegnate loro. Difficoltà interpretative della norma che hanno già causato la cancellazione di altri 120 spettacoli previsti in 41 Comuni della ex Provincia di Bari. Spettacoli che equivalevano a circa 1.200 giornate lavorative per tutti gli operatori coinvolti. E casualmente – continua il deputato barese 5 Stelle – lo stesso Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Petruzzelli di Bari (ente lirico avente come fondatore pubblico la Provincia di Bari), nella prima seduta presieduta dal sindaco Decaro, ha dovuto rimodulare il bilancio preventivo per l’anno 2014 riducendo il budget di 3 milioni di euro e cancellando due opere dal cartellone 2014: il «Tritticò» di Puccini e la «Lucia di Lammermoor» di Donizetti. Una questione al centro di una interrogazione che ho depositato al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali”. Non mancano le critiche sulla volontà di coinvolgere “soci privati” per far fronte ai tagli del Governo. “Ci auguriamo che il Partito Democratico non stia cercando di sfruttare il dramma dei tagli effettuati dal suo Governo, per mettere da parte un altro po’ di voti sul territorio coinvolgendo gli amici degli amici ed andando a rinvigorire quei ‘clan’ interni al Petruzzelli di cui ha parlato il sovrintendente Biscardi – ha detto ancora il deputato pugliese – Sovrintendente che ho incontrato personalmente solo pochi giorni fa e che mi ha assicurato che da oggi la gestione del Petruzzelli sarà trasparente al contrario di quanto avvenuto in passato”. “In ultimo apprendiamo che il Sindaco Decaro non accetterà la presidenza della Fondazione Petruzzelli perché ‘La politica deve restare fuori dal teatro, che deve produrre cultura’. Ci chiediamo se mentre era assessore al Comune di Bari, avesse mai esternato pensieri del genere verso il sindaco Emiliano che, al contrario, è stato Presidente della Fondazione per ben sette anni. Ci chiediamo se quello di Decaro non sia un tentativo di non ereditare dal suo principale sostenitore Michele Emiliano, un uomo di cui conosce troppo a fondo le manovre politiche, un fardello evidentemente troppo pesante o ‘scottante’. Come abbiamo già denunciato in passato – continua il deputato pugliese 5 Stelle – nel corso della gestione Emiliano, la Fondazione chiuse con un passivo di 2 milioni di euro. In quel periodo in particolare si sono verificate diverse situazioni poco chiare: un aumento dei dipendenti spropositato da 266 del 2010 a 362 del 2011. Tanto che il costo per il personale nel 2011 aumentò del 62% nonostante gli spettacoli fossero diminuiti. Fu la stessa Corte dei Conti a richiamare l’attenzione su circostanze poco chiare. Altra anomalia le assunzioni per chiamata diretta addirittura anche per i membri dell’orchestra: in quel caso, anche se il Ministero non aveva autorizzato il concorso, nessuno avrebbe vietato ad Emiliano di avviare una procedura di selezione pubblica. Per non parlare dei bandi per le forniture (audio/luci-costumi) che in quel periodo sono stati pressoché assenti. Quella di ‘deresponsabilizzarsi’ – ha concluso Brescia– è una mossa che denota certamente astuzia politica dell’attuale sindaco di Bari ma se mi è concesso anche menefreghismo nei confronti della cittadinanza barese a cui aveva fatto ben altre promesse in campagna elettorale”. (adl)

 


Pubblicato il 13 Dicembre 2014

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