Cronaca

Un Don Giovanni” intimistico e teatrale

Un “Don Giovanni” ancora più intimistico e teatrale con l’accompagnamento al pianoforte e al fortepiano.  Forse è questo il segreto del successo nelle repliche dell’opera di Mozart al Politeama barese, nell’allestimento del San Carlo andato in scena con lo sciopero dell’orchestra della Fondazione Petruzzelli. Stasera martedì 18 settembre, alle 20.30, l’ultima replica, ancora da stabilire in quale forma musicale. Lo sciopero, indetto dai lavoratori del teatro Petruzzelli di Bari, musicisti e coristi, che ha causato la partecipazione dell’orchestra solo alla prima (slittata di un’ora), è stato dettato da un braccio di ferro con il commissario straordinario Carlo Fuortes, a seguito dell’emanazione di un bando di concorso della Fondazione Petruzzelli che non riconoscerebbe- a detta del sindacato SLC CGIL- il diritto “di precedenza” per gli artisti già impegnati nei contratti con la stessa Fondazione. Nonostante tutto, la prima replica senza orchestra ha registrato quindici minuti di applausi agli artisti, diretti da Roberto Abbado, che sicuramente è stato privato di un protagonista importante della sua rilettura dell’opera mozartiana, in cui aveva assegnato all’orchestra un ruolo di primo piano. Carlo Fuortes, “nel rispetto del pubblico, degli enti finanziatori e degli artisti- come si legge in una nota della Fondazione- sarà nuovamente costretto a disporre la rappresentazione dell’opera con la direzione del maestro Roberto Abbado, il maestro Andrea Severi al pianoforte e il maestro Giuseppe La Malfa al fortepiano”. La Cgil ha attuato questa forma di protesta, in particolare, dopo aver chiesto al commissario straordinario “l’istituzione di un tavolo per superare l’attuale gestione commissariale e trovare una soluzione per quanto riguarda gli orchestrali che erano già in organico prima del commissariamento”. Rigettando questa richiesta, Fuortes ha reso noto di non essere “disponibile a fare alcuna concessione”. Le date delle audizioni per i concorsi per gli orchestrali e per i coristi dovrebbero essere rese pubblicate dopo le recite del Don Giovanni. Ritornando alla rappresentazione con l’accompagnamento pianistico, ha riscontrato molto interesse tra il pubblico- che gli ha tributato una calorosissima ovazione- la lettura del pianista Andrea Severi (Teatro del Maggio Musicale Fiorentino), impegnato insieme al Giuseppe La Malfa (direttore d’orchestra e maestro preparatore per  molte opere andate in scena con la Fondazione Petruzzelli) a tener insieme le fila di tutta una partitura d’orchestra. Molto intrigante la regia di Mario Martone, con una tensione drammaturgica sempre crescente, contestualizzata in un impianto scenico disegnato da Sergio Tramonti in stile con l’epoca del teatro elisabettiano. Le luci sono disegnate da Pasquale Mari. Neanche a farlo apposta, in pratica senza l’orchestra è venuto fuori al meglio l’aspetto teatrale dell’opera mozartiana, che presenta veri e propri enigmi per certi aspetti, da interpretare secondo più livelli di lettura. Affiatato il cast dei cantanti, con un Don Giovanni/Alessio Arduini dall’aspetto giovane, ma con una vocalità tecnicamente matura, affiancato da un altrettanto bravo Leporello/Nicola Ulivieri. Merito della regia aver saputo tirar fuori dagli interpreti una recitazione credibile e cesellata nell’interpretazione dei personaggi sul piano scenico. Il cast, per la maggior parte giovane, ha visto come interpreti femminili Burcu Uyar (un’intensa Donna Anna), Carmela Remigio (un’inquieta Donna Elvira) e Jana Kurucova (un’aggraziata Zerlina). Bene anche per gli altri interpreti maschili: Joel Prieto/Don Ottavio, Andrea Mastroni/Il Commendatore, John Chest/Masetto.

 

Mariapina Mascolo


Pubblicato il 18 Settembre 2012

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