Cultura e Spettacoli

Ulisse, non solo Omero

Perché di tutto il mondo della Leggenda è Ulisse il personaggio più amato? Perché nella sua necessità di ricorrere all’astuzia e alla menzogna per uscire dai guai l’uomo comune può riconoscersi molto più facilmente che nell’improbabile Eracle (ma valle a raccontare a un altro le dodici fatiche), nel vile Teseo (quanta irriconoscenza nei confronti di Arianna, quella povera figlia) o nello sleale Achille (bella forza per un semi-invulnerabile battersi contro vulnerabili). Ulisse non è solo Omero. Seppure senza la facondia impiegata dal grande Aedo, altri celebri antichi narrarono dell’astuto e curiosissimo re di Itaca : Ovidio, Plutarco, Nonno di Panopoli, Dante… Se si provasse a integrare l’Odissea con i contributi di questi altri autori ne verrebbe un Ulisse ancora più complesso e sfuggente, perciò intrigante. E’ quanto fa Paolo Panaro, che col suo ‘Il viaggio di Ulisse’ venerdì scorso alla Vallisa ha inaugurato l’ottava stagione di ‘Le direzioni del racconto’, rassegna a cura di Centro Diaghilev. Panaro, che non ha fretta, prima di avventurarsi nel vasto pelago dell’epopea dell’eroe di Itaca, parte dalle soglie del Tempo, ovvero dai primordi dell’Olimpo. Il taglio che però imprime alla sua ricostruzione non è da Dizionario di Mitologia. C’è odore di gossip, di confidenza da salotto buono in questa incursione parecchio trasversale al mondo degli Dei, dei semidei e degli uomini. Di riflesso, il mito di Ulisse si colora di una luce pettegola che tuttavia, come si diceva in apertura, non dissacra alcunché, anzi accentua la strutturale imprendibilità di questa figura. Questo modo diverso di rileggere l’Odissea, consente poi una rilettura assai interessante dell’era degli Eroi : Fu la breve primavera dei vari Giasone, Teseo, Eracle e quant’altri l’anello di congiunzione fra mito antico e Storia? E’ possibile. Ciò strappa questi personaggi all’aura fatata che li avvolge e li avvicina al nostro tempo. Al contempo la diversa prospettiva consente di ripensare l’Olimpo, ricollocandolo in sospensione fra psicopatologia e letteratura. Paolo Panaro rinuncia alla squillante e pittoresca esuberanza che gli è peculiare ed opta per un dire discreto, quasi sussurrato, in linea con la cifra affatto enfatica con cui qui si sceglie di rivisitare il Mito. Lo spettacolo si replica sabato 1 novembre alle 21 e domenica 2 novembre alla 19 (info : 3331260425). Prossimi spettacoli in rassegna : mercoledì 29 ottobre,  ore 21, ‘Le interviste impossibili’ di Giorgio Mangarelli, lettura scenica affidata a Paolo Panaro, Elisabetta Aloia, Vito Lopriore e Rosaria Ximenes. – Giovedì 30 ottobre, ore 21, ‘Il Barone rampante’ di Italo Calvino, lettura scenica ad opera di Paolo Panaro. – Venerdì 31 ottobre, ore 21, ‘Le città invisibili’ di Italo Calvino, lettura scenica con Paolo Panaro, Elisabetta Aloia , Vito Lopriore e Rosaria Ximenes.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 28 Ottobre 2014

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