Cronaca

Un altro rinvio dei giudici del Tar: ex Fibronit lavori appaltati, anzi no…

Affidamento dei lavori per la bonifica dell’ex area Fibronit, la più inquinata d’Italia, ci risiamo: i giudici del Tribunale Amministrativo per la Puglia anche ieri hanno rinviato la sentenza dopo uno dei tanti ricorsi presentati dopo l’affiodamento dei lavori, l’anno scorso. All’incrocio tra i rioni Madonnella, San Pasquale e Japigia di Bari dopo che il Comune aveva finalmente aggiudicato definitivamente l’appalto da 10 milioni euro, “”massimo il prossimo autunno ripartiranno i lavori per la seconda e definitiva bonifica””, prometteva l’assessora mancata Maria Maugeri. I lavori erano stati affidati, infatti, all’Associazione temporanea di impresa “Emme Soluzioni Ambientali/Daneco impianti Spa” da Bergamo. In effetti, dopo l’aggiudicazione provvisoria risalente a poco meno di un anno fa, c’è voluto parecchio tempo per le verifiche riguardanti il possesso dei requisiti da parte delle imprese aggiudicatrici, anche perché, come prescrive la rigorosa normativa sugli appalti pubblici, la stazione appaltante –e cioè il Comune di Bari- ha dovuto chiedere la documentazione anche alla impresa seconda classificata nella graduatoria definitiva a seguito della gara, ovvero alla ‘Teorema’ da Acquaviva delle Fonti. La stessa ditta, come si ricorderà, che si occupò a suo tempo della prima bonifica. E che dovrà attendere il responso dei giudici amministrativi di piazza Massari, anche se poi,m si sa, dopo ci sarà sempre un altro ricorso di secodno grado e così via. Insomma, quanto tempo ci vorrà per la tombatura dei rifiuti di amianto, per aprire la strada alla realizzazione del grande parco verde? Da quando è stata avviata la rimozione in sicurezza di 1600 tonnellate di amianto abbandonato su tetti, pavimenti e muri dei capannoni, poi trasportate in una discarica specializzata nel settore in Germania, c’è stato spazio solo per i ricorsi e controricorsi, revoche di aggiudicazione e affidamenti in via provvisoria, senza nulla di concreto. Si apre quindi un altro capitolo giudiziario, dopo il rinvio di ieri, un vero e proprio inghippo che potrebbe causare ancora ritardi nell’avvio del cantiere, previsto, in un primo momento proprio per la fine di quest’anno. Nel momento in cui finalmente gli interventi partiranno, il Comune (che già nel 2005 rese inedificabile l’area), avvierà le procedure per la realizzazione di un grande parco verde, dedicato alle vittime dell’amianto. Sperem…

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 9 Aprile 2015

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