Cultura e Spettacoli

Un gesto di assenza

Quando non usavano papiri e pergamene, i Romani per scrivere utilizzavano un bastoncino appuntito (lo stilus) col quale graffiano la cera spalmata su sottili superficie di legno, dette ‘tabilae’. La rudimentale penna all’altra estremità aveva una spatolina che veniva adoperata per asportare la cera (donde l’espressione ‘tabula rasa’), spalmare altra cera e ricominciare a scrivere. L’operazione di raschiatura – che veniva praticata anche sulla pietra così da consentire il riciclo delle lapidi – aveva un nome : ‘litura’. Cose di duemila anni fa. Ma il passato conserva sempre il potere di ispirare il presente… Un teatrante, Alessandro Paschitto, per esempio, con l’aiuto alla regia di Giulia Sangiorgio ha riesumato il concetto di ‘litura’ per farne il nome di battesimo di una ‘azione’ a sostegno del comparto del mondo dello spettacolo, mandato una seconda volta al tappeto dal ritorno del ‘confinamento’. Il progetto di Paschitto (‘LITURA’) è figlio della “nausea” causata dalla “cascata” di spettacoli in streaming prodotti durante il primo periodo di confinamento. Il primo studio di LITURA ha ‘non-debuttato’ il primo maggio negli spazi dell’ex Asilo Filangieri a Napoli : una camera riprendeva in diretta streaming ventiquattr’ore su ventiquattro il palcoscenico vuoto mentre in sovrimpressione un contatore segnava da quanti giorni, ore, minuti e secondi quello spazio era inoperoso. Finalmente, dopo 85 giorni, 7 ore, 54 minuti e 17 secondi una figura umana si è lentamente inserita nell’inquadratura per riappropriarsi dell’ex Asilo che così ha riaperto le porte a lavoratori e spettatori e messo fine alla dolorosa diretta. Col ritorno al confinamento Paschitto si è visto costretto a dare vita ad di ‘LITURA,  secondo studio di cancellazione’. La seconda maratona streaming partirà il 1° novembre alle 18:00 sui canali social Theatron 2.0 e L’ultimo nastro di Krapp. La Vigilia del Giorno dei Morti  (scelta non casuale) vedrà dunque partire quest’altra diretta online che si differenzia dalla prima per il fatto di coinvolgere una quarantina di volti noti del teatro nazionale, chiamati a riempire spazi scenici deserti. Essi però si negheranno allo sguardo volgendo le spalle alla camera e restando riconoscibile attraverso il nome in sovrimpressione. Numerosi gli artisti pugliesi che hanno accolto l’invito : Vito Signorile, Teresa Ludovico, Licia Lanera, Compagnia del Sole, Compagnia Berardi/Casolari, Vico Quarto  Mazzini ed altri. LITURA 2 è in definitiva un ‘gesto di assenza’. Un gesto, se vogliamo, anche enfatizzato, ugualmente ben venga se, innescando la nostalgia del teatro, ne scansa la dimenticanza.

Italo Interesse

 


Pubblicato il 29 Ottobre 2020

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