Cronaca

Un miraggio chiamato “Officina degli esordi” nell’ex autosilo

Il progetto per assicurare spazi e nuove opportunità di cultura e divertimento per i giovani nell’autosilo di Via Crispi al quartiere Libertà, sembrava stesse per diventare realtà, un anno fa, dopo la conclusione del lunghissimo iter per la gestione, gli arredi e le ultime rifiniture, come assicurava l’assessore all’Accoglienza e Pubblica Istruzione, Fabio Losito. Al lavoro c’era anche il suo collega ai Lavori Pubblici Marco Lacarra che aveva eseguito più d’un sopralluogo sul cantiere prima di tirare un grosso sospiro do sollievo per la chiusura del cantiere e consegna dei lavori. Ma ora che la struttura è pronta, passano i mesi e tutto rischia di deperire, mentre chi ha lavorato molto, attorno alla realizzazione dell’officina culturale e musicale nell’ex autosilo, e cioè l’assessore Losito, pare sempre pronto a garantire che, “…se non ci saranno altri intoppi, il mese prossimo apre”. Già, ma quale mese, visto che da quando s’è celebrata la gara per la gestione, è trascorso quasi un anno. Eppure parliamo di un altro, grosso punto a favore della Città di Bari, anzi, a favore dei giovani artisti e associazioni alla ricerca di spazi dopo la lunga occupazione dell’ex marcato di Poggiofranco, occupato dai centri sociali. Ma torniamo alla ‘gemma’ bella e luccicante ma abbandonata all’interno dell’ex autosilo ai margini del rione Libertà, che dovrebbe essere gestito da una cordata di associazioni facente capo al Teatro Kismet diventerà una specie di laboratorio, una vera e propria palestra per i gruppi musicali baresi: uno spazio per musica e creatività finanziato da Comune e Regione attraverso il progetto ‘Bollenti Spiriti’. In tutto circa 700 metri quadrati di laboratori e spazi sociali a disposizione di tutte le associazioni e le band musicali giovanili della città, rappresentati da una ‘piastra’ a simbolo del nuovo contenitore. E così, grazie al finanziamento complessivo di 1 milione e 740 mila euro, sarà recuperato l’intero primo piano della struttura, con la realizzazione di tre aree. Nella grande galleria centrale, su una superficie di 685 metri, troveranno sede cinque studi insonorizzati ed attrezzati, quattro per le prove musicali e uno per la registrazione. Altre due sale saranno dedicate, invece, al montaggio audio video.  La seconda area del Laboratorio Urbano ospiterà spazi per la convivialità ed il ristoro: su 560 mq verranno realizzati una zona accoglienza con sala riunione, caffetteria, internet point, una sala per le consultazioni multimediali e una piccola biblioteca-emeroteca. Un bel colpo, insomma, per i ragazzi che aspettano dalla fine del 2008 che lo spazio decolli con ben cinque sale prove, spazi per la registrazione digitale, ma anche spazi per mostre, incontri e forum, senza dimenticare quelli per il ristoro e la vendita di ‘gadget’ e dischi, curato direttamente da ragazzi che, chissà, potrebbero essere gli stessi che hanno provato con l’occupazione del mercato coperto di via Carrante a ridare impulso a musica e cultura giovanile in questa città. Il primo ‘centro sociale’ della Città, una volta stabilito chi lo gestirà, entro l’autunno potrebbe aprire i battenti. Anche se adesso bisogna attendere gli ultimi collaudi dopo la chiusura del cantiere. Il progetto esecutivo dell’ Officina di via Crispi, vale la pena di ricordarlo, fu realizzato dall’assessore comunale alla Cultura Nicola Laforgia, dall’ex consulente Carlo Bruni e dall’architetto Davide Culatelli, anche se dopo la convenzione stipulata tra Comune di Bari e Regione Puglia, la ristrutturazione s’è innumerevoli volte arenata, causa imprevisti, lasciando in ‘stand by’ mondo dell’associazionismo e del volontariato locale, quanto mai bisognosi di spazi per creatività e cultura destinate, come detto, soprattutto ai giovani. Dunque, c’è grande attesa per  quest’Officina degli esordi, un luogo si potrà provare e affrontare le sfide del mercato della cultura, senza dover per forza emigrare. Anche se il tempo passa e di concreto, per aprirlo, non si intravede nulla all’orizzonte…microfoni e sale di registrazione sono tutte spente.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 3 Ottobre 2013

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