Cronaca

Troppo pericoloso usare i bus, aspettando telecamere e vigilantes

Autobus baresi ogni giorno più insicuri, e nonostante promesse, impregni e garanzie di mettere telecamere, poliziotti o vigilantes sui mezzi pubblici che girano in Città, non muta niente. A pochi giorni dall’audizione in Commissione sulla sicurezza a bordo dei mezzi dell’azienda cittadina ai trasporti, ecco verificarsi l’ennesimo episodio di violenza ai danni dei controllori, da parte di un utente senza biglietto. <<Eppure, durante l’incontro in Regione da me richiesto, i rappresentanti del Comune di Bari facevano spallucce come se la situazione fosse sotto controllo. E, invece, non lo è affatto, e avevamo ragione a suonare la sveglia a chi si dovrebbe far carico del problema è porvi rimedio”, chiosa il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli. “È inaccettabile – aggiunge Damascelli – che si assista inermi ad aggressioni ormai quotidiane che coinvolgono il personale sugli autobus. Voglio ribadire – a vantaggio di qualche smemorato- che la Regione, annualmente, versa nelle casse dell’azienda oltre 27 milioni di euro. Ergo, abbiamo il sacrosanto diritto – anzi, il dovere – di chiedere conto di come vengano utilizzate queste risorse: i mezzi sono spesso fatiscenti e non c’è alcun intervento per garantire la sicurezza dei cittadini e del personale a bordo. Non vorremmo – conclude Damascelli – che il Comune di Bari si destasse da questa inerzia solo dopo un ennesimo episodio, più grave dei precedenti. Sollecitiamo Comune di Bari e Amtab a mettere in campo misure di sicurezza che garantiscano la sicurezza di personale e viaggiatori”. Stufi di subire violenze, botte, minacce e soprusi, dunque, sono scesi in strada più di una volta gli autisti dell’Azienda municipalizzata dei trasporti barese (Amtab) proprio davanti al Palazzo del Governo per denunciare le continue aggressioni e la mancanza di sicurezza sui loro automezzi. «Ogni giorno riceviamo minacce e subiamo aggressioni – denunciano – siamo stanchi di questa situazione», le parole piuttosto scontate, ma oltremodo sincere degli autisti che –per far capire a chi di dovere che fanno sul serio, stavolta- hanno anche raccolto centinaia di firme e consegnate a prefetto e questore. E in ballo c’è sempre una ricapitalizzazione tra i 7 e i 9 milioni di euro e misure immediate per contrastare le aggressioni a bordo, ma anche la carenza di personale, i mezzi sempre vecchi e rotti. “Siamo pronti a chiedere aiuto alla Regione e se necessario ad anticiparle i soldi necessari per l’acquisto di nuovi mezzi e di altre telecamere a bordo” assicurava l’ex sindaco barese Emiliano preannunciando la volontà di “mantenere pubblica la proprietà dell’azienda” e di “inserire delle risorse adeguate” già dal prossimo bilancio di previsione, ultimo atto della sua decennale amministrazione. Tutto a monte o nel libro dei sogni nei cassetti, chissà quali…”I passeggeri più esagitati – confermano i sindacalisti aziendali – addebitando ogni tipo di colpa agli autisti quando una corsa salta o un bus non è adeguato. Dobbiamo tutelare i lavoratori e garantire la loro serenità”. Pensate che il sindaco uscente aveva finanche preannunciato l’intenzione di attivare a bordo un mediatore sociale, “una figura che intercetti il disagio cittadino cercando di dialogare con gli utenti”, e di chiedere alla Regione una legge pugliese per il reclutamento a bordo di vigilantes. “Noi vorremo assumere altro personale e comprare bus nuovi ma, pur avendo denaro in cassa, il patto di stabilità ci blocca” prometteva Emiliano quand’era primo cittadino. E dire che tra le promesse non mantenute, la possibilità di attivare un terminale che avrebbe dovuto far scattare automaticamente l’allarme nel sistema di videosorveglianza in caso di aggressione e di atti di vandalismo sui mezzi. L’Amtab ha chiesto inutilmente l’aiuto di polizia municipale e carabinieri per presidiare i capolinea più caldi, come quello di piazza Moro, durante le ore serali, quando è quasi normale subire minacce e assistere talvolta impotenti agli improperi dei giovinastri anche nei confronti dei passeggeri. <<Non possiamo far niente, se li rimproveriamo, ci sputano in faccia>>, hanno già spiegato più volte gli autisti dei bus baresi. “Per sfuggirci, si lanciano persino dai finestrini”, confermano anche i controllori, quasi tutti ex autisti, non sempre formati a dovere e soprattutto senza mezzi adeguati anche loro per far rispettare le regole dell’azienda. Che non li ha nemmeno investiti del crisma di polizia giudiziaria, quando dovrebbero fermare o chiedere semplicemente i documenti ai portoghesi. Un’altra promessa non mantenuta…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 10 Ottobre 2017

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