Cronaca

Un grande punto di riferimento nella produzione dell’olio extravergine di oliva

Un grande punto di riferimento nella produzione dell’olio extravergine di oliva e un carico di storia alle spalle. Parliamo del brand Cima di Bitonto, gloria nella patria dell’olio giallo. Sessantadue anni di storia alle spalle e scusate se è poco, fondato infatti nel 1960. Il Quotidiano, per saperne di più, ha intervistato Pasquale Mastrandrea, presidente della Cooperativa Cima di Bitonto.

Presidente Mastrandrea, quando siete nati?

“Nel 1960, da una unione di coltivatori che volevano cessare di conferire il prodotto ai privati per la molitura. Oggi i nostri soci, circa 350 portano le olive qui e noi provvediamo all’ operazione di molitura”.

Perché Cima di Bitonto?

“E’ la definizione del cultivar. L’ oliva del territorio è l’oliarola o Cima di Bitonto. Anzi, sino a qualche tempo fa qui era prevalentemente, al 90 per cento, oliarola, oggi è diffusa anche la coratina, maggiormente forte ed acida nel sapore ma altrettanto gradevole e pregiata si intende”.

Quanti soci siete?

“Circa 350, tutti coesi e decisi ad avere un risultato sempre migliore. Tutto il prodotto che facciamo proviene da olive dotate della massima tracciabilità, garanzia di genuinità e accuratezza nella produzione”.

Obiettivi futuri?

“E’ fondamentale: avere maggior produzione di olio extravergine al dettaglio e poco alla volta, lo dico anche da Presidente di Assoproli, questo obiettivo è alla nostra portata. Stiamo tutti facendo passi da gigante”.

Olio extravergine di oliva, che annata è stata?

“Buona. La qualità è eccellente, non abbiamo avuto problemi di parassiti e l’ acidità pari a zero. Forse la quantità è stata leggermente inferiore, ma ci siamo salvati in calcio d’ angolo. Viste le spese sostenute e le circostanze ambientali, il prezzo è leggermente aumentato”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 24 Dicembre 2021

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