Cultura e Spettacoli

Un cane sdraiato su un fianco?… Mah

E’ passato quasi un anno e il mistero di Bitritto è ancora insoluto. Fu uno scherzo, fu opera di cani randagi? Nessuno più pronuncia la parola UFO, ma essa resta lì, sospesa tra le righe di cento spiegazioni puntualmente inesaustive. Veniamo al fatto : Un mattino di maggio, un campo di fieno di fronte a via Caduti sul Lavoro presentava nel punto centrale l’erba schiacciata per largo tratto e in forma di “cane sdraiato su un fianco” (in forma di rozza Y a parer nostro).  Nulla a che vedere coi geometrici cerchi nel grano apparsi un po’ in tutto il mondo in questi ultimi anni e intorno ai quali dibattono ufologi e ‘negazionisti’, dato che il disegno di Bitritto appare piuttosto irregolare. Il che darebbe ragione ai sostenitori dello scherzo. Ma è pure vero che, tutto intorno, l’erba non era segnata da alcun segno di passaggio verso l’immagine  (dunque, come avrebbero operato cani randagi o burloni, volando?).  Inoltre, gli steli (alti una cinquantina di centimetri) non si presentavano schiacciati, come se uomini o animali vi si fossero rotolati sopra, bensì ripiegati verso il basso e formando piccoli vortici… Al diffondersi della notizia fu un florilegio di testimonianze. Quella notte il cane di un tale Fabio aveva abbaiato senza motivo. Un anno prima, all’altezza dello stesso seminato, qualcun altro aveva scorto in cielo una “strana luce verde… poi scomparsa in un istante”. Una settimana avanti l’apparizione dell’indecifrabile disegno, un ragazzo aveva visto in cielo “un bagliore rosso fuoco… una luce grandissima… scomparsa senza riapparire più”… E il proprietario del fondo? Due giorni dopo la scoperta fece venire una trebbiatrice che cancellò ogni traccia. Si disse che aveva anticipato la mietitura perché impressionato dal fatto. Ma ad un cronista aveva dichiarato : ”qui non è successo proprio niente”. Probabilmente era seccato dall’andirivieni di fotografi, ufologi e rappresentanti delle forze dell’ordine. Non bastasse l’aver visto compromesso mezzo raccolto per colpa d’un oggetto volante non identificato “o di qualche cretino o di quelle bestiacce in branco”, mancava che ci rimettesse il poco avanzato sotto i piedi di “curiosi, ficcanaso e perdigiorno”. Il mistero è destinato a rimanere tale, soprattutto perché la sollecita rimozione della tracce ha impedito che ci si organizzasse per una ripresa fotografica sulla verticale del disegno. Esso infatti è stato studiato sulla base di una sola immagine scattata dall’alto del più vicino fabbricato. Con un’angolazione inferiore ai 30° la definizione dei contorni è approssimativa, fuorviante. A meno che con qualche sofisticato software non si risalga ad un’immagine virtuale a 90°. In ogni caso un risultato da prendere con beneficio d’inventario, stante l’irregolare altezza degli steli rimasti in piedi e la non regolarità del terreno.
 
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Pubblicato il 5 Maggio 2011

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