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Tutta da rimodulare l’Ecotassa: in arrivo un’altra stangata per i cittadini pugliesi

 

Arriva l’anno nuovo e le stangate son già in agguato, nella Regione Puglia del sempre più invisibile Nichi Vendola. In ballo la rimodulazione dell’ecotassa entrata in vigore dall’anno scorso, che doveva rappresentare per l’assessore pugliese all’Ambiente Lorenzo Nicastro “pungolo per tutte quelle amministrazioni che per motivi diversi avevano faticato a raggiungere performance significative”. A partire dal 2014, dunque, è entrata in vigore la rimodulazione prevista dalla legge 38/2011 che ha come obiettivo quello di rendere sempre meno conveniente il conferimento in discarica a favore della raccolta differenziata dei rifiuti ed al riuso dei materiali. In sostanza ai comuni virtuosi che hanno sviluppato volumi di differenziata superiori al 30% la nuova rimodulazione del tributo riconosce meccanismi incentivanti che arrivano a dimezzare il costo della tariffa (la massima è di 25,82 €/t) man mano che si verificano condizioni di eccellenza nelle pratiche di separazione dei materiali e di monitoraggio dei servizi. Non si tratta di uno sconto, né di un differimento dell’ecotassa in altra forma, si tratta di un ulteriore stimolo alle amministrazioni locali che dovranno necessariamente destinare quei fondi ai servizi di raccolta al fine di non gravare sui cittadini da un lato e, dall’altro, di migliorare i servizi e quindi le percentuali di differenziata. E’ un ulteriore tentativo di responsabilizzazione delle amministrazioni locali che però, a quanto pare, ha funzionato poco e niente. Perciò, a partire lancia in resta, anche stavolta, i consiglieri di Minoranza. “Fummo buoni profeti quando sostenemmo che delle inadempienze della Regione ne avrebbero pagato il conto i cittadini. A giudicare dalle aliquote per l’ecotassa approvate, possiamo dire di aver visto bene da lontano”. Così hanno parlato ieri i consiglieri regionali di Forza Italia Erio Congedo, Aldo Aloisi, Antonio Barba e Luigi Mazzei. “Infatti, gli uffici regionali hanno pubblicato l’elenco dei Comuni a cui sarà applicata l’aliquota massima di ecotassa pari ad 25,82 euro per tonnellata. Come è noto, l’aliquota massima verrà applicata ai Comuni che nell’anno precedente non hanno raggiunto il 40 per cento di raccolta differenziata. Gli altri, invece, che hanno realizzato l’obiettivo, con una percentuale di raccolta compresa tra il 40 e il 65 per cento, pagheranno 11, 62 euro. I Comuni che avranno superato il 65 per cento, quelli più virtuosi, pagheranno 5,17 euro. Dalla determina dirigenziale in questione, però, si evince che solo due Comuni su novantasette hanno superato la soglia del 40 per cento e si tratta di dati che non hanno suscitato la ‘curiosità’ della Regione Puglia che quindi ha proseguito con intransigenza senza domandarsi come mai quasi la totalità degli enti non sia riuscita a raggiungere risultati soddisfacenti su questo fronte. Abbiamo più volte cercato –continuano i consiglieri azzurri- proprio per evitare di arrivare a questo punto con cittadini sempre più tartassati, di spiegare alla Giunta perché non si facciano significativi passi avanti. Anche se i Comuni facessero una raccolta differenziata “spinta” sul proprio territorio di carta, cartone, plastica, vetro e lattine, non potrebbero mai arrivare ad alti livelli di differenziata poiché manca la raccolta separata dell’umido, la cui percentuale darebbe una spinta eccezionale alla percentuale di raccolta. Nel Salento, le ragioni sono chiare da molto tempo: La Regione che, nel novembre 2013, chiamava a raccolta i Presidenti ed i tecnici ATO per dire che erano a disposizione diversi milioni di euro per la trasformazione degli impianti di biostabilizzazzione esistenti in impianti di compostaggio e per la costruzione di nuovi; ora si è defilata e “sfilata” non dando neanche un centesimo agli ATO e, per di più, ignorando le sollecitazioni e deliberati dell’ATO stessoInoltre, la Regione, che ha sempre sbandierato la possibilità di poter smistare i rifiuti salentini altrove, si è dovuta rimangiare quanto detto poiché i pochi impianti pugliesi hanno da tempo finito la disponibilità. E così, la Regione continua a vessare i cittadini con le tasse, adducendo motivazioni inesistenti come la scarsa attitudine dei cittadini nel fare la raccolta differenziata””. Una situazione paradossale, insomma, che espone come sempre i cittadini e contribuenti pugliesi all’aggravio delle tasse regionali. A fronte di questa situazione, non resta che aspettarsi presto un “provvedimento straordinario” in materia di conseguimento degli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti, come già avvenuto in sede di bilancio di previsione 2014. La storia si ripete…

 

Antonio De Luigi

 


Pubblicato il 16 Gennaio 2015

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