Primo Piano

Un servizio d’igiene urbana che costa ed è tra i meno efficienti

Un servizio, quello di raccolta e smaltimento rifiuti, che a Bari costa ben al di sopra della media nazionale, ma che probabilmente è tra i meno efficienti tra quelli delle dieci più grandi città italiane. A denunciarlo è stato il consigliere comunale e metropolitano barese di opposizione Giuseppe Carrieri (lista civica “Impegno civile”), riferendo che “attualmente la Tari di una famiglia barese è mediamente di 350 Euro, mentre la Tari media nazionale è di 295 Euro (fonte Uil; Cgia di Mestre)”. Infatti, il consigliere Carrieri, ritenendo la “pulizia della Città” una priorità politica, nel corso di detto incontro ha lanciato una campagna di sensibilizzazione (politica e civica) a mezzo manifesti, che a breve saranno affissi nel capoluogo pugliese, per contrastare l’obsoleto sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani in essere nella città di Bari. L’esponente comunale dell’unica civica di opposizione all’amministrazione Decaro ha rilevato pure che “la situazione di Bari sembra inchiodata al passato” perché “il sistema di raccolta dei rifiuti è ancora con cassonetti stradali” con grave pregiudizio per il decoro e l’igiene urbana, in quanto la città diventa spesso una sorta una discarica a cielo aperto. Carrieri, inoltre, ha rilevato che lo smaltimento dei rifiuti avviene ancora per il 65% in discarica, mentre solo il 35% di essi è raccolto in maniera differenziata e non si hanno dati certi circa i rifiuti effettivamente recuperati e reimessi nel ciclo rigenerativo e, quindi, economico. Ma non c’è solo questo nelle accuse che il rappresentante di “Impegno civile” ha mosso contro l’Amministrazione cittadina nel corso della conferenza stampa. Infatti, Carrieri ha pure obiettato l’inesistenza da parte dell’Amministrazione cittadina di “azioni per la riduzione dei rifiuti” che negli ultimi anni a Bari sono passati da una produzione annua di 44,64 Kg procapite del 2013 ai 47,92 Kg del 2015 e per il 2016 sono ulteriormente in ascesa, visto che già ora si aggira sui 48,60 Kg a testa. E mentre in altre grandi città italiane il sistema di raccolta dei rifiuti cittadini è stato da anni profondamente modificato, con l’introduzione della “raccolta porta a porta” e l’incentivazione della tariffazione in modo puntuale, per far pagare le famiglie in base alle quantità di rifiuti effettivamente prodotti, a Bari il sistema è ancora fermo alla raccolta generalizzata di strada. Per questo, alla fine della conferenza, Carrieri ha invitato i colleghi del consiglio comunale barese a sottoscrivere una petizione per la richiesta di una seduta consiliare monotematica sul tema, in modo da “costringere” il sindaco Decaro ad attivarsi per eliminare i cassonetti stradali ed introdurre entro l’anno prossimo la raccolta porta a porta, con tariffazione puntuale in tutta la Città. Obiettivi, questi, raggiungibili secondo Carrieri solo con il cambiamento del management apicale dell’Amiu, l’Azienda comunale barese di igiene e raccolta rifiuti, che “da anni è – a detta sempre dello stesso –  incapace di adottare sistemi moderni ed efficaci di raccolta e smaltimento dei rifiuti”. Sta di fatto che, a prescindere dalla critiche e dalle polemiche politiche, a Bari una delle note più dolenti del bilancio comunale è rappresentato proprio dalla voce relativa al costo di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Un costo che, come è noto, da qualche anno è interamente a carico degli utenti e non più, come in passato, con una quota ricadente sulla fiscalità generale del Comune. Per cui i cittadini si lamentano per l’esosità della Tari che, come si ricorderà, l’amministrazione Decaro per l’anno in  corso l’ha aumentata del 12% circa, giustificando l’incremento con gli aumentati costi di smaltimento in discarica dei rifiuti. Però, i baresi si lamentano pure per le carenze e la scarsa qualità del servizio che, come rivelato da Carrieri, costa troppo anche rispetto a quello medio nazionale. Infatti, come si ricorderà, la tariffa barese della Tarsu prima e Tari ora dal 2010 è aumenta di ben il 67%. E rispetto ad un decennio fa la tassa a carico degli utenti baresi risulta addirittura raddoppiata con un servizio che, rispetto al passato, risulta peggiorato, secondo quanto emerge dalle continue e quotidiane proteste di molti cittadini, soprattutto tra i residenti nei quartieri periferici. Quartieri, come Palese e santo Spirito, dove il servizio fornito dall’Amiu – secondo qualcuno – è decisamente inferiore a quello previsto dal contratto di servizi del Comune con l’Azienda, sia per la pulizia e l’igiene delle strade che per la frequenza nello svuotamento dei cassonetti e raccolta dei rifiuti. In definitiva, al di là delle lamentele, è certo che il servizio di pulizia e raccolta rifiuti offerto dal Comune da troppo tempo ed in diverse circostanze non riscontra il gradimento dei contribuenti baresi, che continua a lamentasi già da anni senza che però tale lamento abbia sortito nelle sedi competenti alcun risultato. Ma forse all’Amministrazione barese va pure bene così, considerato che la maggioranza dei baresi quando è il momento di farse sentire con i fatti il proprio dissenso puntualmente si dimentica dei disagi subiti.   

 

Giuseppe Palella

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Pubblicato il 7 Settembre 2016

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio