Cultura e Spettacoli

Un Centro Regionale per la Danza

A.R.E.A. è acronimo in ordine di anzianità di Altra Danza, Res Extensa, Equilibrio Dinamico e Alpha ZTL, ovvero alcune delle più importanti realtà della danza moderna pugliese. A.R.E.A. Mediterranea è invece la sigla della prima residenza d’arte coreutica contemporanea in Puglia che, concluso il proprio ciclo, si prepara a evolvere nel primo Centro Regionale per Danza. La novità è di rilievo. Per quanto da una ventina d’anni la nostra terra produca figure di spessore anche notevole, quasi mai ha saputo tamponare la migrazione di danzatori e coreografi. Migrazione imputabile anche al fatto d’aver voluto essere la Puglia terra di ‘consumo coreutico’ invece che di produzione. Il che, soprattutto in passato, è tornato a beneficio di star piovute da ogni parte e mai accolte all’interno di un disegno che considerasse la valorizzazione delle (notevoli) potenzialità locali. Col risultato, al di là di ‘fughe’ talora ripagate dal successo, di alimentare sul territorio e all’interno di un numero elevato di piccole compagnie e scuole di danza un clima di dannosa rivalità attorno a spazi risicati. Così non si cresce. Ma Domenico Iannone, Elisa Barucchieri, Roberta Ferrara e Vito Alfarano, direttori artistici delle compagnie che compongono A.R.E.A. (vedi riquadro in b/n) hanno altre idee: Considerato che lo spettacolo online richiama meno spettatori che dal vivo e che la strada del sostegno pubblico resta (come da tradizione) inaffidabile, non resta che la strategia del fare squadra. Un Centro Regionale per la Danza, dunque, destinato a prendere vita come la magica fenice dalle ceneri di un comparto devastato… Fa specie che tanta ragionevole ambizione abbia potuto trovare energia in pieno flagello pandemico, per di più avendo come prospettiva – nel migliore dei casi – un panorama da dopoguerra. Area Mediterranea, in definitiva, è spazio di ripartenza che mira al rilancio di un aspetto marginalizzato del settore artistico. Settore peraltro già messo in crisi a partire dagli anni novanta dalla chiusura delle sale, dalla fuga degli spettatori e dal progressivo impoverirsi del contributo istituzionale. Per troppo tempo la danza è stata la cenerentola delle arti, specie qui in Puglia. E’ tempo d’adoperarsi per farle ritrovare la dignità che merita. E che l’appellativo ‘mediterraneo’ porti bene ad A.R.E.A. Opportuno questo riferimento al Mare Nostrum, in cui la Puglia s’incunea approssimandosi a quella Grecia che fu madre dell’arte coreutica, traguardo raggiunto prima sintetizzando schemi di matrice extra ellenica, quindi rielaborandoli in armoniosa e dinamica espressione gestuale del divino. – Nell’altra immagine, ‘La scuola di danza’, olio su tela di Edgard Degas; data d’esecuzione: 1873-1875; ubicazione: Musée d’Orsay, Parigi.

Italo Interesse


Pubblicato il 23 Marzo 2021

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