Cronaca

Uil: “Il 2013 sarà un anno cruciale, serve una svolta economica e occupazionale”

Un appello alla responsabilità, quello lanciato da Aldo Pugliese, segretario generale della UIL di Puglia, il quale durante la conferenza stampa di inizio anno, ha illustrato un bilancio generale del lavoro svolto dal sindacato, ma anche di quello svolto dal Governo Monti. Un bilancio positivo nel primo caso e senza dubbio negativo, per quanto concerne il secondo. A confermarlo vi sono i dati che avvalorano quanto sostenuto dal segretario. Secondo i dati raccolti, la Puglia avrebbe perso il 5,6% del Pil, di cui il 2,9% solo nel 2012, mentre per il corrente anno si prevede un’ulteriore perdita dell’1,3%. “Il nuovo Governo dovrà adoperarsi per realizzare quanto non è riuscito quello in carica, mettendo mano alla spesa pubblica, al costo della politica, eliminando inefficienze, corruzioni, tagliando poltrone, cancellando privilegi e dotandosi di un piano industriale che rilanci l’economia nazionale” ha sostenuto il segretario generale Pugliese. Il tasso di disoccupazione è nettamente aumentato, attestandosi al 17,9% solo nel Mezzogiorno. Ma se da un lato il governo centrale ha commesso molteplici errori, dall’altro l’Ente Regione ha ottenuto dei risultati positivi, sopperendo in alcuni casi alle carenze del governo centrale: con le proprie risorse, ha risollevato la condizione di numerosi precari del sistema scolastico ed ha integrato gli ammortizzatori sociali, “ma poteva fare molto di più. In ambito sanitario – ha poi proseguito Aldo Pugliese – ha chiuso ben 22 ospedali, effettuando tagli ai posti letto e provocando la chiusura di strutture private, incrementando in tal modo le lunghe liste d’attesa. Ed ancora, dal punto di vista dei trasporti, la Regione Puglia non ha messo in campo tutte le proprie capacità. La nostra regione è una naturale piattaforma logistica del Mediterraneo, che solo la Giunta non è stata in grado di sfruttare, trasformandola in una realtà concreta, con la messa in opera di un sistema integrato che collegasse porti, aeroporti, ferrovie e strade. Basti pensare che al porto di Rotterdam lavorano circa 150mila persone, la stessa cosa potrebbe avvenire nella nostra regione, se solo ci attrezzassimo in modo opportuno”. Altro punto dolente, evidenziato dalla UIL, riguarda la situazione ambientale, resa ancora peggiore dalla questione Ilva, che non trova una giusta soluzione. Infatti a distanza di oltre un mese non si è ancora provveduto a nominare il garante preposto all’esecutività di quanto previsto dalla legge “Salva-Ilva”. Una vicenda che crea notevoli problematiche non solo da un punto di vista ambientale, ma anche occupazionale e che finisce per ledere due importanti diritti, quello alla salute e quello al lavoro. “Per quanto riguarda la raccolta differenziata, siamo ancora all’anno 0 – ha affermato amareggiato il segretario generale UIL – Sette anni fa era stato programmato di poter raggiungere l’obiettivo del 55%, ma siamo ancora fermi al 10%. A peggiorare l’attuale situazione, ci sono ben dieci regioni d’Italia che trasferiscono in Puglia i loro rifiuti e se a questi ci aggiungiamo i clan malavitosi, si comprende l’entità del danno”. Una crisi che non ha risparmiato nessun settore e che ha colpito prevalentemente quello edile, dove vi sono oltre due milioni di fondi bloccati per le opere pubbliche, “se solo la Regione Puglia sbloccasse i suddetti fondi, la situazione potrebbe nettamente migliorare. Vi sono circa 50mila lavoratori in cassa integrazione, che da maggio, molto probabilmente, si troveranno a vivere situazioni di grave disagio economico”. Dal canto suo, la UIL in Puglia ha aperto undici nuove sedi, estendendo la propria presenza nella quasi totalità dei 250 comuni della regione. “Il nostro obiettivo – ha infine concluso Aldo Pugliese – è quello di gestire il sindacato come un’azienda, avente lo scopo di realizzare e di soddisfare la produttività sociale, con una ottimale gestione delle risorse”.

 

Nicole Cascione


Pubblicato il 9 Gennaio 2013

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