Un gesto che vale più di mille medaglie
Dall’ASI all’AOI, infine all’IMI. Per acronimi può passare la vita di un uomo. Pasquale Baldi, tenente dei Carabinieri, dopo essere stato inquadrato nei reparti dell’Africa Settentrionale Italiana (ASI), fece parte delle forze dell’Africa Orientale Italiana (AOI), prima di ritrovarsi all’8 settembre fra gli Internati Militari Italiani (IMI). La sua odissea è raccontata insieme a tante altre pagine eroiche in ‘I Carabinieri tra la gente’, ultimo libro di Vitoronzo Pastore, edito da Suma Editore. Al termine di una lunga odissea per campi di lavoro, Baldi viene assegnato ad alcuni coloni che hanno in gestione una fattoria-lager in Austria al confine con la Slovenia. Il meno intollerabile regime di vita gli consente di sopravvivere sino alla fine della guerra. Ma quando la liberazione e il rientro a casa sembrano imminenti, ecco i partigiani titini che piombano a impadronirsi di questo miserando stock umano. Inizia una marcia forzata di seicento chilometri verso Odessa. Sotto la sferza di una disciplina durissima Pasquale stringe i denti ; a dividere con lui la sofferenza sono un altro carabiniere, Vincenzo Rossi, e un innominato brigadiere dell’Arma conosciuto da entrambi in precedenza a Roma in qualità di istruttore. Un giorno il brigadiere abbandona la colonna : è crollato a terra, esausto. Un partigiano gli è subito addosso. Lo pungola con la canna del mitra : se non si alza immediatamente… Pasquale e Vincenzo non ci pensano due volte, accorrono e sollevano di peso il compagno. Lo porteranno loro, fanno capire allo slavo che, impenetrabile, per un interminabile momento si interroga se sia il caso di fare fuoco sui tre o tollerare. La guardia abbassa l’arma e lascia fare. Che intenzioni ha, divertirsi, aspettare che Pasquale e Vincenzo crollino a loro volta per far fuori tutti e tre con una sola sventagliata? Nessuno potrà mai dirlo perché nonostante la stanchezza e l’inedia i due riescono a trascinare il compagno sino a che questi non torna in grado di rimettersi in cammino… A Odessa, gli sventurati rimangono a stomaco vuoto per un mese prima d’essere sfamati con “aiuti americani”. Finalmente i pochi reduci vengono caricati su una tradotta diretta a Sussak e poi a Trieste, dove avviene il rilascio. E’ il momento di dividersi, di prendere ciascuno la sua strada. Quella di Pasquale Baldi porta a Vieste sul Gargano. Ancora un viaggio in treno, con l’unico carico di “una valigia di ricordi destinati a fare compagnia per il resto della vita”…. E quel brigadiere salvato da morte certa? Riprese la sua carriera nell’Arma, ma “non ebbe mai occasione di ringraziarci”, sorride Pasquale nel ricordare. Ma che importa l’ingratitudine ? Un gesto come quello suo e di Vincenzo è di quelli che arricchiscono lo spirito, che hanno valore formativo presso i giovani. Come tale “vale più di mille medaglie”.
Italo Interesse
Pubblicato il 25 Luglio 2014