Cronaca

Un ufficio comunale per la lotta contro le discriminazioni omofobiche e transfobiche

La Giunta al completo per dimostrare la totale disponibilità ed apertura mentale nei confronti del terzo sesso. Grazie alla stretta collaborazione con la Commissione delle Pari Opportunità, l’amministrazione comunale ha raggiunto un primo grande risultato nella lotta contro la discriminazione di genere. L’istituzione di un tavolo tecnico comunale LGBTQUI, dedicato alla creazione di un ufficio presso il Comune di Bari che avrà il compito di realizzare indagini finalizzate ad individuare le problematiche relative alle persone LGBTQUI e alla loro condizione di vita; di costituire una banca dati di informazioni raccolte in tutta Italia ed anche all’estero, per poi metterle a disposizione di tutti i cittadini interessati; di promuovere iniziative culturali ed azioni formative rivolte agli operatori comunali, in campo educativo e assistenziale. Con un voto unanime, la Giunta comunale ha approvato il suddetto provvedimento che mira a superare tutte le discriminazioni, svolgendo una duplice funzione: una di carattere informativo e la seconda di carattere operativo, individuando la giusta modalità d’intervento. “Non ci aspettiamo che questo cammino sia un tappeto di rose, al contrario ci aspettiamo molta ostilità. Ma l’istituzione di un tavolo tecnico – ha dichiarato il sindaco Michele Emiliano – ci offre l’opportunità di riunirci tutti insieme per raggiungere determinati obiettivi, per sostenere tutti coloro che intendono vivere la propria storia e le proprie scelte in totale libertà. Una grande novità è rappresentata dalla possibilità che ognuno avrà di poter indicare su di un registro, il nome del proprio compagno. Un registro che non avrà solo un valore simbolico, ma sarà una vera e propria dichiarazione pubblica”. Sensibilizzare l’opinione pubblica su determinati temi, promuovendo anche una capillare prevenzione sanitaria, questi gli obiettivi del tavolo tecnico. “Nella delibera viene sottolineata la presenza di un sentimento omofobico e transfobico ancora troppo radicato nella società. Troppo spesso Agedo (Associazione di genitori di omosessuali) Puglia, riceve delle allarmanti provocazioni e troppo spesso mi è capitato di dover lasciare la mia famiglia per andare in soccorso di giovani che non sapevano più dove andare, perché cacciati di casa dalla propria famiglia. Purtroppo – ha sostenuto amareggiata Lucia Laterza di Agedo Puglia – molti adolescenti si rivolgono a noi, perché in famiglia non riescono a trovare quel sostegno di cui hanno bisogno. Dunque, sono molto contenta perché l’Ufficio comunale si impegnerà a realizzare case-rifugio per giovani ragazzi che vivono una condizione difficile”. Infatti, la ricerca “Family Matters” ha evidenziato come i primi ostacoli al libero esercizio delle libertà individuali, siano proprio rappresentati dal nucleo familiare, lasciando i propri figli di fronte alle difficoltà di non saper affrontare la propria identità di genere. “Una data importante è quella del 17 maggio 2013, data in cui sarà finalmente istituito un ufficio pubblico comunale per la lotta contro le discriminazioni omofobiche e transfobiche. Ma è necessario che anche le associazioni e i movimenti stiano al fianco delle istituzioni, perché è importante che tutti ascoltino le nostre esigenze” ha dichiarato Michele Bellomo, membro della Segreteria Nazionale Arcigay.

 

Nicole Cascione


Pubblicato il 30 Novembre 2012

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