Cultura e Spettacoli

“Tu cielo, io prato…”

Edita da Campi di Carta la silloge d’esordio di Claudia Zuccarini, insegnante e poetessa originaria di Grottaglie che vive e lavora a Bari

Edita da Campi di Carta nel 2022, ‘Di niente e di vento’ è silloge d’esordio di Claudia Zuccarini, insegnante e poetessa originaria di Grottaglie che vive e lavora a Bari. La silloge, fratta in cinque sezioni – Risacche, Terra ferma, Oceano, Sabbie Mobili, Orizzonte – raccoglie cinquanta liriche accomunate da un sentire sofferto, da cui un dire e un raccontarsi particolarmente accorato. Il senso della precarietà, che pervade ‘Risacche’, la sezione d’apertura, trova riuscita immagine nei “petali di tempo ecclissati” che scandiscono i giorni. Giorni stremanti in cui una giacca che al mattino giace “sbilenca, posata a caso”, deve fingersi stirata per confondersi “tra cento altre giacche / vicine in metrò affollati” per poi dare vita ad una seconda finzione, quella dell’acrobata in equilibrio “su esili cigli / sospesi nelle tenebre”. Resta il conforto di fugaci visione di colore pittorico : “vocianti lampare”, campane che “ruotano danzando / con le teste reclinate”, “acquose vedute” strappate dai “vetrosi affacci” di un treno in corsa. ‘Terra ferma’, seconda frazione della silloge, è umida di pianto : Una sorella prematuramente scomparsa (“una perla ridente / di bianco vestita”) e la madre perduta (“tu cielo / io prato”) sono la punta dell’iceberg di un popolo irrecuperabile ed irripetibile per il quale l’Autrice tratteggia “vane attese / obliando il pianto / con scarni pretesti”. Viene poi la stagione dell’amore (‘Oceano’) : “Sono luce, entropia di gioia / furore trasmesso da bocca a bocca”, cui fa seguito in ‘Sabbie mobili’ la disillusione : “Non verrai a riunire le mie membra / disseminate sull’asfalto”. Il successivo e conclusivo ‘Orizzonte’ vede una donna ferita (“Seppellisco le dimissioni dell’anima / tra le crepe dei ghiacci”) ma ancora disposta a donare e donarsi : “Elargisco gioielli in sacchetti diamantati… questo solo ho da offrire, / pietre di parole / intervallate da bagliori / di un verde cangiante”. ‘Di niente e di vento’ mette in luce una scrittura densissima che, pur indulgendo nel piacere della parola, non ne diventa dipendente. Ciò assicura al verso una concretezza elegante e musicale che abita, vestendola, un’energia alta e refrattaria a cali di tensione. Nell’insieme, un lavoro ben riuscito per questa costante coerenza di stile e contenuti. Il valore di alcune liriche è stato riconosciuto in occasione di alcuni concorsi letterari : Menzione di merito al concorso ‘Alda Merini – A tutte le donne’ (2014) per ‘La giacca’ ; Menzione di merito al 24° Concorso Letterario Internazionale di Penna d’Autore (2020) per ‘Piante da giardino’ ; Premio Speciale del Presidente del Concorso Letterario Internazionale ‘La luna e il drago’ (2020) per ‘Di niente e di vento’. – Degno di segnalazione, infine, il contributo grafico di Chiara Anaclio, consistente in sei acquerelli, il migliore dei quali, quello posto in copertina (vedi immagine), ricorda la Nina che De Andrè vide volare “tra le corde dell’altalena”.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 20 Novembre 2024

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