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“Un atto d’amore verso una città che bisogna amare”

L’avvocato Ninni Cea ha presentato e ufficializzato la sua candidatura a Sindaco di Bari

“Un atto di amore verso una città che bisogna amare”: lo dice il noto avvocato Ninni Cea che ieri in un hotel cittadino ha presentato e ufficializzato la sua candidatura a Sindaco di Bari in una lista civica gravitante nel centro destra. Il nome è: Amala, Bari per sempre. Lo abbiamo intervistato a margine della manifestazione.

Avvocato Cea, perché quel nome?

“Ho scelto il verbo amare perché notoriamente il più passionale. Amare esprime non solo affetto, ma coinvolgimento pieno a livello emotivo e Bari merita di essere amata, è una città bella che si lascia amare. Purtroppo non sempre chi la ha amministrata recentemente ha fatto in modo che questo accadesse”.

Bari è una città bella?

“Si lascia corteggiare per la sua bellezza e proprio per questo merita una buona e degna amministrazione. Decaro è stato un sindaco bravo ma anche fortunato, si è trovato in un momento favorevole con tante grandi opere e progetti di enti nazionali. Ho la sensazione tuttavia che abbia curato maggiormente la facciata che la sostanza. E gli consiglio di valutare la differenza, che gli sfugge, tra parchi e giardini. Ultimamente a Corso Mazzini è stato inaugurato un giardino, va bene. Ma la vigilanza? Idem per la ex Caserma Rossani che merita un discorso a parte”.

Quali le criticità di Bari?

“Ce ne sono tante, molte zone sono abbandonate a loro stesse e alcuni servizi devono essere potenziati, mi riferisco alla raccolta della immondizia porta a porta. Capisco che tante strade sono strette e rendono la cosa difficoltosa, ma alcuni capoluoghi della Puglia, prendo ad esempio Lecce, fanno meglio”.

Inserisce il Libertà tra le criticità?

“Quel rione soffre di una edilizia vetusta, anni trenta e tra l’altro ha visto e vede la presenza di popolazione di altre etnie con le loro abitudini e costumi. Segnalo poi la situazione indecente di Corso Italia sia nei pressi del Redentore che vicino alla stazione. Non me la prendo con la povera gente che bivacca, sono un caso umano. Tuttavia non è possibile lasciare quella via in pieno abbandono per rispetto di chi ci abita e I residenti hanno diritto alla sicurezza e al decoro”.

Che farebbe Cea ove fosse eletto nei suoi primi cento giorni?

“Mettere mano a Piazza Umberto. Detto che Corso Italia è uno scempio, lo stesso vale per Piazza Umberto e la zona di Piazza Moro. Il giardino Umberto è l’immagine plateale del degrado dell’area con aiuole o quello che ne resta cementificate. Eppure è un giardino storico e biglietto da visita per chi arriva da fuori. Non voglio neppure parlare di chi vi dorme per terra, di coloro che passano il tempo ubriachi o fanno impunemente i bisogni tra le siepi. I residenti intorno a quell’ area devono potersi sentire sicuri e oggi non è così. Tra l’altro gli immobili si stanno svalutando. Dunque una delle priorità è la riqualificazione rapida dell’area di Piazza Umberto e della stazione, adesso non va”.

Un’altra priorità?

“La riqualificazione della pineta di San Francesco che deve tornare ad essere quel parco adatto alle famiglie e   segnalo la situazione invivibile di Corso Umberto con quelle assurde piste ciclabili che reputo pericolose alla pubblica incolumità”.

Perché Ninni Cea ha scelto di scendere in campo?

“Io non no mai vissuto di politica e non mi ritengo un politico di professione. Ho la mia professione di avvocato dalla quale vivo. La mia è una scelta di passione e di amore verso la città in cui opero”.

Chi si candiderà nella sua lista?

“Per rispetto e delicatezza non è il caso che lo dica oggi. In ogni caso posso anticipare che si tratta di professionisti affermati, di gente che condivide con me le stesse ide e progetti. Da quando ho annunciato la mia discesa in campo sento il calore della gente e dei baresi attorno a me e questa è una consolazione ed una gratificazione che mi fa sentire bene. Voglio dare il meglio di me stesso per la città che amo”.

Bruno Volpe

 

 


Pubblicato il 19 Luglio 2023

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