Cronaca

Un altro sito archeologico di tutto rispetto a Palese: verrà salvato?

Potrebbe esserci un altro, vasto sito archeologico alla periferia nord della Città di Bari, dopo che ieri mattina, presenti il Direttore Generale di Aeroporti di Puglia Marco Franchini, il Vicepresidente del Consiglio d’Amministrazione della stessa società che gestisce i cinque aeroporti civili pugliesi Antonio Vasile, il presidente del V Municipio Gianni Moretti e il presidente dell’Associazione Ecomuseale del Nord Barese Eugenio Lombardi, è stato effettuato un sopralluogo all’esterno dell’area interessata dagli scavi archeologici in prossimità del cantiere di prolungamento della pista di volo. Un cantiere che potrebbe regalare un altro gioiello agli studiosi, dal quale sarebbe emerso un interessantissimo tessuto abitativo di epoca neolitica. Infatti ieri è stata manifestata una “grande attenzione” per quanto sta venendo alla luce e la Aeroporti di Puglia, in linea con gli interessi da sempre condivisi per la tutela e valorizzazione pubblica dei beni storici del territorio, si è detta pronta ad interagire con la Soprintendenza ai Beni Archeologici, al fine di definire a breve quanto potrà essere tutelato e valorizzato in loco e quanto, invece, potrà essere curato in informazione e comunicazione all’interno dell’aeroporto stesso. E’ stato apprezzato e condiviso l’impegno dell’arch. Lombardi, che in passato s’è battuto a favore di altri siti sempre a Palese, spesso ignorati da Istituzioni che dovrebbero tutelarli, mentre proprio a Palese dovrebbe nascere un “arcipelago archeologico metropolitano”. Che avrebbe magari potuto salvare ciò che esisteva in via Vittorio Veneto, sempre a Palese, scomparso per una serie di interventi e lavori di natura privata, senza prima verificare a fondo la sussistenza di vincoli e protezioni. Eugenio Lombardi a tecnici e politici pugliesi ha chiesto da parecchio tempo che venisse apposto un vincolo diretto sull’area cantierizzata in via Vittorio Veneto a Palese, promuovendo un tavolo di confronto e concertazione tra Istituzioni e proprietari al fine di verificare le possibili alternative all’edificazione totale o parziale del sito e che venisse, infine, avviato lo studio per l’“arcipelago archeologico metropolitano” di cui sopra, in sintonia con le visioni strategiche della Città metropolitana di Bari. In questo contesto, infatti, riscuoterebbe grande attenzione da parte della Comunità Europea, potendosi prospettare senza dubbio alcuno importanti ricadute sui fronti educativo, turistico, didattico, occupazionale. Inutile dire che l’Associazione Ecomuseale del Nord Barese si rende nuovamente disponibile, con i propri aderenti, a contribuire all’approfondimento delle tematiche inerenti ed a collaborare alla realizzazione di quanto proposto, facendo prevalere gli interessi pubblici su quelli meramente privati. Una difesa prolungata nel tempo, quella del battagliero e coraggioso professionista barese, a cominciare proprio da quei resti del villaggio neolitico scoperti in prossimità del porticciolo di Palese, sulla via Vittorio Veneto, valorizzi il sistema delle importanti aree neolitiche presenti anche a Bitonto, Giovinazzo, Modugno, a Torre a mare, Ceglie e in altre zone della città metropolitana. E’ stata pienamente condivisa l’esigenza di un coinvolgimento, in questa azione di prospettiva, anche della Città Metropolitana e della Regione Puglia, la cui Commisione Cultura aveva già di recente manifestato il proprio interessamento. L’Associazione Ecomuseale rivolgerà un invito alla Commissione Nazionale UNESCO alla condivisione di questo straordinario percorso storico-culturale. <<Ci si rivedrà a settembre, dopo che saranno stati acquisiti dati più precisi sugli scavi in corso e poter quindi procedere per quanto al meglio risulterà realizzabile>>, ha promesso Lombardi.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 13 Agosto 2018

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