Cultura e Spettacoli

Un monumento anche a Bari, Brindisi e Manfredonia

Sul lungomare di Taranto presto troverà posto un’opera scultorea dedicata “alle giovani vittime dell’inquinamento in tutto il mondo

E’ dai primi giorni dell’Unità d’Italia che Taranto vuol dire Marina Militare. Emblematico di questo segno impresso dalla Storia alla città dei due mari è il bel monumento al marinaio, realizzato in bronzo dallo scultore Vittorio di Cobertaldo nel 1974 e fortemente voluto dall’Ammiraglio Angelo Jachino, ammiraglio della squadra navale italiana durante l’ultimo conflitto mondiale. Finita la guerra, a Taranto si presentarono gli industriali nell’idea di risollevare la città dalla miseria e dai guasti prodotti dai bombardamenti. Inizialmente accolti come i salvatori, i giganti della siderurgia gettarono presto la maschera. Sappiamo bene i danni prodotti dall’Italsider prima e dall’Ilva, dopo. Ancora imprecisato è il numero di lavoratori e cittadini ‘caduti’ a causa dei fumi tossici liberati dall’immenso stabilimento. Ricordarli è dovere. E cosa meglio, allora, di un altro monumento? Qualche giorno fa, all’unanimità, il Consiglio Comunale di Taranto si è favorevolmente espresso in tal senso. Ancora incerto il luogo in cui sorgerà quest’opera promossa dall’Associazione Giovani Tarantini e finanziata dai cittadini (un’aiuola del riqualificato lungomare Garibaldi o un angolino affacciato sullo Jonio?). Il monumento, che si annuncia imponente, verrà realizzato da Carmelo Conte: Consisterà in un vasto bassorilievo a sviluppo orizzontale e grosso modo delle dimensioni di una porta da calcio, poggiato su un piedistallo alto più di un metro. Nell’idea del maestro Conte, al momento presentata nelle forme di un cartone di prova, una giovane madre dalla lunga capigliatura scompigliata dal vento e col suo piccolo in braccio oppone fieramente la mano all’avanzare di fumi tossici vomitati da ciminiere e responsabili della rottura della corda di un’altalena, palese riferimento all’età dei giochi tragicamente spezzata ; accanto a madre e figlio, altre due figure avvicinabili a putti con gesto lieve e fresco liberano colombe partorite da un gigantesco uovo ; volute morbide ai piedi delle quattro figure sembrano rappresentare lo Jonio…Quanto ai tempi di consegna, è facile immaginare il bassorilievo collocato entro giugno 2026, data di inizio a Taranto della XX edizione dei Giochi del Mediterraneo. L’opera di Conte guarda al di là dei due mari. Sarà infatti dedicata “alle giovani vittime dell’inquinamento in tutto il mondo”. Dunque, oltre che al proprio antipodo, dovrebbe guardare pure molto vicino a sé. E a ragione. Quante morti hanno procurato le attività della Montecatini/Edison a Brindisi, dell’Enichem a Manfredonia e della Fibronit a Bari? (senza contare che il capoluogo pugliese ha pure patito per una quarantina d’anni le esalazioni della Stanic, e senza che si alzasse una voce di protesta). Anche i ‘caduti’ di Brindisi, Manfredonia e Bari reclamano giustizia. Gli si dedichino loro altri monumenti.

 

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 19 Settembre 2024

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