Cronaca

Un drone al posto del bagnino

Poco a poco la tecnologia sta facendo fuori categorie di lavoratori. Spariti il casellante autostradale, il ricezionista telefonico e l’addetto alla biglietteria ferroviaria, si punta al tassì senza conducente, al poliziotto-robot, al semaforo intelligente. Intanto è prossima a sparire un’altra figura storica degli stabilimenti balneari : l’addetto al salvataggio dei bagnanti. Comunemente chiamato bagnino, è lui l’uomo dalla canottiera rossa  che appollaitao sul suo trespolo scruta col binocolo il mare, pronto al primo segnale d’aiuto a saltare sul pattino, vogare verso il bagnante in difficoltà, lanciargi il salsicciotto di sicurezza e trainarlo a riva, dove – se necessario gli praticherà il massaggio cardiaco, la respirazione artificiale, metterà persino mano al defribillatore… Dall’anno prossimo si comincerà a parlare sempre meno di bagnino e sempre più di drone-bagnino. Il progetto – che verrà presentato a Gallipoli a novembre prossimo nel corso del Sea Drone Tech Summit 2018 – prevede l’impiego di aeromobili a pilotaggio remoto attrezzati per trasportare uno o più salvagenti, quando non addirittura un canotto, là dove qualcuno rischia di annegare. Il vantaggio è evidente : un drone arriva in un decimo del tempo richiesto da un’imbarcazione a remi e i rischi per il soccorritore si riducono a zero. Funzionerà? A gennaio di quest’anno sulla spiaggia di Lennox Head, nel  New South Wales, una spiaggia popolare tra i surfisti che si trova 180 km a sud di Brisbane, capitale del Queensland, in Australia. era in atto una prova di utilizzo di questa innovativa tecnologia. Durante le evoluzioni di questi micro aeromobili qualcuno notava  due giovani in difficoltà in acque di circa tre metri, al di fuori del limite di sicurezza. Prontamente gli operatori di soccorso facevano partire il mezzo aereo. Raggiunti i temerari nuotatori, il drone ha fatto cadere una capsula che, una volta toccata l’acqua, si è aperta gonfiandosi in un vasto salvagente. I due giovano hanno in questo modo potuto raggiungere la riva. Così  l’agenzia Reuters. Le immagini diffuse da Storyful confermano. E il bagnino? Non andrà proprio in pensione. Qualcuno dovrà pur pilotare il drone, a qualcun altro spetterà il compito di portare a riva il bagnante e somministragli le prime cure in attesa dell’ambulanza. Si può dire che un drone ‘di salvataggio’ troverà in un ‘guardaspiaggia’ il più valido assistente. Morale della favola, s’invertono i rapporti di forza tra uomo e tecnologia : Prima un binocolo al servizio di un uomo, ora un uomo al servizio di un drone. Un posto di lavoro in meno. Consoliamoci all’idea che ci sarano meno annegati.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 31 Luglio 2018

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