Un teatro da camper
Sta incontrando un’attenzione inusitata l’annuncio dell’inaugurazione il prossimo 3 ottobre a Taranto di Teatrominimo. La novità (se tale si può chiamare) consiste in un angusto locale commerciale di una manciata di metri quadri voltato a spazio per l’arte scenica. Non più di ventotto i posti a sedere. Quanto al resto, non manca nulla : palco, camerino, regia, guardaroba e servizi igienici. Tutto compattato, come in un camper. A volere questo ‘capriccio – chiamiamolo così per scansare l’uggia dei soliti bomboniera, gingillo, chicca… – è Stefano Zizzi, attore ed autore locale. Nell’idea di Zizzi Teatrominimo avrà persino un cartellone e una campagna d’abbonamenti (quello più basso consta venti euro e dà diritto a tre spettacoli), Auguriamo a Zizzi il meglio che la grama vita del teatrante può offrire. Una vita che negli ultimi trent’anni si è fatta via via più difficile a misura che le presenze in platea si contraevano e l’Autorità chiudeva prima i rubinetti dei contributi pubblici, poi addirittura i teatri, nel nome di misure di sicurezza ai limiti del fobico. Una volta a teatro pagava il pubblico. Oggi paga il teatrante, che deve fare i conti con la SIAE, gli obblighi previdenziali e i costi del ‘contenitore’ disponibile, ovvero a seconda dei casi un capannone industriale, un magazzino, una rimessa, un garage, uno scantinato… (per i teatri con la maiuscola o hai alle spalle una signora produzione, o niente ; eccezioni a parte). Paga il teatrante perché non può fare altro, perché quando l’arte scenica ti entra in vena, uscirne vuol dire appendersi ad una trave oppure scivolare nella depressione. Allora per pagare il meno possibile e continuare a svolgere questa missione di operatore del sentimento serve ingegnarsi. I teatri ‘da camera’ – come Teatrominimo, appunto – costituiscono l’ultima spiaggia dell’arte scenica. Ce n’è una quantità in tutta Italia. Molte Associazioni culturali usano destinare a teatro la sala più ampia della propria sede, C’è chi volge a teatro localetti al piano stradale. Altri addirittura il teatro se lo fanno in casa. Alcuni teatranti si prestano persino ad esibirsi a domicilio… E abbiamo anche assistito a spettacoli a bordo di bus. Quale il prossimo passo, il teatro nel camper, nella roulotte? Ci diceva un vecchio, deluso teatrante : Se non vuoi uscire pazzo con questo mestiere, devi essere capocomico, autore, regista e interprete. Se poi disponi di un posticino tutto tuo, ma pure un postaccio, allora hai fatto tombola. Sempre che ti rassegni – aggiungiamo noi – a fare le pulizie, ritinteggiare le pareti, sturare il lavandino…. Al di là di tutto questo, non esiste che la strada, ovvero il ritorno alle origini. Proprio così, quattro metri quadrati di marciapiede e un cappello rovesciato per raccogliere la carità e, qualche volta, la stima del passante. Teatrominimo non rappresenta una novità, bensì l’ennesima, dignitosa risposta ai colpi bassi di un Sistema malato. – Nell’immagine, uno scatto di Stefano Annocchio che ferma un momento di vita della compagnia Nomen Omen.
Italo Interesse
Pubblicato il 28 Settembre 2019