Cultura e Spettacoli

Ufo-crash e palloni sonda

Il 28 gennaio1956, alle 16:10, l’osservatorio dell’Aeronautica Militare di Monte Sant’Angelo segnalava il passaggio in successione prima di due, poi di tre, ed infine di sette “oggetti luminosi”. Di questi dodici, due si distaccavano per dirigersi in direzione dell’aeroporto di Amendola, allora sede del Nucleo Addestramento Velivoli a Reazione. Come da protocollo, subito il locale Comando ordinava che una pattuglia di intercettori si levasse. Ma il forte vento e le cattive condizioni di visibilità imponevano il rientro dei velivoli. A questo punto gli altri dieci oggetti non identificati proseguivano in direzione sud-est. Alle 16:40, stando a notizie rimaste ufficiose, due di questi ‘corpi’ scomparivano in Adriatico a meno di un miglio da Trani. I restanti otto ufo proseguivano in direzione Bari. Ma nel cielo del capoluogo, più tardi, veniva osservato il transito, con rotta nord-sud, solo di due (tre secondo altre fonti) di questi corpi luminosi. Gli ufo, stando ancora alle testimonianze, presentavano una sorta di ‘coda’, di ‘peduncolo’, qualcosa come un secondo puntino luminoso che volava nella scia di quello principale. Il giorno dopo l’Ufficio Stampa della allora IV Zona Aerea Territoriale emetteva un comunicato nel quale si parlava del “passaggio di un gruppo di palloni sonda”. Abboccarono tutti e non se ne parlò più. I militari avevano trovato come prendere la gente per il naso. La lezione veniva da lontano, dagli Usa, dove c’era stato il caso Roswell (nell’immagine, una felice ricostruzione di come dovettero presentarsi le cose agli occhi delle prime persone  accorse sul posto). Come molti ricorderanno, la notte del 3 luglio 1947 nelle campagne di Roswell, una piccola città del Nuovo Messico, si verificava il primo caso documentato di ufo-crash. Ma nonostante l’evidenza delle prove (i rottami dell’ufo e – forse – anche la carcassa di un alieno), l’Aeronautica USA insabbiò tutto, prima facendo sparire ogni prova, poi imbavagliando la stampa, quindi affermando che il proprio personale era stato sul posto a recuperare i resti di un pallone sonda e non di un disco volante… In Puglia, nove anni dopo, non venne ingaggiato nessun braccio di ferro tra fautori dell’esistenza aliena e negazionisti per il semplice motivo che non venne recuperato alcunché, né avanzi di palloni sonda, né di navicelle provenienti da altri mondi. Ma i dubbi sopravvivono ancora oggi : Quando mai si lanciano contemporaneamente dodici palloni sonda? E vogliamo credere che dodici palloni sonda fatti partire da differenti stazioni meteorologiche possono riunirsi in formazione per effetto di un bizzarro gioco di venti?

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 10 Agosto 2019

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