Cultura e Spettacoli

Una casa ‘di riposo’ per una vaporiera

I più hanno perso memoria dell’unico monumento ferroviario della città. Si tratta di una vecchia locomotiva a vapore che sino agli anni sessanta era in servizio sulla tratta Bari-Taranto della Sud-Est. L’imponente motrice ora dorme, collocata ‘a riposo’, sotto un’apposita pensilina che copre un brevissimo tratto di binario. In origine l’insieme era molto gradevole, vuoi per le suggestioni che le vecchie locomotive eccitano, vuoi per le soluzioni architettoniche adottate. Ma l’incuria ha fatto andare in degrado le cose (erbacce sulla massicciata ed estese macchie di ruggine sul metallo del glorioso mezzo). Se denunciamo questo esempio di incuria è perché vorremmo vedere scongiurata la stessa sorte ad altro monumento ferroviario pugliese. A Palagianello, in piazza Giovanni Paolo II, uno spiazzo ricavato all’interno di una dismessa area ferroviaria, dallo scorso 6 aprile sfolgora in tutta la sua bellezza una locomotiva del Gruppo FS 851-113, già RA 270, fabbricata dalla Breda di Milano nel 1904 (la sua immagine è posta a corredo di queste righe) ; la motrice poggia su un tratto dei vecchi binari affiancata da un altro cimelio, un segnale ad ali semaforiche che, quando inclinato, dava il via libera ai treni. La storia di quest’altra locomotiva merita una digressione. Era il 3 settembre 2012 quando a soli 41 anni spirava Giuseppe Cassandro, ingegnere elettronico nativo di Palagianello, specializzatosi in Incidentistica ed Infortunistica Ferroviaria ed autore del software di automazione, il primo in tutta Italia, del nodo ferroviario di Bologna. Qualche settimana dopo la morte del figlio, Francesco Cassandro sognava il suo Giuseppe il quale gli indicava l’esistenza nel deposito di Bitonto di una locomotiva a vapore che tanto avrebbe voluto vedere esposta in permanenza a Palagianello… Cassandro Senior allora acquistava all’asta il cimelio e dopo con pazienza, si metteva in cerca d’aiuto per il restauro del pezzo e la sua collocazione. Grazie alla risposta entusiasta e disinteressata di rappresentanti istituzionali, amici e volontari, il risultato è adesso sotto gli occhi di tutti, una splendida pubblica vetrina della tradizione ferroviaria. Ma ecco il punto, quella locomotiva non è in alcun modo protetta dagli agenti atmosferici. La stasi e l’inattività possono ridurla a un cumulo di ruggine nel giro di un paio d’anni.  Insomma, il monumento è incompleto, quella vaporiera ha bisogno di una ‘casa’. E poi non è detto che dove sosta possa patire danno solo ad opera di ghiaccio, umido e solleone. Quattro mesi fa, durante la festa della Madonna delle Grazie, per effetto del forte vento i pali di sostegno di una luminaria sono crollati sulla malcapitata locomotiva. Danni lievi, d’accordo, tuttavia…

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 6 Agosto 2014

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