Cronaca

Un esposto sulla gestione dell’ex Ipab di Bari e Monopoli

Fa discutere la gestione delle ex opere pie in Terra di Bari, commissariate e affidate da circa tre anni a un commercialista molto vicino al neogovernatore Michele Emiliano dopo che un’associazione di consumatori ha chiesto all’autorità anticorruzione di accertare i fatti e, soprattutto, fare chiarezza. Settore molto delicato, quello dei servizi a persone anziane, poveri e bisognosi in genere, servizi che una volta erano affidati a istituzioni pie e solo successivamente passate prima al settore pubblico e ora praticamente privatizzate. Non senza attirare l’attenzione, specie in Puglia, di chi potrebbe aver interesse alle trentasette ex Ipab (di cui quasi tutte diventate fondazioni, una ventina si dedicano a infanzia/minori, quattro ad anziani, sette a orfani/e quattro sono enti di culto e beneficenza) visto che solo da poco è stato approvato l’elenco, con determina dirigenziale del Servizio Politiche di Benessere Sociale e Pari Opportunità della regione n.499/2015, pubblicata nel Bur – Puglia del 16 luglio 2015. La trasformazione delle Ipab in persone giuridiche di diritto privato è avvenuta in base alla legge regionale n. 15/2004, “Riforma delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche del servizi alle persone”. Ed è proprio in seguito a questa legge che riflettori dell’Asso-Consum di Paolo Perrotta hanno puntato bandi, gare, gestione e assegnazioni, naturalmente, facendo particolare attenzione a “incongruità dell’appalto per l’affidamento in concessione del servizio di gestione dell’ASP Riunite terra di Bari e Romanelli Palmieri di Monopoli”. Sotto esame, quindi, una lunga serie di contratti e atti “economicamente  incongrui”, secondo l’ultima denuncia, sottoscritti in violazione a leggi nazionali e regionali, per gestire,forse, quel poco che rimane attorno alle vecchie istituzioni benefiche rette da presidenti, commissari e consigli d’amministrazione di nomina politica. A questo punto bisogna anche dire che il dottor Marco Preverin, a capo delle maggiori ex Ipab di Bari, commercialista e grande elettore di Michele Emiliano nell’ultima campagna elettorale che ha visto trionfare l’ex magistrato alla Regione, s’è negato al telefono quando abbiamo provato a porgli qualche domanda su dubbi, sospetti e problemi di gestione. Eppure proprio l’Azienda Pubblica di servizi alla persona ASP Riunite Terra di Bari e ASP Romanelli Palmieri Monopoli, gestite dallo stesso dott. Preverin  (Commissario Straordinario) e da Francesco Filippo Michele Chiumeo ( Direttore Generale) hanno proceduto all’individuazione di un soggetto privato per l’affidamento in concessione del servizio di gestione delle due strutture operative. All’ASP riunite terra di Bari i servizi, per due anni e cioè fino a  febbraio scorso, erano in mano alla cooperativa sociale ‘Sirio’ di Bari che, come emerge dall’esposto inviato anche ad agenzie ed enti preposti, aveva manifestato l’interesse alla prosecuzione a determinate condizioni. Condizioni insostenibili per l’ASP, così come si rileva dalla deliberazione del Commissario Straordinario n. 2 del 27 febbraio 2015 per cui, data “…l’urgenza estrema di dover  assicurare la continuità del medesimo, per il periodo necessario per apprestare una gara pubblica di appalto ai sensi del D.lgs. 163/2006”, gli stessi servizi socio-assistenziali vengono assegnati dal 1 marzo alla società CDG Medical coop. Soc. arl, per il servizio socio assistenziale diurno e notturno, infermieristico, lavanderia, barberia, parrucchiera, animazione, con fornitura dei prodotti d’igiene e pulizia, con una spesa massima mensile di 23.400 euro + Iva, ritenendo congruo e sostenibile l’offerta sia in funzione dei servizi da assicurare, quanto degli ‘standard’ organizzativi e occupazionali “…per effetto di un mero riporto tralatizio dello spirante rapporto con la coop. Sirio”. Tutto questo per arrivare a separare l’erogazione dei servizi socio assistenziali dalla cucina, assegnandolo alla società ‘Dea service’, società cooperativa con una spesa di singola giornata alimentare di 8 euro oltre iva per gli effettivi ospiti presenti, impegnando una spesa presunta per i due servizi fino a giugno di 127.797,20 euro, ‘…poi prorogati fino al 30 settembre con una spesa di 112.436 euro. Ma le incongruenze più gravi riguarderebbero, per l’ASP barese di via Napoli, anche la gestione del personale, una ventina di dipendenti (si è potuto rilevare che gli incassi costituiti da retta mensile di 46,00 x 27 residenti presenti, comporta un incasso annuo di circa 450mila euro che consente di coprire a stento il costo della retribuzione) e costi delle utenze, non consentendo di coprire tutti gli altri costi per l’espletamento del servizio. Un calderone che ribolle da tempo, dunque, ora sottoposto al vaglio degli inquirenti che potrebbero far ritenere l’importo a base d’asta “incongruo”. Situazione ‘sovrapponibile’, poi, anche all’ASP ‘Romanelli Palmieri’ di Monopoli, sempre secondo l’Asso-Comsum. Infatti, dalle documentazioni pubblicate nell’albo pretorio, si è rilevato che l’iter di assegnazione del servizio sarebbe stato contrassegnato da “accettazioni e frettolose rinunce” ancora da decifrare, finendo per ricorrere ad un affidamento del servizio in cottimo fiduciario all’Ati fra ‘Sirio Cooperativa Sociale’ e ‘Dea Service Soc. Cooperativa’. Infine, sempre secondo l’associazione di consumatori che s’è rivolta all’Anac, non si comprende con quale procedura sia stata individuata un’altra cooperativa con sede legale a Modugno quale soggetto privato con il quale attivare il rapporto di ‘social management’, visto la recente costituzione della medesima. O meglio, la sua “inattività” alla data della stipula del contratto, in violazione della legge. L’anticorruzione dovrà lavorare parecchio e valutare, sia per l’ASP di Bari e sia per quella di Monopoli, se le gare per la gestione dei servizi a deboli, anziani e bisognosi negli ultimi due anni siano state aggiudicate a società costituite regolarmente, in possesso di requisiti e, soprattutto, dell’esperienza necessaria.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 14 Ottobre 2015

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