Primo Piano

Un “libro dei sogni” per la città da 858 milioni di euro in tre anni

Nella seduta di Consiglio comunale di ieri pomeriggio è stato presentato, per la discussione ed approvazione, il Piano triennale delle Opere dell’amministrazione Decaro per il periodo 2021-2023. Ad illustrare all’Assemblea cittadina tale documento di programmazione triennale è stato l’assessore ai LL.PP., Giuseppe Galasso, che con una nota ha in sintesi anticipato i contenuti del documento, facendo presente che trattasi di un Piano comprendente 280 interventi, suddivisi nelle tre annualità, di cui 170 (pari a circa il 60% di esso) previsti per il primo anno e i restanti 110 (vale a dire il restante 40% degli interventi) spalmati sul secondo e terzo anno. Secondo quanto fanno sapere dal Comune, trattasi di interventi che complessivamente prevedono un investimento complessivo di circa 858 milioni di euro (ovvero quasi il doppio rispetto ai 476 milioni di euro dello scorso piano triennale), di cui 220 milioni circa previsti per gli interventi da realizzare nel 2021 e che in termini concreti rappresentano circa un quarto del plafond triennale, mentre il restante importo verrebbe ripartito in gran parte nel 2022 con 588 milioni di euro, pari a circa il 68% del complessivo e 70 milioni di euro nel 2023, pari al restante 7% del totale triennale del Piano. Quindi, hanno rilevato da Palazzo di Città, la maggior parte degli interventi si concentra prevalentemente nelle prime due annualità, in considerazione delle reali capacità di spesa correlate ai molteplici finanziamenti conseguiti e del fatto che gli interventi inseriti nel 2021 sono tra quelli con un livello di progettazione più avanzato, una copertura finanziaria certa o inserita in piani regionali/nazionali/comunitari e che godono di una concreta disponibilità economica durante l’anno, con la conseguente possibilità di indizione di gara entro la fine del corrente anno. Rivelando, inoltre, che il 25% della spesa complessiva del Piano, destinata ai 170 interventi previsti per il 2021, dimostra come il programma finanzi non solo grandi opere ma anche numerosi interventi di piccola e media dimensione economica, con i quali si conta di risolvere molteplici problemi localizzati e distribuiti nei diversi quartieri in risposta a specifiche richieste pervenute da diversi territori della città. “Il Piano triennale – ha dichiarato Galasso – si conferma essere uno strumento di programmazione reale delle opere pubbliche da realizzare per la città, un documento fondamentale che contempla l’inserimento di nuovi interventi pubblici e la contestuale cancellazione di molte opere che sono diventate cantieri in atto, opere eseguite o lavori contrattualizzati di prossimo avvio”. “Un programma work in progress (ndr – ossia, di ‘lavori in corso’) – ha inoltre commentato l’assessore ai LL.PP.- che si aggiorna di anno in anno, con l’esecuzione di tante opere pubbliche, in alcuni casi attese da decenni”, facendo presente che “in questa nuova versione del piano scompaiono 36 interventi, appaltati o confluiti in altri cantieri” e che “gran parte degli interventi è frutto dell’ascolto di vari settori dell’amministrazione e della cittadinanza, per cui il piano nasce da una condivisione molto ampia. Grande rilevanza, inoltre, presentano gli interventi nelle periferie, interessate non solo da un importante finanziamento ottenuto con altri Comuni della Città metropolitana nell’ambito del ‘Piano nazionale periferie’ ma anche dall’assegnazione di ulteriori risorse e dalla presentazione di candidature ad altre misure di finanziamento. Altri aspetti fondamentali riguardano interventi sull’edilizia scolastica, sulla viabilità e sulle relative reti tecnologiche, senza trascurare le manutenzioni”.  Infine, l’assessore Galasso ha affermato che “massima priorità è stata dedicata alla qualità dello spazio pubblico e alla fruibilità dello stesso, attraverso l’individuazione di molteplici opere puntuali, di medie e piccole dimensioni, capaci di risolvere le criticità più disparate riscontrate sull’intero territorio, molte delle quali risalenti a decine d’anni fa”. La nota si chiude con un lungo elenco delle principali opere del Piano, suddivise per tipologie di intervento e previste per gli anni 2021 e 2022, che costituiscono il complesso di cantieri che dovrebbero interessare la città nei prossimi dodici mesi. Ed il condizionale è d’obbligo trattandosi di un Piano previsionale triennale e non un bilancio di previsione annuale di esercizio. Ovvero, il Piano triennale delle OO.PP. è – come è noto – una sorta di documento programmatorio in cui l’Amministrazione inserisce tutti i “buoni propositi” futuri, ma non è poi detto che tutti vengano realizzati, poiché per essere effettivamente messi in atto è necessario che abbiano la necessaria copertura finanziarie e, quindi, inseriti nel bilancio previsionale annuale di esercizio. Tra gli interventi elencati che più spiccano in termini di spesa figurano, sotto la voce “Parchi e giardini”, un “nodo verde Bari centrale” per 100miloni di Euro ed il “Parco del Castello” per 53milioni, a fronte poi di una serie di altri interventi di entità molto inferiore, perché compresa tra i 100mila e 500mila Euro, con la sola eccezione di un “Parco per tutti” a Torre a Mare che prevede una spesa di un milione e settecentomila Euro, “10 gli scegli Tu” per 5milioni di Euro ed interventi di manutenzione e riqualificazione del verde per due milioni e cinquecento-quarantamila Euro. Gli altri settori dell’elenco sono le “scuole”, la “Pubblica illuminazione e videosorveglianza”, “Impianti sportivi ed attrezzature ludiche”, “Fogna bianca”, “Erp” ovvero Edilizia residenziale pubblica, “edifici pubblici”, “Strade, piazze, parcheggi e ciclabili”, “Costa e porti” e, da ultimo, gli interventi ricadenti sotto la voce: “Qualità del territori ed urbanistica”. Scorrendo, però, nel dettaglio i diversi interventi elencati per ciascuna tipologia ed i relativi importi per questi previsti, sorge il sospetto (speriamo infondato!) che il Piano triennale (2021-2023) dell’amministrazione Decaro possa essere una sorta di “libro dei sogni”, poiché in esso sono stati accorpati sia interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria (che l’Amministrazione comunale dovrebbe effettuare con risorse economiche proprie) che progetti di nuove opera la cui realizzazione dipenderà da finanziamenti straordinari aggiuntivi che dovrebbero arrivare nelle disponibilità del Comune solo a seguito di partecipazione a bandi regionali, nazionale ed europei il cui esito favorevole potrebbe non essere certo, perché dipenderà sia da una graduatoria che dal budget complessivo dello stesso. Un esempio? Sotto la tipologia “Strade e piazze” compare un intervento di 150mila euro per la riqualificazione di piazza Magrini a Palese. E, qui, sarebbe il caso di chiedersi: “Che fine ha fatto il progetto da 700mila riportato su un cartellone del Comune presente in loco da oltre due anni e che prevedeva un finanziamento della Ue?”. Infatti, la riuscita di molti degli interventi previsti anche in quest’ultimo Piano triennale è subordinata a finanziamenti non comunali. E qui il discorso si fa complesso, perché – come recita un antico detto barese – “tra il dire ed il fare, c’è sempre di mezzo il mare”. E forse, non a caso, l’amministrazione Decaro nel presentare qualche settimana fa il Bilancio consuntivo del 2020 si è guardata bene financo dall’accennare nella relazione la corrispondenza tra quanto previsto in termini di investimenti con i precedenti Piani delle OO.PP. e quanto effettivamente realizzato nel corso dell’esercizio relazionato. Ma questo è tutto un altro discorso.

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 19 Maggio 2021

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