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Una caterva di “liste” variegate a caccia di voti per Emiliano

Alla fine sono diventate 14 (anziché 12 come, invece, era stato ventilato qualche giorno fa!) le sigle che saranno presenti sulla scheda elettorale a sostegno del presidente uscente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Un lungo elenco di nomi di partiti e movimenti (Partito Animalista, Partito del Sud, Sud Indipendente, Democrazia Cristiana, Sinistra Alternativa, Sindaco di Puglia, Con, Senso Civico, Partito Democratico, Italia in Comune, Popolari con Emiliano, Puglia Solidale e Verde, Pensionati e Invalidi, I Liberali) che hanno già arruolato o stanno per arruolare un esercito di candidati che, come ha dichiarato lo stesso Emiliano durante la conferenza di presentazione, “dovranno andare casa per casa, rubrica telefonica per rubrica telefonica”, a caccia di voti di preferenza per se stessi e per il candidato presidente della coalizione di cui sono i rappresentanti. Quasi alla stregua di una competizione elettorale comunale. In realtà, la caccia al voto in una competizione regionale è totalmente diversa da quella amministrativa, sia perché il bacino di elettori è molto più ampio, essendo su base provinciale e non limitato ad un solo Comune, sia perché il meccanismo di scelta del voto da parte della stragrande maggioranza degli elettori è completamente diverso da quello delle comunale, perché assume una connotazione più politica che personale nei dei singoli candidati che chiedono il voto. Ed un’ulteriore conferma in tal senso si è avuta lo scorso anno proprio a Bari, dove lo stesso corpo elettorale nello stesso giorno si espresso in maniera diametralmente opposta per le europee rispetto alle comunali. Infatti, come si ricorderà, nel capoluogo pugliese la coalizione di centrosinistra con Antonio Decaro vinse al primo turno al Comune (e nei cinque Municipi cittadini di decentramento amministrativo) con una percentuale di circa il 67% dei voti, mentre per le Europee il rapporto era esattamente ribaltato a favore del centrodestra e del M5s, che insieme fecero registrare complessivamente circa il 69% dei consensi. Ma per Emiliano, come ha affermato durante la presentazione delle 14 liste che lo sosterranno alle prossime Regionali, “Questa è la candidatura della Puglia, la coalizione della Puglia”, sottolineando che “E’ stato fatto un lavoro pazzesco da tutti i miei collaboratori e dai responsabili delle liste” perché “mettere insieme centinaia di candidati non è stato facile”. Infatti, per il governatore uscente non basta soltanto “qualche grande portatore di voti per spiegare ai pugliesi quello che accadrà e quello che accaduto”. E, quindi, serve un esercito di candidati. La coalizione “rappresenta – ha evidenziato ancora Emiliano – un popolo con le sue diversità, con le sue tradizioni ma anche la sua volontà di innovazione”, poiché “crediamo che la Puglia crescerà ancora, si allontanerà dal buio che avevamo alle spalle 15 anni fa”, chiarendo che il suo obiettivo è “tenere unita questa regione”. “Non possiamo tornare indietro a 15 anni fa”, ha poi proseguito il governatore, aggiungendo: “Quello che accomuna queste liste è la Costituzione della Repubblica italiana e poi il principio di democrazia, tolleranza, rispetto per le diversità e per il Creato”. “Quindici anni – secondo Emiliano – fa nessuno conosceva la Puglia nel mondo, nessuno avrebbe scommesso su di noi e sul fatto che saremmo diventati la regione più attrattiva del mondo. Però, – ha concluso Emiliano – gli elettori ci devono eleggere non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che noi pensiamo di fare in futuro. Abbiamo in comune un programma che verrà scritto facendo partecipare centinaia di persone dal basso”. Intanto, l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, consulente da marzo scorso del presidente Emiliano per l’emergenza Covid in Puglia, ha dato ufficialmente la propria disponibilità a candidarsi con una delle 14 liste presentate (probabilmente con la civica “Con”) per sostenere anche con il suo nome la riconferma del governatore uscente. Una candidatura, quella del professor Lopalco, che sta suscitando critiche e polemiche non soltanto nell’ambiente politico, da parte degli sfidanti del governatore uscente, ma anche negli ambienti della Sanità locale nazionale. Emiliano, a sua volta,   a margine della presentazione delle liste per le prossime elezioni regionali si è dichiarato pronto a cedere a Lopalco la delega alla Sanità, nominandolo assessore in caso di vittoria alle prossime elezioni regionali, purché si metta in gioco candidandosi. Infatti, con riferimento a Lopalco il governatore ha dichiarato: “Ho capito che mi vuole portare via la delega di assessore alla Sanità. Io forse sono anche disposto a cedergliela perché effettivamente ognuno deve fare il mestiere che sa
fare meglio. D’altra parte non so che altra delega potrebbe avere, quindi meglio la Sanità se proprio si deve candidare”, per poi concludere: “Adesso vedremo in quale lista si candiderà”. Pertanto, l’annuncio di Lopalco a volersi candidare un primo effetto lo ha già suscitato sul governatore uscente. Ovvero quello di fargli dichiarare pubblicamente che, in caso di riconferma, la delega alla Sanità non la manterrà più per se, come è avvenuto nei precedenti cinque anni di governatorato, ma l’affiderà ad un esperto della materia, Lopalco per l’appunto, affinché tale comparto venga gestito al meglio. Quindi, stante a tale recente affermazione di Emiliano, il governatore ha involontariamente ammesso la sua incompetenza in materia di Sanità. Ma, soprattutto, Emiliano ha forse inavvertitamente riconosciuto anche che nei suoi 5 anni di gestione detto comparto non è stato di certo gestito al meglio in Puglia. Però, tralasciando tali considerazioni, va detto anche che, volendo, Lopalco potrebbe essere nominato assessore alla Sanità da Emiliano, in caso di vittoria, anche senza candidarsi o essere eletto consigliere, perché ugualmente avere accesso a quella poltrona da esterno, come lo è stato in questi anni per altri componenti dell’esecutivo pugliese (vedi gli assessori Loredana Capone e Salvatore Ruggeri). Invece, in merito al dialogo tra il governatore e il M5S in vista delle prossime elezioni regionali ed alle sue dichiarazioni di interlocuzione con i pentastellati su possibili intese, presenti e future, di governo della Puglia, il candidato governatore di “Italia Viva”, “Azione” e “Più Europa”, Ivan Scalfarotto di centrosinistra, ha  dichiarato: “è sempre il solito Emiliano” perché “parla solo di tattiche e di posti in lista”. E, quindi, non di programmi. “Ma la cosa peggiore – per il candidato presidente di Italia Viva – è che Emiliano ammette chiaramente quello che lui e i 5 Stelle sono la stessa cosa”. Ovvero “populismo allo stato puro”. Ed incalza Scalfarotto: “Dall’approccio antiscientifico che ci ha condannato al disastro Xylella al culto della decrescita (in)felice, con i loro ‘no’ sempre e comunque, come dimostrano le giravolte su Tap e Ilva. I populisti sognano una regione in cui tutti vivono di sussidi, pur sapendo che senza lavoro il sistema non regge”, aggiungendo: “Noi siamo completamente diversi, abbiamo un’idea opposta alla loro”, perché “vogliamo mettere la Puglia nelle condizioni migliori per crescere ed aiutare i nostri ragazzi a studiare e ad avere delle opportunità per realizzarsi nella nostra magnifica terra, i nostri imprenditori a crescere e conquistare quote di mercato internazionale”. E conclude Scalfarotto: “Vogliamo le migliori infrastrutture per il nostro territorio”, perché “vogliamo far rialzare la Puglia con serietà e competenze” in quanto “5 anni di populismo come quelli appena trascorsi sono già troppi”. Insomma, la campagna elettorale per le regionali è già entrata nel vivo ed il “fuoco” più pesante sul governatore uscente, Emiliano, è certamente quello “amico”. Più di quanto, al momento, non lo sia già quello delle opposizioni capeggiate rispettivamente da Raffaele Fitto del centrodestra, Antonella Laricchia del M5s e Mario Conca della civica “Cittadini pugliesi”.

 

 

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 15 Luglio 2020

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