Primo Piano

Un taglio netto col passato: suggello al nuovo asse Bari-Bologna

Fiere: a BolognaFiere il 15 per cento della nuova società per rilancio della Fiera del Levante di Bari: adesso è ufficiale e nero su bianco con la intesa tra fiera bolognese e Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Bari guidata da Alessandro Ambrosi per la gestione, come detto, dell’attivita’ della Fiera di Bari. E’ quanto si legge in una nota secondo cui BolognaFiere partecipera’ con una quota del 15% alla realta’ “che si propone di rilanciare il ruolo del Quartiere fieristico di Bari, con una particolare attenzione alle opportunita’ di sviluppo nell’area del Mediterraneo”. Nel dettaglio, viene spiegato, “la ‘newco’ rappresenta un’importante occasione per la valorizzazione delle competenze territoriali pugliesi e delle naturali vocazioni del tessuto economico, andando a sviluppare nuovi business che porteranno, parallelamente, significative ricadute per l’intera l’economia locale”. L’intesa, siglata oggi, “si propone di sviluppare un mix di nuovi eventi – fiere, convegni, festival – che nasceranno dall’incontro dei know-how di BolognaFiere e Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bari. Nell’ottica di un nuovo corso, finalizzato a piu’ dinamiche strategie commerciali – conclude la nota – la ‘newco’ si avvarra’ del contributo professionale di quattordici risorse individuate

per le attivita’ della societa’”. Eppure, al di là dei comunicati ufficiali e dei peana sulla ‘newco’ nata dopo quasi due anni di trattative intense sul binario appulo/felsineo, restano i dubbi. E pure tanti, a Bari. A cominciare, ad esempio, dalla gestione d’un Ente che ha già collezionato bilanci che una qualsiasi azienda privata sarebbe stata costretta a portare in tribunale, con l’affidamento di servizi, appalti ed assunzioni che perfino la Guardia di Finanza ha passato al setaccio. Uno dei dubbi maggiori riguarda una pianta organica formata da poco meno di settanta dipendenti, dei quali circa la metà assunti senza concorso, per chiamata diretta. Per diverso tempo si sprecavano esposti e denunce in Fiera contro personale assunto con contratto a tempo determinato, che non appena assunti e occupato posti di responsabilità, hanno revocato le vecchie società di consulenza, affidando tutto ad altri consulenti privati. Una giostra costata parecchio all’Erario, visto che l’ex società (Sigma Sistemi da Bari) si sarebbe riproposta con un preventivo più basso, ma negli uffici della Fiera s’è preferito tenere la nuova consulente con un costo notevolmente superiore. Singolare è che tutto ciò avveniva senza che si rispettassero le procedure con evidenza pubblica e secondo il Consiglio di Amministrazione dell’Ente l’affidamento di questo servizio doveva avere la durata di due anni. Bene, la consulente in questione ha continuato ad operare in Fiera dall’inizio del 2009 fino a non molti mesi fa, con l’ausilio d’un altro consulente esterno della Regione. Chi c’ha messo la buona parola? Ma non basta, visto che s’è anche provveduto ad assumere la segretaria particolare dell’ex segretario generale, mentre è inutile dire che chi ha potere decisionale non tiene minimamente conto dei vari contenziosi instaurati da altri dipendenti ed ex dipendenti. Gente che da ormai più di dieci anni sono in attesa di giudizio. Troppo fumo, tanto che anche l’altro consigliere pugliese di centrodestra, Rocco Palese, ha sparato ad alzo zero le sue domande, chiedendo alla Regione se era vero che in Fiera erano stati reclutati consulenti e, se sì, quanti, con quali criteri e quanto costavano alle casse dell’Ente; ma pure se c’erano altri servizi esternalizzati dalla Fiera del Levante e, se sì, quali, con che criteri e con quale rapporto costi – benefici per le casse dell’Ente. Ma a fare chiarezza sulla gestione dell’ex presidente Lacirignola e del suo successore Viesti (e dei loro luogotenenti Rolli e Volpicella) prima dell’avvento del commissario nominato dall’ente regionale tra i suoi dirigenti, non saranno né commissioni e tanto meno inchieste della magistratura inquirente: il tempo di silenzi e mezze verità sull’ente fieristico potrebbe finalmente essere finito con la semplice invenzione di un nuovo filone societario, con un socio di maggioranza avvinto a qualche ‘velato’ conflitto d’interesse. Auguri…

 

Antonio De Luigi


Pubblicato il 5 Agosto 2017

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio