Cronaca

Un tetto per la biblioteca di Carrassi….

 

Troppi ostacoli, di natura economica e logistica, per poter riaprire i battenti della biblioteca annessa al quartiere Carrassi-San Pasquale, fino a qualche anno fa ospitata dignitosamente nei locali dell’ex Chiesa Russa. Poi, una volta donata al Pope ortodosso, se uffici e sale consiliari sono stati trasferiti altrove, più difficile spendere soldi per la cultura, trovando un’altra sede per quella Biblioteca ormai sul punto di sparire per sempre. Come già accaduto alla Biblioteca Comunale, distrutta per sempre a suon di furti e ruberie di libri anche preziosi, sotto gli occhi impotenti dei pubblici amministratori. E adesso, di fronte alla ventilata ipotesi di chiusura della Biblioteca pubblica del quartiere Carrassi di Bari, il Partito Democratico regionale e provinciale è rimasto l’unico che intende manifestare sin da subito il suo netto dissenso rispetto a una prospettiva che andrebbe in senso opposto rispetto a quanto da loro sostenuto. Da mesi infatti il PD e in particolare Patrizia Calefato (responsabile Cultura Segreteria Regionale PD Puglia) assieme ad Annalia Solimini (responsabile Cultura Segreteria Provinciale PD Bari) hanno riaffermato con decisione il ruolo sociale e culturale delle biblioteche: prima con la proposta di inserimento all’interno dell’ex Caserma Rossani di un’area adibita a Mediateca, accolta con favore dall’Assessore Barbanente. E poi con la presentazione di una proposta di legge regionale sulla lettura intesa come forma di welfare della conoscenza al fine di infittire la rete di relazioni sociali tra istituzioni, cittadini e spazi pubblici del “sapere” promuovendo la lettura come fattore di crescita. Per la Calefato e Solimini la Biblioteca è un luogo pubblico dove il rapporto tra lettura e democrazia è stato realizzato in maniera sempre più incisiva negli ultimi anni. Insediata in un grande quartiere popolare del capoluogo pugliese come Carassi-San Pasquale, è passata dal 2003 al 2012 da 100 a 1200 utenti tra i 4 e i 90 anni, dai 1000 ai 6000 volumi; ha svolto attività che – oltre a quelle classiche di una Biblioteca – vanno dalla collaborazione con le scuole Primarie del Territorio per attività didattiche e ludiche, e con le scuole superiori per lettura e presentazione di libri. E’ punto Internet ed è in rete con altre biblioteche, compresa la Teca regionale del Mediterraneo. La Biblioteca ha anche organizzato manifestazioni come la giornata del lettore in collaborazione col Presidi del Libro, svoltesi nel Carcere di Bari e nel centro Fornelli; ha promosso il Mercatino del Libro usato, ed è infine divenuta sede dell’evento conclusivo del Progetto regionale “Nati per Leggere”. Insomma, quella biblioteca nell’ex Chiesa Russa era diventata una sorta di finestra sul mondo che permette di far conoscere all’utente nuovi orizzonti e nuovi sguardi. “”Riteniamo che sia compito dell’Amministrazione comunale tutelare tali spazi e garantire la prosecuzione delle attività finora svolte. Chiediamo dunque al Comune di Bari di restare coerente rispetto al lavoro di mediazione in questi mesi svolto per la predisposizione di  un progetto di ristrutturazione di una parte della struttura di Via Cagnazzi (circa 300mq in stato di abbandono) da inserire nel piano Triennale delle Opere Pubbliche””, insistono le due deelegate alla Cultura del Partito Democratico. Per le quali, facile compreerlo, la ristrutturazione ha in sé una prospettiva ambiziosa: l’ampliamento della Biblioteca anche in centro civico a disposizione dei quartieri. In un momento storico in cui si comincia finalmente a cogliere e a valorizzare, da parte di intellettuali, politici e amministratori, l’idea di cultura come fattore di sviluppo sociale ed economico, la chiusura di una Biblioteca di Quartiere rappresenterebbe per la città capoluogo della Regione un arretramento civico considerevole. Un arretramento tanto ordinario per questa Città che dal punto di vista culturale – salvo non si tratti di musica, danze, concerti e popizze a gratis sul lungomare- che nessuno più sembra essersene accorto….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 10 Luglio 2012

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