Primo Piano

Un murale di trentadue metri valorizzerà i silos del porto

Ugo Patroni Griffi: “Con questa opera contribuiamo a creare la grande foresta portuale di Bari”

Street art di valore ed eccezione nel Porto di Bari. Nel corso di una conferenza tenutasi ieri presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, è stato annunciato l’inizio di una colossale opera di street art che avrà per oggetto i 16 silos locati nell’ area portuale ciascuno dei quali misura 32 metri con un diametro di otto metri. L’ iniziativa è promossa dall’ Autorità del Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale di concerto con Puglia Promozione e grazie alla collaborazione del Gruppo Casillo, società concessionaria dei silos. Autore delle opere è il noto artista australiano Guido van Halten, tra i più qualificati esponenti al mondo nel campo della street art. L’opera che egli realizzerà consiste in un murales fotorealistico sulle pareti dei silos. E’ una iniziativa fortemente voluta dall’ Ente Portuale, supportata dal Comune di Bari e fa parte dell’accordo di collaborazione stipulato dall’ Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico e l’Agenzia Regionale per il Turismo ed ha per obiettivo valorizzare e promuovere il territorio e il suo patrimonio materiale e immateriale attraverso un’opera di rigenerazione urbana espressione di valori legati alla identità regionale e alla memoria collettiva. L’ inizio dei lavori è fissato grosso modo a fine giugno e termineranno in due o tre mesi, si spera per l’ inaugurazione della Fiera del Levante. In sede di conferenza stampa il professor Ugo Patroni Griffi, Presidente  dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico ha detto: “Con questa opera contribuiamo a creare la grande foresta portuale di Bari. Saranno usate vernici ecologiche che assorbono gli inquinanti, è come se avessimo piantato 1.000 alberi nel porto di Bari. Si tratta di un’opera che fa bene alla vista, ma anche alla salute, si tratta di una opera di corale avanzata, fortemente ispirata alla tecnologia digitale, realizzata in doppia scala. In poche parole, si vede sia il lato A, ma anche quello B del murales, ovvero si potrà ammirare dal Barion, dalla Vela, da San Giorgio. Il lavoro di preparazione non è stato semplice, ha richiesto un approfondito studio antropologico da parte dell’artista che è stato due volte a Bari in occasione della festa di San Nicola, è andato a Myra, ha preso un traghetto per l’Albania. Il tempo stimato di inizio è fine giugno, prevediamo la fine in due o tre mesi. Il soggetto? Neanche noi oggi lo conosciamo esattamente”. Ed ecco l’artista: “Siamo pronti a partire”, ha scherzato nel suo italiano ancora da perfezionare. Poi ha spiegato: “Bari è una città molto intensa ed emozionante. Si tratta di un lavoro complesso che ha natura tecnologica, ma anche antropologica. Ho infatti visitato due volte la festa di San Nicola a Bari, sia a dicembre che maggio, ho preso un traghetto per l’Albania e sono andato a Myra. Non riguarda espressamente San Nicola anche se il culto nicolaiano viene metabolizzato”. Ines Pierucci, assessore alla cultura e turismo: “Siamo felici di questa sinergia operativa. A mio avviso questo non è un punto di partenza, ma di arrivo. Si tratta di un’opera importante con la quale si abbraccia il Mediterraneo e i Paesi che lo bagnano. Pur non avendo come tema specifico San Nicola, è evidente il tratto della devozione nicolaiana fatta di pace e accoglienza”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 1 Giugno 2023

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